☆PRIMO GIORNO☆#3

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TOKYO

Io e Nairobi entriamo nella zecca con dei borsoni con all'interno le armi e le tute da dare agli ostaggi.

Nairobi passa sotto lo scanner e un suono allarmante mi pizzica i timpani.

Un uomo dice a Nairobi di togliersi il cappotto e io mi metto pronta a tirare fuori la pistola e puntarla a chiunque cerchi di fermarmi.

Cinque...

Quattro...

Tre...

Due...

Uno...

Tiro fuori la pistola e la punto sulla guardia non appena vede che dentro ai borsoni ci sono delle pistole.

Nairobi ferma le guardie intorno a lei facendole sdraiare a terra.

Berlino viene ad aiutarci sbattendo a terra gli impiegati e radunandoli in mezzo alla sala pozionandoli in file.

Rio chiude il portone della zecca e aiuta Lisbona a mettere le bende agli ostaggi così che non possano vedere chi siamo.

Ci posizioniamo davanti alle scale e Berlino comincia con il suo discorso.

"Per cominciare buongiorno a tutti, so che siete spaventati e non state capendo niente di quello che sta succedendo ma mi dispiace perché dovrete sopportarci ancora un pò dato che d'ora in avanti voi sarete i nostri ostaggi..."

La maggior parte degli ostaggi si tiene per mano e piagnucola per la paura.

"E ora toglietevi le bende"

Nessuno osa farlo, hanno davvero così tanta paura?

Berlino si guarda intorno.

"Vi prometto che con noi starete al sicuro e nessuno si farà del male se ci obbedirete"

Gli ostaggi si tolgono le bende guardandosi intorno.

Lisbona e Denver cominciano a distribuire le tute uguali alle nostre agli ostaggi così che la polizia si confonda tra noi e loro.

È da molto tempo che non ti rivedo e devo ammettere che mi sei mancato fratellone.

Berlino fa dei passi verso le esche e si posa davanti a loro.

"Ho una sorpresa molto bella da mostrare a voi sette che ne dite?"

Berlino indica a me e a Nairobi di portare le sette esche nella stanza controllata.

Nairobi si dirige verso di loro e io la seguo.

"Venite vi accompagno" e gli fa cenno di seguirla.

Le sette esche sono molto spaventate, lo capisco da come camminano tenendosi per mano.

Rm mi fissa spaventato, non l'ho mai visto così, è come se avesse visto qualcosa di orribile che lo abbia fatto traumatizzare.

Ma caro fratello tu non sai ancora chi c'è sotto la mia maschera.

Se non fosse per questa saresti rimasto a bocca aperta a fissare il vuoto dei miei occhi selvaggi.

☆𝗛𝗢𝗦𝗧𝗔𝗚𝗘☆ [𝐏𝐚𝐫𝐤 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora