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|Owen|

"Possiamo parlare?"
"No, non voglio parlare con te J. Sono stato abbastanza chiaro". Sono giorni che lo evito e non ho intenzione di parlare con lui. Non torno a casa da una settimana e passo tutto il mio tempo in ospedale, dormo in sala d'attesa e quando Adam dorme entro in camera e lo osservo. Appena si è svegliato dall'operazione non ha voluto vedermi ed io non ho avuto il coraggio di andare da lui. Penso non mi perdonerò mai tutto ciò che gli ho fatto e quello che è successo mi spezza il cuore. Ho 4 figli ma per molto tempo l'ho dimenticato, ho lasciato che Adam crescesse con i miei e con Ash, gli ho fatto pensare di essere sbagliato e se è andato a cercare il suo padre biologico ed ha fatto l'incidente è solo colpa mia.
"Owen non possiamo andare avanti così. Se solo potessi troverei un modo per rimediare a tutti i miei errori ma purtroppo non si può ed io non so più cosa fare. Tutte le cose che mi ha detto Adam la scorsa settimana mi hanno colpito come delle lame e ho capito tutti i miei sbagli.."
"Dovevi capirlo prima, dovevamo farlo entrambi. Io dovevo impormi e non dovevo lasciarti trattare mio figlio in quel modo. Gli abbiamo rovinato la vita!!. Ha 19 anni, non potrà più camminare e tutti i suoi sogni sono andati in frantumi!. Non vuole vedermi, non vuole parlare con me e non vuole più tornare a casa nostra, casa sua!!".
"Ow ti prego.. passerò il resto dei miei giorni a farmi perdonare da te e da lui. Dimmi cosa posso fare".
"Niente, non puoi fare proprio niente". Veniamo interrotti dall'urlo di Adam ed entrambi ci precipitiamo in camera. Piange a dirotto e sta cercando di alzarsi per sistemarsi la schiena alla spalliera del letto. Si è appena svegliato e sembra davvero sconvolto. James si avvicina subito a lui e lo aiuta a sistemargli un cuscino dietro la schiena.
"N non potrò mai più camminare. Vivrò per sempre su una sedia a rotelle e non avrò più una vita". Continua a piangere disperato e capisco che devo smetterla di essere un codardo, devo prendere la situazione in mano e fare finalmente la madre. Mi avvicino anche io a lui e lo abbraccio nonostante vorrebbe spingermi via.
"Amore, mi dispiace tanto, lo so, sono una pessima madre ma ti prego perdonami. Permettimi di prendere la tua mano e non lasciarla più, sará difficile lo so ma insieme possiamo farcela".
"N niente s sarà p più come prima".
"Lo so Ad e credimi so cosa stai provando. É successa la stessa cosa anche a me 16 anni fa anche se per cause diverse"
"Eri giovane e la tua vita è stata sconvolta all'improvviso. Non mi hai mai voluto, ecco perché adesso mi odi, perché provi del risentimento per me"
"Non ti odio Adam!!. Non potrei mai!. É vero, se avessi potuto scegliere non sarei mai rimasto incinto allora e non in quelle circostanze ma appena ho saputo della tua esistenza ti ho amato, eri la mia cosina e non avrei mai rinunciato a te. Ho sbagliato tanto, dovevo dimostrarti di più e fare la madre proprio come tua nonna Haz ha fatto con me. Ho la migliore delle madri e io invece non lo sono nemmeno la metà di lui ma voglio provare a diventarlo per te, perché ti meriti un genitore che ti ami con tutto se stesso, che ti incoraggi e ti stia affianco sempre".
"É tardi mamma, adesso ti senti solo in colpa. Cosa te ne fai di un figlio invalido?".
"É giusto che adesso tu non ti fidi di me, dammi solo modo per dimostrartelo. E tu sei mio figlio sempre, non importano le braccia, le gambe, conta il tuo cuore, quello che sei, la tua anima. E tu sei Adam con o senza gambe. Sei la nostra scimmietta e insieme ce la faremo". Gli porgo la mano e lui dopo lunghi istanti la stringe. Piangiamo insieme e forse non tutto è perduto.

***

|Adam|

"Ecco qui il nostro abitante di Moonville preferito!!. Oh tesoro ci sei mancato tanto!!. Bentornato a casa!". Mag come al solito è la più entusiasta di tutti quando si tratta della mia famiglia e con il passare degli anni e l'età che avanza non é cambiata per niente, è proprio come zio Niall.
"Mag ti vado bene anche su questa sedia?". Annuisce all'istante con gli occhi lucidi e mi abbraccia baciandomi tutto il viso
"Tu vai bene sempre e stasera abbiamo organizzato una grandissima festa in tuo onore. Moonville ti ama Adam e noi tutti ci impegneremo per aiutarti e renderti le cose il più semplice possibile". Sono uscito dall'ospedale poco più di un'ora fa dopo una settimana e sono appena tornato a Moonville, con me ci sono mamma e Hiapo mentre tutti gli altri sono al ranch, sicuramente pronti per un mega pranzo di famiglia. Non so come mi sento realmente, faccio fatica a muovermi su questa sedia, non so bene come posizionare le mani sulle ruote, come girarle in contemporanea senza fare disastri e come andare da una parte all'altra senza sbattere continuamente dappertutto. Devo abituarmi in fretta alla mia nuova condizione e ho capito che piangermi addosso non è la strada giusta da prendere. Devo farmi forza e prendere le misure per questa mia nuova vita. Nessuno dice che sarà semplice, ci saranno momenti in cui vorrò mollare e sentirò di non farcela, in cui tutto mi sembrerà più grande di me e odieró tutto ma so di potercela fare soprattutto con l'aiuto dei miei nonni, degli zii, di Hiapo e si.. probabilmente anche di mamma e James.
"Essere un invalido a Moonville è sicuramente più semplice che essere un invalido a New York, a Boston o in qualunque parte d'America".
"Adam!!. Dovrai regolarti da oggi in poi con le battute!".
"Sai bene che non lo farò Mag!". La faccio ridere e ammetto di sentirmi un po' più leggero.
"Adesso vai a casa però, devi riposare ed essere in forma per stasera"
"Mi sa che stavolta hai ragione. Sono davvero molto stanco". Mamma mi accarezza una guancia e Hiapo sta per spingere la mia sedia a rotelle ma lo fermo
"Devo fare da solo Hia, devo vincere la mia battaglia personale contro questa sedia. Devo imparare a guidarla e devo essere io a comandare lei e non il contrario".
"Siamo così fieri di te, Ad!!"
"Per siamo intendi tu e tutta Moonville, Mag?"
"Ovviamente". A volte dimentico che siamo a Moonville e nessun posto al mondo è paragonabile a questo luogo e alla sua gente. Salutiamo Mag e iniziamo a muoverci verso il ranch. Devo solo posizionare le mani sulle ruote e muoverle in contemporanea, posso farcela. É più difficile di quello che sembra e sto facendo perdere un sacco di tempo a Hiapo e mamma, ci provo ma non ci riesco, ogni momento devo fermarmi perché le mani scivolano o perché le ruote si incastrano su qualcosa.
"Mi dispiace se vi sto facendo perdere tempo. Tornate pure al ranch, io andrò con calma e domerò questa odiosa sedia"
"Smettila di dire stronzate Ad. Devi solo darti tempo"
"Sei sicuro che ce la farò Hi?"
"Sono più che sicuro. Sei davvero la persona più testarda e coraggiosa che conosca, se vuoi una cosa non ti ferma niente e nessuno e vai fino in fondo finché non ce la fai".
"Tu pensi lo stesso, mamma?"
"Si amore e sono davvero orgoglioso di te. Non farò altro che dimostrartelo da ora in poi. So che ancora non ti fidi di me e il nostro rapporto non è come quando eri piccolo ma quando te la sentirai ripartiremo esattamente da dove ci eravamo interrotti per colpa mia".
"Io però non me la sento di tornare a casa, voglio comunque rimanere al ranch con i nonni"
"È okay Ad, starai al ranch finché vorrai". Penso davvero che stare al ranch è quello che mi ci vuole. Quel luogo è magico, quando sei lì ti senti in pace con te stesso e tutti i problemi ti sembrano sopportabili e risolvibili.
"Devo dirti un'altra cosa.. che forse non ti farà piacere"
"Puoi dirmi tutto ciò che vuoi, scimmietta"
"Io.. voglio continuare a vedere Scott, c'è qualcosa in lui che mi dice che non è cattivo e che magari posso dargli una possibilità. Ci siamo sentiti in questa settimana e lui non è più passato in ospedale per rispetto a te. Gli ho anche detto di venire a Moonville stasera per la festa in mio onore ma ha detto che non sa se è il caso". Forse sto sbagliando tutto ancora una volta e la mia sensazione è sbagliata ma è ciò che mi sentivo di fare e non ci ho pensato oltre.
"Non so se questa cosa sia un bene per te Ad, Scott non è tuo padre biologico, che senso ha volerlo conoscere?"
"Non lo so mamma, so solo che non mi sembra così cattivo, si sta ricostruendo una vita come sto cercando di fare anche io. Non lo giustifico per ciò che ha fatto e non deve essere perdonato, voglio solo vedere che tipo di persona è. Se però per te è troppo da sopportare gli dirò di non venire alla festa"
"É bello che ti preoccupi ancora per me nonostante tutto. Non fa nulla amore, puoi dirgli di venire alla festa".
"Grazie e.. beh.. tu pensi che James sarà d'accordo?"
"Non mi importa adesso se sarà d'accordo o meno. Ho dato per troppo tempo retta solo alla sua opinione non dando importanza a te che non meritavi e non meriti niente di tutto ciò"
"Prima hai trascurato me per James e le ragazze e adesso vorresti trascurare lui per me?. Non funziona così mamma, dovresti semplicemente trovare un equilibrio". Non voglio che trascuri James e il loro matrimonio, anche se adesso ce l'ha con lui si amano e so che risolveranno le cose, non voglio che si lascino. É vero, James negli anni non si è comportato bene con me ma so che è un buon padre e un buon marito, non ha mai fatto mancare nulla a mia madre e alle mie sorelle.
"Come fai ad essere sempre più maturo di me?"
"Sono nipote di nonno Lou, tutte le mie migliori qualità le ho ereditate da lui". Sono fiero di assomigliare a nonno Lou, lui é il mio esempio e quando cresceró vorrei essere proprio come lui. Hiapo alza gli occhi al cielo e mamma invece ride abbracciandomi.
"Allora andiamo al ranch, nonno Lou non vede l'ora di abbracciarti". Il pensiero di vedere nonno Lou mi da la forza per usare la sedia e dopo altri tentativi andati a male, finalmente riesco a 'guidarla' e ci incamminiamo verso il ranch.

Bring me to the horizon ❀ L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora