LA CITTADELLA DEL SALE: Un nuovo viaggio

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Bianca si stava allenando poco lontano dal villaggio; le frecce che scoccava una dopo l'altra andavano invariabilmente a conficcarsi nei pressi del centro della sagoma di legno che le fungeva da bersaglio.

A pochi metri Anita applaudiva ad ogni nuovo punto conquistato, gridando. "Quarantanove ... e .... cinquanta! Eccezionale!!". Bianca lentamente abbassò l'arco e si incamminò sorridendo verso il bersaglio per sfilare le dieci frecce che vi aveva infilato, così vicine l'una all'altra da sembrare un corpo unico. "È questo arco ad essere eccezionale, di gran lunga il migliore su cui abbia mai messo le mani. Ora però torniamo al villaggio, ho una fame da lupo".

Quel mattino entrambe avevano saltato la colazione per poter guadagnare un'ora in più di sonno.

Il giorno prima era stato particolarmente stancante. Erano tornati a notte fonda con l'asina Gina carica dei loro acquisti che li precedeva: seppur vecchia e all'apparenza malandata aveva dimostrato una resistenza notevole e tutta la comitiva ne era rimasta sorpresa, per lo più piacevolmente, anche se ognuno di loro in fondo si sentiva umiliato dalla forza caparbia dell'animale.

Appena arrivati al villaggio si erano gettati sui rispettivi giacigli e si erano addormentati.

Da quando era arrivata alla Cittadella Bianca aveva sempre consumato i pasti a casa di Liam e Anita. Kiara era un'ottima cuoca e amava cucinare ogni giorno qualcosa di diverso, per quanto le limitate risorse della comunità glielo permettessero.

Quel giorno Magister e Nuala avrebbero pranzato con loro e Bianca già pregustava le prelibatezze che Kiara avrebbe messo in tavola per fare bella figura con il maestro.

Arrivate a casa aiutarono Liam a preparare la tavola. Poco dopo Magister e Nuala si presentarono alla porta e tutti si accomodarono intorno al tavolo.

Kiara aveva preparato tortine al mais, coniglio selvatico arrostito ed insalata fredda di fagioli e cipolle. Consumarono il pasto commentando il cibo e gli acquisti del giorno prima, poi Magister si alzò. Immediatamente si fece silenzio; gli occhi di tutti erano puntati su di lui.

"Cara Bianca" esordì "vorrei esprimerti la gioia mia e di tutto il villaggio per la tua decisione di rimanere con noi e di entrare nelle nostre "Sentinelle del Sale". Sei una grande risorsa e credo che Liam e Anita siano d'accordo con me nel dire che sei la migliore delle sentinelle, dopo Nathan." I due gemelli si affrettarono ad assentire convinti, muovendo le teste bionde in sincrono su e giù e sorridendo complici a Bianca che, seppur facesse di tutto per non mostrarlo, appariva al tempo stesso imbarazzata e compiaciuta.

"Per questo" continuò Magister "ho deciso di affidare a te ed alle altre sentinelle un nuovo compito." Breve pausa durante la quale i tre ragazzi si guardarono incuriositi.

"Dovrete continuare l'esplorazione che due mesi fa vi ha portato ai resti della strada e spingervi più a Sud. Negli ultimi anni la Cittadella ha prosperato e da un piccolo gruppo di capanne sorte intorno al Faro si è trasformata in un vero villaggio. Grazie al commercio del sale adesso viviamo in un relativo benessere. Penso sia giunto il momento di scoprire qualcosa in più sul mondo che ci circonda."

Kiara, che stava servendo il dessert, frittelle con salsa dolce di mirtello, si bloccò con il vassoio in mano e lo fissò perplessa. "Non pensi sia pericoloso? La maggior parte delle terre sarà ridotta come le Paludi Pallide, o peggio. Davvero, non mi sembra una buona idea, lo trovo piuttosto rischioso."

"Non preoccuparti Kiara, si tratta di un viaggio di pochi giorni, sei o sette al massimo. D'altra parte i tempi in cui i superstiti del Grande Disastro come noi due erravano disperati e senza meta in un mondo in preda alla devastazione sono ormai lontani. Allora la morte ci era costante compagna, assumendo ogni volta sembianze diverse: un giorno potevi morire di fame o sete, il giorno dopo a causa di una terribile di malattia, o vittima di un incendio o di un terremoto, potevi venire ucciso da un predone o da uno psicopatico..."

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