☆LA BUGIA☆#8

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TOKYO
Sento dei cassetti aprirsi e chiudersi in continuazione dentro l'ufficio del direttore.

Apro la porta e vedo una delle esche che appena entro sposta gli occhi di scatto verso di me.
Lo vedo in piedi, impalato a fissarmi.
Ha i capelli biondi e gli occhi di un colore verde smeraldo.

"Che cosa ci fai tu quì, non dovresti essere nella stanza con i tuoi amici?" Dico in tono abbastanza alto da farlo spaventare.

"Io..."

"Tu?..."

"Bhe stavo..."

"Stavi?..."

Rimane fermo a fissarmi senza dire niente.

"Devo rifarti la domanda? Ti ho chiesto che ci fai quì"

Rimane ancora a fissarmi.
Siccome la mia pazienza si sta esaurendo prendo la pistola tra le mani e faccio dei passi verso di lui.
Nota la pistola ma rimane ancora fermo senza dire una parola.

"Sei diventato sordo per caso?"

"N-no è s-soltanto che..."

"È soltanto cosa?"

"Avevo un pò di fame"

"Sei sgattaiolato fuori dalla stanza, ti sei intrufolato dentro all'ufficio del direttore pensando di trovare del cibo quì dentro?"

"S-si"

La sua risposta mi fa sorridere e abbassare lo sguardo sul pavimento.

"D'accordo"
Ritorno a fissarlo.

"Hai trovato qualcosa?" Dico ironicamente per stuzzicarlo un pochino.

"Per sfortuna no"

"CERTO che non hai trovato niente ti sembra per caso una cucina questa, magari a casa tua tu hai del cibo nascosto ovunque ma quì non è così"
Dico ritornando seria e alzando il tono di voce.

"M-mi d-dispiace"

"Eri quì soltanto per il cibo o anche per qualcos'altro?"

"S-soltanto per il cibo"

Rimango in silenzio per un attimo.

"Come ti chiami?"

"Jimin"

"Tu?"

"Tokyo"

"È il tuo vero nome questo?"

"No, è un nome in codice che significa vieni che ti riporto dai tuoi amici"

Fa dei passi in avanti e usciamo dall'ufficio.

SPAZIO AUTRICE
Ecco il nuovo capitolo di "HOSTAGE" spero che questo capitolo vi sia piaciuto.❤

☆𝗛𝗢𝗦𝗧𝗔𝗚𝗘☆ [𝐏𝐚𝐫𝐤 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora