11 Dicembre 1152
Il sole al tramonto getta una luce dorata sulla capitale del Regno di Elantor, che brilla di festeggiamenti. Le strade, normalmente tranquille, sono ora animate da una folla euforica che si riversa nella piazza centrale, decorata con bandiere e stendardi dai colori vivaci di Elantor: blu e argento. Le torce accese illuminano la piazza, creando un'atmosfera calda e accogliente. La musica festosa dei tamburi e dei corni riempie l'aria. Le fiamme del fuoco danzano e riflettono nei volti sorridenti dei cittadini. Il re di Elantor, in veste regale e con una corona scintillante, si erge su un podio ornato di fiori e nastri, mentre i suoi generali e cavalieri, decorati con medaglie e trofei di guerra, si schierano accanto a lui. Il re alza una coppa di vino e brinda alla vittoria, e il popolo risponde con un boato di gioia e applausi.
Le tavole imbandite con cibo abbondante e bevande sono piene di prelibatezze: arrosti, dolci, frutti esotici e vasi di vino pregiato. Gli uomini e le donne, vestiti con abiti festivi e colorati, si servono e chiacchierano animatamente, condividendo storie di coraggio e avventure. I bambini, con gli occhi pieni di meraviglia, corrono tra la folla giocando e ridendo, mentre le campane della cattedrale suonano a festa.
In città, c'è un bambino di appena nove anni, che guarda tristemente le persone festeggiare. Suo padre è uno dei cavalieri, ma non lo vede da nessuna parte. Lui e i suoi fratelli, insieme alla loro mamma, devono prendersi cura della loro sorellina, che è molto malata. È il più piccolo dei fratelli, ma certe volte, per la sua maturità sembra il più grande tra loro.
Il mattino seguente a Elantor si presenta con un cielo limpido e sereno, ma la città è visibilmente stanca e un po' disordinata dopo la grande festa della sera precedente. Le strade della capitale, che ieri erano piene di gioia e movimento, sono ora tranquille e parzialmente ricoperte di coriandoli e striscioni strappati. Le decorazioni, una volta festose, giacciono abbandonate, e alcuni resti di cibo sparsi per i marciapiedi diventano la colazione di cani e gatti randagi.
I cittadini, ancora svegliati dai rumori dei festeggiamenti notturni, si muovono lentamente, con i volti segnati dalla stanchezza e dai postumi della celebrazione. I mercanti e i venditori ambulanti, abituati a un afflusso maggiore di clienti durante la festa, iniziano a sistemare i loro banchi e a pulire le aree circostanti.Nella piazza centrale, il grande falò è ormai spento e solo i residui delle braci testimoniano il calore del giorno precedente. Le tavole imbandite della sera prima sono state smontate. Alcuni gruppi di cittadini si dedicano a ripulire la piazza e a rimettere in ordine le decorazioni, rendendosi conto che la bellezza della celebrazione ha lasciato il posto a un’urgente necessità di ripristino. Il re e la sua corte, sebbene stanchi, si preparano per le riunioni e gli incontri ufficiali. La giornata di celebrazione ha avuto il suo momento di gloria, ma ora il regno deve affrontare le sfide quotidiane.
Nel frattempo, i soldati e i cavalieri, che ieri erano i protagonisti della festa, seppure pochi, si riuniscono per discutere le strategie future e fare il punto della situazione, mentre i contadini e i cittadini riprendono le loro attività quotidiane con un senso di rinnovato orgoglio e determinazione.
La città, pur rimessa a posto e ripristinata dalla festa, è impregnata di una leggera atmosfera di riflessione e di celebrazione. Il trionfo del giorno precedente è ancora presente nei sorrisi e nei racconti di chi ha vissuto la storica vittoria.
In un angolo tranquillo della città di Elantor, lontano dal brusio della piazza principale, il giovane ragazzino di nome Edrin, si siede da solo su un gradino di pietra accanto alla sua casa. I suoi occhi, solitamente vivaci, sono oggi velati da una tristezza profonda. Le spalle sono curve, e stringe tra le mani un piccolo giocattolo di legno che il padre gli aveva regalato prima di partire per la battaglia. Edrin osserva, con sguardo distratto, le strade disordinate e i resti della festa, mentre le risate e i festeggiamenti sembrano lontani e irraggiungibili. La sua madre, visibilmente provata, si avvicina al bambino, portando una ciotola di latte caldo. Nonostante la sua voglia di consolarlo, anche lei mostra segni di affaticamento e preoccupazione.
-Caro,- dice con voce gentile, sedendosi accanto a lui, -è ora di mangiare qualcosa. Devi rimetterti in forze.-
Edrin solleva lentamente lo sguardo verso di lei, i suoi occhi pieni di lacrime.
-Mamma, perché papà non è tornato? Non avremmo dovuto festeggiare tutti insieme?-La madre accarezza delicatamente i capelli del ragazzo, la voce tremante.
-Il tuo papà era un grande eroe, e ha combattuto con tutto il suo cuore. Ma a volte, anche i più coraggiosi devono affrontare grandi prove. È importante che tu sappia che era orgoglioso di te e di tutti noi.-Le parole sembrano poco confortanti a Edrin, che abbassa di nuovo lo sguardo verso il giocattolo di legno, ora leggermente graffiato.
-Aveva promesso che sarebbe tornato per il festival e che avremmo festeggiato insieme. Perché non ha mantenuto la promessa?-La madre cerca di trattenere le lacrime, abbracciando il figlio con forza.
-A volte, le promesse non possono essere mantenute come speriamo. Ma lui sarà sempre con noi nel nostro cuore e nei nostri ricordi. Abbiamo una storia di coraggio e amore che non possiamo dimenticare.-Edrin si rannicchia contro di lei, cercando conforto nel calore del suo abbraccio. Fuori, il rumore della città riprende il suo ritmo quotidiano, mentre il piccolo angolo di tristezza e riflessione rimane silenzioso e intimo. La madre e il figlio, insieme, affrontano un momento di quieta solitudine, consapevoli che la celebrazione di ieri è ora mescolata con il dolore della perdita, ma anche con un senso di orgoglio per il sacrificio del padre.
Edrin, seduto accanto alla madre, continua a stringere il giocattolo di legno, la mente turbata dalla tristezza. Il rumore della città e le immagini della festa sembrano lontani, e il dolore della perdita del padre sembra schiacciare il suo giovane cuore.
Con un sospiro profondo, si alza lentamente e si dirige verso un angolo più tranquillo del cortile, dove un grande albero ombroso offre rifugio e solitudine. Le foglie verdi tremano leggermente al vento, creando un rifugio naturale che Edrin trova confortante. Si accascia contro il tronco dell'albero, le ginocchia tirate al petto e il volto nascosto tra le braccia.
La madre, preoccupata per la solitudine del figlio, lo segue a distanza e si avvicina con delicatezza. Senza parole, si siede accanto a lui sotto l'albero, facendo sì che il suo corpo formi una presenza rassicurante accanto al figlio. Appoggia una mano sulla sua spalla, cercando di infondergli un senso di sicurezza.Edrin, sentendo la presenza materna, inizia a parlare a bassa voce, con tono tremolante.
-Mamma, non posso fare a meno di pensare a quanto sarebbe stato felice se avesse visto quanto eravamo orgogliosi di lui ieri sera. Se solo fosse stato qui…-La madre lo guarda con occhi pieni di comprensione e dolcezza.
-So che è difficile, tesoro. Il tuo papà era molto orgoglioso di te e della nostra famiglia. Ogni giorno pensava a quanto sarebbe stato bello tornare a casa e vederti. Anche se non è potuto essere qui fisicamente, il suo amore e il suo spirito sono con noi.-Edrin solleva lentamente lo sguardo verso la madre, le lacrime ancora nei suoi occhi.
-Mi manca così tanto. Come posso sentirlo vicino a me ora?-
La madre lo abbraccia strettamente, accarezzandogli la testa.
-Puoi sentirlo nel tuo cuore, dove ha sempre vissuto. Ricorda i momenti felici che avete condiviso e conserva il suo amore dentro di te. Ogni volta che ti senti triste, pensa a lui e a quanto ti voleva bene. Lui ti guiderà e ti darà forza.-
Edrin chiude gli occhi, cercando di immaginare il sorriso del padre e il calore delle sue braccia. La madre continua ad abbracciarlo, sussurrando parole di conforto e amore, mentre il vento leggero dell’albero sembra accogliere e carezzare entrambi.
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Rebel Knight-Cavaliere Ribelle
AdventureNel prospero regno di Elantor, un giovane di nome Edrin, diventa scudiero presso la corte di Sir Alaric. La settimana seguente la sua promozione, Sir Alaric muore dopo che il regno cade. Una nuova dinastia prende il potere, guidata dal tirannico Duc...