Rebel Knight-Cavaliere Ribelle

Capitolo 12

Il mattino seguente, il sole si levò pigramente sopra le mura del villaggio, gettando una luce dorata sui tetti e sui cortili del castello. L’aria era fresca e il cielo limpido, un inizio di giornata apparentemente sereno, ma c’era una tensione latente che si avvertiva tra coloro che vi abitavano.

Zara si svegliò presto, la mente ancora affollata dai pensieri della sera precedente. Aveva dormito poco, disturbata dai ricordi della conversazione con Edrin e dagli sguardi che Seraphina Varyn aveva lanciato durante la cena. Nonostante tutto, sapeva che doveva affrontare il nuovo giorno con la stessa determinazione di sempre. C’erano troppe questioni in sospeso, e nessuna di queste poteva aspettare.

Dopo essersi preparata, Zara scese nella sala principale del castello, dove la colazione era già stata servita. Trovò Adelina Varyn e sua figlia Seraphina già sedute, conversando sottovoce tra di loro. Le due donne la salutarono con sorrisi educati, ma Zara colse la stessa ambiguità che aveva percepito la sera precedente.

-Elisabeth non si è ancora svegliata?- chiese Zara, prendendo posto a tavola. Non voleva sembrare troppo preoccupata, ma il pensiero della sua giovane sorella, e della sua reazione alla serata, le pesava sul cuore.

-È ancora nella sua stanza.- rispose Seraphina con un leggero sorriso. -Sembra che la notte sia stata più lunga per alcuni di noi.-

Zara annuì, evitando di cadere nella trappola del sarcasmo di Seraphina. In quel momento, la porta si aprì, e Edrin entrò nella sala con la sua solita espressione impassibile. Zara non poté fare a meno di notare la sua presenza immediatamente. C'era qualcosa in lui che attirava l'attenzione, una combinazione di forza e controllo che era difficile ignorare.

-Buongiorno.- salutò Zara, cercando di mantenere un tono formale ma accogliente.

-Buongiorno, signora.- rispose Edrin, con la solita compostezza. Anche oggi, come la sera prima, continuava a darle del lei, mantenendo quella distanza che Zara iniziava a trovare... affascinante e allo stesso tempo frustrante.

Seraphina alzò un sopracciglio, incuriosita dalla dinamica tra i due. -Sir Edrin, avete dormito bene? Immagino che le cerimonie di ieri vi abbiano stancato.-

Edrin la guardò con calma, ma il suo sguardo era privo di emozioni. -Sono abituato a notti molto più faticose, Lady Seraphina. Il riposo è stato più che sufficiente.-

Seraphina ridacchiò, come se trovasse divertente la sua risposta. -Immagino che un cavaliere come voi abbia affrontato molte sfide. Sarebbe un peccato se il nostro villaggio fosse troppo tranquillo per uno come voi.-

Zara sentì una leggera irritazione crescere dentro di sé. Seraphina stava chiaramente cercando di provocare Edrin, forse per sondare le sue reazioni o semplicemente per il piacere di mettere alla prova un uomo così riservato. Prima che potesse intervenire, tuttavia, Edrin rispose con la solita freddezza che lo contraddistingueva.

-Il dovere mi porta dove c’è bisogno, Lady Seraphina. La tranquillità è una benedizione rara, ma la considero comunque parte del mio lavoro.-

Adelina Varyn, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, intervenne con il tono autoritario che si addiceva a una duchessa. -Sir Edrin, siamo lieti che abbiate trovato il nostro villaggio di vostro gradimento. Ma ora che la cerimonia è terminata, mi chiedo quali siano i vostri piani per il futuro. Resterete a lungo tra noi?-

Edrin incontrò lo sguardo della duchessa senza esitazione. -Resterò fino a quando la mia presenza sarà utile, Duchessa Adelina. Ho giurato di proteggere e servire, e intendo rispettare quel giuramento.-

Zara osservò la scena, cercando di interpretare le intenzioni di Edrin. Era chiaro che Adelina stava cercando di capire se poteva contare su di lui come alleato, o se Edrin avesse altri scopi nascosti. Ma Zara sapeva che con Edrin, nulla era mai semplice da decifrare.