24 - Non siete in guerra con nessuno qui

194 15 21
                                    

-Cyra

Mi trovo in uno dei salotti della mia vecchia dimora, quella in cui sono cresciuta, ma che in cuor mio non ho mai considerato casa. Non ricordo come sono giunta qui, né tantomeno il perché. Quel che so è che mi trovo in piedi al centro della stanza, nell'esatto punto in cui di solito si troverebbe il tavolinetto dove le serve poggiano sempre il vassoio di biscotti secchi quando vi è qualche visitatore.

A circondarmi, seduti sui divanetti, vi sono volti familiari. Mia sorella che nasconde il viso tra le mani mentre le sue spalle sono scosse da singhiozzi, mio padre e mio fratello che si limitano a scrutarmi con disprezzo e disappunto e infine mio cognato. Quest'ultimo ha una finta espressione compassionevole stampata in volto, con le labbra piegate in una smorfia e le sopracciglia aggrottate.

"Non fate altro che portare vergogna sul nostro nome, su questo non vi è dubbio", esordisce Nadir. "Ma non vi facevo capace di sedurre l'uomo promesso a vostra sorella".

"Sedurre?"

Quando ho incontrato Azrael, era un semplice amico di mio fratello. Frequentava spesso la nostra villa, ma non aveva mai rese chiare le sue intenzioni di chiedere la mano di mia sorella. Quando mi ha offerto lezioni sull'arte della spada, abbiamo iniziato spesso a vederci di nascosto in piena notte, ma ai miei occhi si trattava di un qualcosa di innocente.

Non sapevo nulla del sesso all'epoca. Certo, sapevo che non fosse consono restare sola con uomo che non fosse un membro della mia famiglia, ma Azrael era un amico fidato, a sentire come ne parlavano mio padre e mio fratello.

Non avevo idea che il suo intento fosse quello di sedurmi. Anche quando complimentava la mia bellezza o la mia bravura con la spada, non vi davo troppo peso, nonostante stessi iniziando a coltivare dei sentimenti per lui. Finché una notte, al chiaro di luna, non mi ha baciata. Con parole dolci, mi ha lasciato intendere che voleva sposarmi e che se mi fossi concessa a lui, la mattina seguente avrebbe chiesto la mia mano a mio padre. Da ragazza ancora innocente e ingenua alle prese con la sua prima infatuazione, mi sono lasciata abbindolare dalle sue parole cariche di miele. Ma il giorno successivo, quando Azrael si presentò a casa nostra con un anello, fu per chiedere in sposa mia sorella, non me.

"Io non... lui mi ha ingannata, mi ha manipolata!"

"Te l'abbiamo sempre detto, che un uomo direbbe qualsiasi cosa per ottenere quello che vuole. Dovevi essere tu a non cedere", mi rimprovera mio padre, con le braccia conserte. "Hai dato via quel che avevi di più prezioso e in più hai spezzato il cuore di tua sorella".

Scuoto la testa freneticamente. "No, io non sapevo che le avrebbe fatto la proposta, non lo sapevo".

D'improvviso, la mia famiglia scompare e restiamo solo io e Azrael. Non solo, non ci troviamo più nel salotto, bensì nell'enorme libreria in cui spesso mi nascondevo da tutti quando ero bambina. In più, indosso -invece dell'abito che avevo prima- soltanto la mia camicia da notte.

"Come credevi potessi resisterti? Ogni volta che ridevi alle mie battute, che arrossivi ai miei complimenti", Azrael si alza dal suo posto sul divano, avvicinandosi a me, fino a torreggiare su di me con la sua altezza. I suoi occhi azzurri incontrano i miei, freddi come il mare che circonda la nostra terra. "Eri così adorabile, così femminile. E quella notte, in cui ti ho trovata nella libreria in camicia da notte, lo hai fatto di proposito. Sapevi che mi sarei recato lì. Non è così?"

Scuoto nuovamente il capo, mentre la sua mano si posa sulla mia guancia. Sento gli occhi pizzicare e cerco di evitare il suo sguardo, ma il suo volto occupa per intero il mio campo visivo.

"Eri così bella, così innocente... dovevo averti. E lo volevi anche tu, ammettilo".

I miei occhi si riempiono di lacrime e mi ammutolisco, restando con le labbra dischiuse ma incapace di proferire parola. Sì, lo volevo. Ma non ero davvero consapevole di cosa stessi per fare. Non potevo davvero comprendere cosa implicasse un rapporto carnale con un uomo. Conoscevo le conseguenze, ma non mi importava. Se lui non mi avesse sposata come prometteva, avrei preferito non sposarmi con nessuno.

The Other Twin 2 || La Maledizione del CristalloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora