4. Cornetto al pistacchio

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Febbraio, 2022 - Barcellona

Questa notte non ho chiuso occhio. No, non é perché ho passato tutta la serata a rimuginare sulla brutta figura fatta ieri con Charles. Ok, forse é così, però oggi sono dell'idea che non pensarci é di gran lunga meglio e dovrei comportarmi come se non fosse successo nulla.
Mi pettino per l'ultima volta i capelli e scendo giù per fare colazione, sedendomi nel tavolo riservato alla Ferrari. É talmente presto che sono da sola, quindi inizio a riempire il mio piatto al self-service di ogni tipo di dolce possibile ed immaginabile: cornetti, biscotti, torte, churros, e qualche vaschetta di nutella, il tutto affiancato da una buona tazza di caffè e latte. Forse ho esagerato.

É proprio mentre credo di essere da sola che un monegasco sorridente si palesa davanti a me.
«Buongiorno» mi dice «Posso sedermi?»
annuisco. Appena prende posto affianco a me un buonissimo profumo di bagnoschiuma fruttato inonda le mie narici. Deve essere appena uscito dalla doccia. «Come mai sveglio a quest'ora?» gli chiedo.
«Potrei farti la stessa domanda» dice, rubando un biscotto dal mio piatto «comunque mi stavo allenando» addenta il biscotto.
Passiamo alcuni minuti a parlare di lavoro, di come lui si senta a suo agio con la nuova macchina. Quando parla della Ferrari ha sempre gli occhi sognanti.
Siamo entrambi attenti ad evitare l'accaduto di ieri sera e questioni troppo personali, per non rendere la conversazione imbarazzante.

«Non ho ancora il tuo numero, Juliette» mi chiede, con una sfrontatezza che non credevo gli appartenesse, sorseggiando il suo caffè. Io quasi mi strozzo con la mia saliva, divenendo color pomodoro. Charles Leclerc ha chiesto il mio numero?
Anche se sono sicura abbia notato il mio evidente imbarazzo, decido di raccogliere quel briciolo di sicurezza che mi rimane ed acconsento, avvicinandogli il mio cellulare in modo tale da mostrargli il recapito telefonico.
Continuiamo a consumare la nostra colazione come se non fosse successo niente. Nel frattempo, la sala mensa si é riempita di ingegneri e piloti dei vari team. Anche un Carlos Sainz assonnato ha preso posto di fianco me e Charles. Decido di aspettare gli altri per dirigermi al circuito (nonostante io abbia finito praticamente venti minuti fa) e passo tutta la durata della colazione a parlare con i piloti della rossa. Dal tavolo della RedBull sento gli occhi di Max puntati su di me, probabilmente si starà chiedendo perché non gli é ancora arrivata una chiamata o un messaggio da parte mia.
Appena Carlos finisce di consumare la colazione con la stessa velocità di un bradipo io, lui e Charles decidiamo di avviarci al circuito.

La mattinata si svolge come tutte le altre, i ragazzi corrono in pista mentre io rimango nel box Ferrari ad osservare le loro traiettorie, segnando su una piccola agenda cosa potrebbero eventualmente migliorare i piloti. Binotto decide di darci la pausa pranzo libera, poiché nel pomeriggio avremo molto da lavorare, così noi piloti ed ingegneri optiamo per fare un giro per la città sotto l'espertissima guida di Carlos Sainz.
Alle due del pomeriggio non c'è praticamente nessuno in giro, soprattutto nel periodo invernale, e quindi ci sentiamo liberi di proseguire senza la possibilità che si possano creare calche di persone a bloccare il nostro passaggio.

Dopo una lunga camminata io, Charles e Carlos decidiamo di fermarci in un piccolo bar per prendere uno spuntino. Gli altri ingegneri hanno deciso di ritornare al circuito, quindi siamo solo noi tre.
Io prendo semplicemente una bottiglietta d'acqua, ho mangiato decisamente troppo a colazione quindi meglio non esagerare, e mi accomodo in uno dei tavolini all'esterno del piccolo locale, mentre vedo Charles sedersi di fianco a me con un enorme cornetto ripieno di quello che mi sembra essere pistacchio. Ottima scelta direi.
«Non dovreste essere a dieta voi piloti?» chiedo sbalordita. «Diciamo che faccio molta attività fisica» mi fa un occhiolino il monegasco. Questo non lo metto assolutamente in dubbio, penso lanciando una breve occhiata al fisico asciutto. Una risata da parte di Charles però mi suggerisce che non l'ho solo pensato, ma detto ad alta voce. Ormai ho perso il conto di tutte le brutte figure che ho fatto in neanche tre giorni.

Per fortuna arriva Carlos a rompere il silenzio decisamente imbarazzante che si é creato tra di noi. Prende posto davanti al monegasco, anche lui con una bottiglietta d'acqua alla mano ed un churros nell'altra. Possibile che questo ragazzo mangi sempre e solo churros?
Io e Carlos parliamo per tutta la durata della nostra sosta, mentre Charles si limita ad ascoltarci ed ad annuire solo se interpellato.
Passate le tre del pomeriggio decidiamo di raggiungere anche noi la pista, per evitare una sgridata da parte di Binotto.

*

Nel pomeriggio Charles é il secondo pilota più veloce tra quelli che hanno scelto le gomme medie, dopo Verstappen.
Dopo i test, il Team Principal ci chiama per un briefing organizzato all'ultimo minuto, ma purtroppo per iniziare dobbiamo aspettare che i piloti finiscano di parlare con i giornalisti, che come al solito aspettano la fine della sessione per tempestarli di domande.
Charles e Carlos fanno il loro ingresso nella sala con una mezz'oretta di ritardo. Dopo che i piloti si sono finalmente accomodati, Binotto inizia a parlarci.
«Siamo andati bene in queste sessioni, ma la Red Bull sembra ancora essere più rapida di noi e non é da sottovalutare» si schiarisce la voce, per poi rivolgersi a noi ingegneri «ciò significa che dovremmo lavorare molto con la macchina. Mettevi in contatto con gli ingegneri aerodinamici e chimici per eventuali upgrade.
Appena torneremo a Maranello apporteremo delle modifiche all'auto, che proveremo prima del gran premio del Bahrain»
dopo averci dato tutte le informazioni necessarie, Binotto ci congeda, lasciandoci così ritornare in hotel.

Domani sarà l'ultima giornata qui in Spagna, già solo a pensarci mi sento male. Stare qui é stato come vivere una realtà parallela alla mia, é tutto così strano ma allo stesso tempo entusiasmante. In questo momento mi sento come un pesce fuor d'acqua, però credo che col tempo ci farò l'abitudine. Certo, se il posto diventasse mio: durante questi giorni non mi é proprio passato per la mente che sto lavorando in un periodo di prova, quindi il mio futuro in Ferrari é ancora incerto. Ritorno in hotel con il cattivo umore a causa di questi pensieri.
Come demoralizzarsi in un minuto, tutorial by Juliette Martini.

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