LA CITTADELLA DEL SALE: La Cerimonia del Fuoco

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Avevano impiegato quasi tre giorni per arrivare alla Cittadella poiché il trasporto di Julius rendeva la marcia lenta e faticosa. Era sera quando giunsero presso le mura della città, la cui vista bastò a rallegrarli: era bello tornare a casa, anche se il viaggio era stato breve. La loro sensazione di benessere era più forte del solito poiché si accompagnava ad un inconsapevole sollievo, quello di avere ancora una casa, a differenza dell'uomo che viaggiava con loro.

La Cittadella del Sale era sicuramente una casa di cui andare fieri. In un mondo distrutto e flagellato da malattia, morte, povertà, crudeltà e barbarie di ogni tipo, la Cittadella rappresentava un'isola felice in cui gli uomini cercavano di ricostruire qualcosa di valore.

Le mura erano alte circa tre metri e per la maggior parte erano resti di una cinta muraria preesistente. In molti punti erano state puntellate e rinforzate con pietre e lamiere raccolte in vari viaggi nel territorio circostante. Nel complesso costituiva una buona protezione dagli attacchi dei branchi e un paio di torrette consentivano di tenere sotto controllo tutta la zona. Le mura circondavano solo tre lati della Cittadella poiché lungo il quarto, quello rivolto ad Est, si apriva l'immensa distesa del Mare Salato, sulla quale vegliava l'alta ed imponente costruzione del Faro.

Come rivelava il nome stesso della cittadella la sua principale risorsa era costituita dal sale che ogni giorno il mare depositava nelle numerose vasche costruite lungo la costa, a formare un disegno geometrico ordinato e preciso.

Con l'alta marea l'acqua entrava nelle vasche e in seguito evaporava velocemente sotto il calore di un sole implacabile, lasciando sul fondo un lenzuolo candido e scintillante. Entravano allora in azione gli uomini e le donne del sale che armati di una specie di rastrello senza denti spingevano il sale verso punti prestabiliti formando delle cunette che ben presto si trasformavano in vere e proprie montagnole. Era quello il momento in cui le saline offrivano lo spettacolo più bello: osservate da una certa distanza facevano pensare ad una città aliena, abitata da creature pure, immacolate come le loro abitazioni. In seguito il sale veniva trasportato con dei carretti fino al grande magazzino dove veniva conservato e confezionato. Solo una piccola parte del sale veniva consumato dagli abitanti della Cittadella, il resto veniva scambiato una volta al mese con i prodotti degli abitanti di un vicino villaggio, poco più a nord sempre lungo la costa, che erano riusciti ad avviare un piccolo allevamento di lepri e piccoli roditori e coltivavano patate in una serra, oppure con viandanti, che lo scambiano volentieri con merci varie o con il proprio lavoro. Un paio di volte all'anno poi, veniva usato per acquistare semi ed altre merci al mercato di Bisanzio.

Appena il piccolo gruppo di avvicinò al grande portone di ingresso furono riconosciuti da una delle sentinelle di guardia sulla torretta che li fece entrare, dando ai compagni il segnale di aprire.

Al loro ingresso in città furono accolti dai colori, dai suoni e dagli odori di casa.

Uno stretto vicolo conduceva alla piazza centrale che a quell'ora tarda era quasi deserta poiché il mercato giornaliero si era ormai concluso. Solo un paio di commercianti si erano attardati e stavano finendo di ricoprire i loro banchi con pesanti drappi di un acceso colore fra il rosso ed il viola. Lo stesso colore si ritrovava un po' ovunque in città, alle finestre ed alle porte ed anche per terra negli zerbini posti di fronte agli ingressi delle abitazioni. Queste erano di forma per lo più squadrata e costruite con i materiali più disparati, pietre, mattoni, legno, a volte anche pezzi di lamiera o di spessa plastica ondulata.

Le case erano tutte piuttosto basse, spesso sormontate da terrazze riparate dai soliti drappi rossi o da piante rampicanti. Su tutte svettava l'alta costruzione del Faro che sorgeva all'estremo limite di una stretta lingua di terra che si allungava verso il mare aperto. Il Faro era l'abitazione di Magister che proprio in quel momento stava scendendo le scale a chiocciola che correvano esternamente lungo i fianchi stondati della costruzione. Giunto a terra andò immediatamente incontro al gruppo delle sentinelle per dar loro il bentornato e per accogliere lo strano personaggio che avevano portato con sé.

Le Sentinelle del SaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora