Epilogo

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EPILOGO


Chifuyu sbircia le lettere che ha appena ritirato dalla posta e sospira. Non si arrendono mai, quei tipi, è davvero assurdo che all'inizio di ogni nuova stagione sportiva riceva la stessa richiesta, e sa per certo che dietro c'è lo zampino di Yukia, che invece aveva accettato subito.

Erano stati anni intensi quelli che l'avevano aspettato dopo quella prima Olimpiade, tutt'altro che facili e privi di infortuni, anche se almeno quella era una buona scusa per passare del tempo a Tokyo. Lui e i ragazzi erano stati separati per anni lunghissimi, Baji non era riuscito a prendere la laurea se non cinque anni prima, qualche anno fuori corso rispetto al normale, e quindi fino a quel giorno non avevano potuto raggiungerlo a Nagano anche loro due.

Poi, le cose erano andate meglio, era stato più semplice gestire la vita adesso che erano di nuovo tutti e tre insieme.

Adesso, la rappresentazione di quella fatica è appesa all'ingresso in forma di medaglie, che sono un bel po' e Kazutora ha insistito perché tutti le vedessero, ha comprato persino una piccola teca appositamente per poterle esporle e vederle ogni volta che entrano in casa. Di medaglia Olimpica ne ha portata a casa una sola, dopo un tentativo mancato in cui erano arrivati quinti. Alla fine, dopo due ori mondiali e un argento al Gran Prix, era arrivato anche l'oro Olimpico.

Quattro anni prima, quando poi ha deciso di ritirarsi. Il suo ginocchio non funziona più granché, ormai, riesce a fare tutto quotidianamente ma gli esercizi che erano arrivati ad eseguire lui e Yukia erano ormai fuori dalla sua portata. E poi, aveva appena compiuto trentuno anni.

Decisamente l'agonismo non era più per lui.

Adesso ne aveva trentacinque e stava bene dove stava, con i suoi due meravigliosi fidanzati. Si sono trasferiti di nuovo l'anno prima –e Baji aveva un broncio fino a terra, bofonchiava che i traslochi gli fanno schifo e che non ne può più.

"Che sia l'ultimo, e che cazzo!" gli aveva urlato in faccia, dito puntato praticamente contro il naso, e due libri sotto il braccio pronto ad essere messo in uno scatolone.

Chifuyu era scoppiato a ridere, "L'unico che ha diritto di lamentarsi qui è Peke!"

Si sono presentati a Nagano con il gatto, Kazutora e Baji, quando hanno preso in affitto un appartamento che andasse bene per tutti e tre, praticamente due settimane dopo la laurea di quest'ultimo. E, ovviamente, quando sono tornati a Tokyo è venuto via con loro, anche lui tutt'altro che felice di continuare a cambiare casa e doversi riabituare tutte le volte da capo.

Ora vivono in un piccolo appartamento sopra il loro negozio, inaugurato dieci mesi prima e già perfettamente avviato, per fortuna. Tanti vengono solo per lui, ma Kazutora poi è bravissimo a convincere tutti a comprare.

E Baji, poi, pian piano si sta facendo la sua clientela, è incredibilmente bravo con gli animali e anche se hanno una piccola clinica sul retro e quindi possono prestare solo prime cure, vaccini o controlli basici, sono sempre più le persone che vengono e chiedono di Baji.

E Chifuyu è felicissimo di questo. È tutto esattamente come dovrebbe essere, e lui è felice di lavorare in negozio, gli piace occuparsi degli animali e anche se odia mettere a posto il magazzino, fare l'inventario e pulire tutto, non se ne lamenta.

È comunque meno faticoso degli allenamenti che praticava prima.

Kazutora gli si avvicina da dietro e lo stringe a sé, tenendogli le mani sui fianchi, "Sono sempre loro?"

"Sì," soffia Chifuyu, "Ma non mi avranno."

"Sei sicuro? Insomma, ti sei ritirato, ma hai anche smesso del tutto di andare a pattinare, anche per te. Non ti manca?"

Chifuyu inclina il capo verso di lui, poggiandosi tempia contro tempia, "Mi manca," ammette, "Ma tanto non ce la farei comunque. Ti sei dimenticato che dovrei rioperarmi?"

"Sì ma non ti stanno chiedendo di tornare a fare l'atleta."

"E poi voi come fareste? Il negozio? Un altro trasloco?"

"Non te lo far passare nemmeno per l'anticamera del cervello!" sbotta Baji dalla stanza accanto. L'acqua non scorre più, quindi deve aver appena finito la doccia, "Se vi volete trasferire di nuovo io rimango qui. Ciao, tanto piacere."

"Ma, Baji!" se la ride Kazutora, "Rimarresti qui tutto da solo?"

"Cazzo sì. E mi tengo Peke."

Chifuyu ridacchia, "Nemmeno io vorrei. E poi, mi immaginate a me come allenatore?!"

"Io sì," sussurra Kazutora, baciandogli il collo, dal lobo dell'orecchio alla spalla, "Quando dai ordini a noi, sei sexy, Capo."

Chifuyu lascia andare un profondo sospiro. Kazutora lo chiama sempre così quando vuole stuzzicarlo. Boss, Capo. D'altronde, la maggior parte dei soldi necessari per comprare casa e negozio sono quelli vinti da lui nelle varie competizioni e messi da parte proprio per realizzare quel sogno. Ha scelto Chifuyu la posizione, l'arredo, ha contattato lui i fornitori, stretto i contratti. Anche se ci sono anche i loro nomi, di tutti e tre, il negozio a conti fatti è il suo.

Baji esce dal bagno con ancora i capelli umidi, si è premunito di evitare di gocciolare in giro solo perché altrimenti Kazutora, che ha appena pulito tutto, lo avrebbe probabilmente ammazzato.

Li guarda a lungo, braccia incrociate e lingua ad umettare le labbra, prima di decidersi a parlare, "Perché non fai come hanno fatto con te?"

"C-che cosa?"

"Quello che ha allenato te ha accettato solo se voi vi foste spostati, no? Digli che accetti solo se vengono loro a Tokyo."

"Ma poi siamo al punto di partenza, no?" Chifuyu si scosta da Kazutora, per poter guardare entrambi negli occhi, le mani sui fianchi, "Vi volete liberare di me? Se faccio quello che faceva il mio allenatore, dovrò stare tutto il giorno con quei ragazzi, andare con loro alle gare, girare per il mondo che è l'unica cosa che non mi dispiacerebbe!"

"Hai ragione..."

"Però potresti fare qualche consulto," sorride Kazutora, tornando a poggiarsi al mobile dell'ingresso, "Yukia te l'ha chiesto molte volte, no? Ti chiamano sempre in vista della stagione di gare, no? Ed è Yukia a fare il tuo nome, no?"

"Sì..." in effetti, avrebbe potuto fare le sue richieste; se lo desideravano così tanto, avrebbero dovuto sottostarvi. Non si sarebbe spostato da Tokyo e non avrebbe mollato il negozio, quindi poteva essere disponibile poche ore al giorno. Al massimo, poteva dare un aiuto maggiore in caso di gare.

Non era una cattiva idea. Mentirebbe se dicesse che non gli manca un po', farlo. Reindossare i pattini sarebbe stato complicato, col suo ginocchio, ma avrebbe potuto aiutare.

E approfittarne a sua volta.

"E va bene, ci vado a parlare. Contenti?"

"Solo se sei contento tu," sorride Baji, tirandolo su di peso, "E adesso, anche io ho un certo desiderio."

"E devo essere io a rendere contento te?"

"Puoi giurarci," sogghigna, "Muovi il culo, Kazutora!"

Ma Kazutora non si muove finché non li vede raggiungere la camera da letto, e Baji non lo lancia sul materasso sotto la risata divertita di Chifuyu. Solo a quel punto si scosta dal muro, sbirciando appena l'orologio.

Non hanno tanto tempo,prima di dover aprire il negozio. Alle otto e mezza devono essere giù, ma per oraKazutora non ci sta neanche pensando. Hanno tutto il tempo



Angolino Autrice:

E siamo alla fine anche di questa piccola storiella. Alla fine, è stato divertente muovere i miei amati adolescemi, farli interagire quando li scrivo a quest'età penso sia attualmente la mia cosa preferita, e un relax incredibile xD
Anche Full Moon si sta avviando alla fine, per altro. 
Ma non vi preoccupate perché, nel caso non vi siate ancora stancati di me, tornerò a fine mese con un'altra storia su questi tre scemi!

See you soon!

Blue Ice - BajiFuyuToraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora