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"Avevi davvero fame, eh?"
"Decisamente, devo recuperare dopo tutto il cibo pessimo dell'ospedale". Ci stiamo divorando la pizza gigante ordinata poco più di 10 minuti fa e nessuno dei due sembra ancora sazio.
"Vedrai che Haz ti cucinerá delle cose buonissime, adora averti al ranch"
"Anche io sto bene lí, mi sento completamente a casa ma questo lo sai già e non voglio essere ancora sgradevole come in questi giorni. É proprio per questo che sono venuto al municipio, volevo parlarti e chiederti scusa". Mi sembra piacevolmente stupito dalle mie parole e il sorriso non ha mai lasciato il suo viso da quando mi ha trovato ad aspettarlo davanti al municipio.
"Non devi chiedermi scusa, capisco le tue ragioni ed è più che giusto il tuo atteggiamento"
"Mi dispiace per il divorzio, sono sicuro che mamma non lo vuole davvero, si sente in colpa e non sapendo come rimediare fa solo casini. La soluzione non è certo quella di allontanarsi da te, non ho mai voluto una cosa del genere, so quanto tu ami lui e le ragazze e separarvi non è di certo la scelta giusta. Ho capito che fra i due, non sei tu ad avere tutta la colpa anzi, credo che sia più sua che tua, non era tuo dovere volermi bene, non ero tuo figlio biologico ma il suo e visto che ha deciso consapevolmente di mettermi al mondo doveva sforzarsi di più per darmi tutto l'amore possibile. Tu ti stai impegnando, stai facendo tanti gesti per dimostrarmi il tuo pentimento, lui no. Non fa altro che piangere e pensare che tutto si sia risolto così".
"Ad io dovevo e potevo fare di più. Tu sei mio figlio più delle tue sorelle e scusa se ci ho messo una vita a capirlo. Dovevi mettermi prima di fronte alla realtà, dovevi farmi capire prima tutto il male che ti ho causato. Ti ho spiegato le mie motivazioni e sono stato così stupido a far prevalere la mia stupida paura. Sei il mio primogenito, l'unico figlio maschio e non mi importa se non hai i miei occhi, il mio viso, se non hai le mie passioni e lati del mio carattere. Ciò che conta è il cuore e io avrei dovuto saperlo". Stiamo avendo un dialogo sincero e pacato da non so quanto tempo, anzi probabilmente non lo abbiamo mai avuto.
"Basta darti colpe, te ne sto dando già io abbastanza, tanto quello successo non si può più cambiare. Stanotte quando ti ho trovato ad aspettarmi davanti al portico del ranch ti ho trattato malissimo e non ti ho lasciato nemmeno parlare, avevi detto che volevi dirmi una cosa"
"Se non fossi venuto tu al municipio ti avrei chiamato io più tardi, appunto per dirti la cosa di cui ti parlavo ieri". Mi sembra quasi imbarazzato e si mordicchia il labbro fra i denti, non ho mai visto James in questo stato, di solito è sempre sicuro di sé e non mostra mai cedimenti
"É una cosa grave?. Ti vedo piuttosto nervoso"
"Non è niente di catastrofico, anzi dovrebbe essere una cosa bella. Sai, quando ho fatto ricerche per il montascale che ho fatto installare a casa, mi sono imbattuto in altre cose e beh.. ho letto che le persone in sedia a rotelle possono svolgere tante azioni normalmente e una di queste è guidare. Si installano sull'auto dei comandi 'speciali' e tutto ciò che normalmente viene usato con i piedi, come il freno, l'acceleratore, viene impostato tutto sul volante che diventerà pieno di tutti i comandi necessari. Sono andato ad Helena in un concessionario e ho visto tante auto, ho fatto domande e chiesto informazioni e ti ho preso l'auto più sicura sul mercato, tutta accessoriata e ho richiesto l'istallazione dei comandi speciali per disabili, ci vorrá un po' ma quando arriverà sarà stupenda e ti piacerà tantissimo. L'ho ordinata del tuo colore preferito, un bellissimo blu acceso, elettrico, non passerà di certo inosservata". Faccio fatica a recepire tutte le informazioni che mi ha dato e tutto mi sembra assurdo, mi ha comprato un auto?!. Un auto tutta mia da poter guidare in autonomia, un auto speciale predisposta apposta per me.
"Un auto per me?!. James, non mi hai mai voluto comprare un auto, da quando ho imparato a guidare non mi hai mai permesso di usare la tua auto liberamente, dovevo sempre chiederti il permesso e non potevo mai guidarla per lunghe distanze. Non mi permettevi nemmeno di raggiungere Helena".
"Lo so ed ho sbagliato, dopo il tuo incidente tutto mi è precipitato addosso come un macigno mettendomi davanti al peso dei miei comportamenti sbagliati in tutti questi anni. Ho passato giorni a fare ricerche su come permetterti di vivere una vita normale in sedia a rotelle e mi sono imbattuto in tanti articoli interessanti. Così ho pensato a come poterti migliorare concretamente la vita senza più parole inutili a cui non crederai mai davvero. Con il tempo imparerai a guidare l'auto e sarai autonomo come vuoi, vedrai". Non ho mai voluto tanto dai miei genitori, volevo solo essere amato, ascoltato e capito e adesso James mi sta dimostrando concretamente tutto questo e io gli credo, il suo pentimento è ben visibile nei suoi gesti, sul suo viso, dappertutto in lui.
"Non so che dire, non mi aspettavo che facessi installare il montascale a casa e ne tanto meno che mi comprassi un auto. Mi piacerebbe davvero vederla, sono sicuro che mi piacerà tantissimo"
"Arriverà fra qualche mese, mi hanno assicurato che faranno di tutto per darcela il più presto possibile". Pulisco le mani sul tovagliolo e sospiro soddisfatto, sono pieno e mi sono goduto la pizza come non pensavo di fare. Erano anni che non passavamo una serata insieme io e James e devo dire di stare davvero bene.
"Sai che parlando con Hiapo oggi mi ha detto più o meno le stesse cose che mi hai detto tu?. Anche lui ha fatto delle ricerche e si è reso conto che ci sono tante cose da poter fare anche se si è sulla sedia a rotelle come guidare, viaggiare.."
"Sai cosa mi piacerebbe fare con te?"
"Cosa James?"
"Un viaggio, quello che non abbiamo mai fatto". Ho sempre sognato di andare a fare un viaggio con lui, mamma e le mie sorelle ma non sono mai stato bene accetto
"Piacerebbe tanto anche a me, le ragazze saranno molto contente"
"Ad intendevo un viaggio solo io e te, senza le ragazze, senza Owen. Un viaggio padre e figlio, quello che dovevamo fare tanti anni fa".
"Per te sono davvero tuo figlio?"
"Si e avrei dovuto ricordarmelo prima". Meglio di così non poteva andare questa serata, forse davvero le cose possono mettersi nella giusta direzione e non tutto è perduto.

[...]

"Hey ragazzino" Mi porto una mano al petto e per poco non butto un urlo. Dannato idiota!.
"Perché hai il vizio di arrivare alle spalle?". Ride prendendosi gioco di me e si mette al mio fianco.
"Cosa fai in piena notte in giro per le vallate?"
"Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda". Alza gli occhi al cielo in un'espressione scocciata e a me viene da ridere, andremo mai d'accordo pienamente?
"Sei così irritante!"
"Anche tu!. Devo forse pensare che mi segui?"
"Io seguire te?!. Assolutamente no!. La notte è il mio momento preferito della giornata e qui a Moonville è bellissima, ci sono le vallate e le praterie immerse nel silenzio assoluto e sei da solo con la natura e i tuoi pensieri".
"É vero, la notte qui a Moonville è magica e da queste vallate si vedono benissimo il cielo e le stelle, tutto è più limpido e chiaro".
"Tu invece come mai sei qui da solo?. La tua palla di pelo dov'è?"
"Sono andato a cena con James e non sono tornato ancora a casa. Lui mi ha accompagnato davanti al ranch e mi ha salutato andando via, io invece di entrare sono tornato indietro e ho raggiunto le vallate. Storm è a casa, mi starà aspettando comodamente addormentato sul mio letto"
"É andata bene con James?"
"Direi di sì, abbiamo parlato sinceramente e liberamente dopo anni, forse come non abbiamo mai fatto. Le tue parole dell'altro giorno mi hanno fatto pensare, hai ragione tu, tutti si meritano una seconda possibilità, soprattutto se dimostrano di tenerci davvero. James mi sta dimostrando tante cose in questi giorni nonostante il mio modo non proprio carino di trattarlo, mia mamma invece continua a non capire. Ho deciso che mi concentrerò di più sul rapporto mio e di James, voglio vedere se davvero le cose possono sistemarsi".
"Non ci vediamo da appena un giorno e hai già tutte queste novità?. Ah però ragazzino, mi stupisci". Passa dall'essere saggio e profondo all'essere un coglione irritante in pochi secondi, non lo capirò mai.
"Se continui a chiamarmi ragazzino urlerò così forte che accorrerá tutta Moonville e ti cacceranno via, quindi ti conviene smetterla". Una risata fragorosa spezza il silenzio di queste vallate e il suo entusiasmo si porta dietro anche la mia risata.
"Sei davvero esilarante ma al tempo stesso anche irritante. Io a 19 anni non ero così"
"E com'eri alla mia età?". Mi viene spontaneo chiederglielo e il sorriso che aveva per un attimo si spegne e passa nei suoi occhi un lampo di tristezza?. Rammarico?. Non so bene decifrarlo.
"Ero decisamente meno maturo di te e ho preso tante decisioni stupide e sbagliate in questi anni"
"Puoi sempre migliorare però, non sei qui proprio per questo?"
"Si, sono qui per lasciarmi il passato alle spalle e rimediare ai miei errori"
"Beh.. credo allora che tu sia nel luogo giusto, Moonville è perfetta per aiutare in questo genere di cose".
"Solo Moonville o anche i suoi abitanti?"
"Tutto di Moonville é speciale, soprattutto i suoi abitanti"
"Quindi sarai costretto ad avermi fra i piedi, ragazzino". Dannato sia questo suo sorrisino irritante!.
"Me ne farò una ragione"
"Magari diventeremo amici"
"Magari.. chi lo sa".

Bring me to the horizon ❀ L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora