Il crepuscolo stava lentamente cedendo il passo alla notte, tingendo il cielo di un blu profondo punteggiato dalle prime stelle. I tre cavalieri, Edrin, Rowan e Thorin, avevano ormai lasciato alle spalle il regno di Drakonia, portando con sé Elisabeth, una giovane dal viso pallido con capelli bianchi sciolti sulle spalle. La ragazza, scampata all'ingiusta esecuzione grazie al coraggio e alla determinazione dei cavalieri, era ancora visibilmente scossa, ma c'era un bagliore di gratitudine nei suoi occhi. Il gruppo si era fermato in una radura appartata, circondata da alti alberi le cui fronde sembravano formare una cattedrale naturale sopra di loro. Il suono del vento tra le foglie e il canto lontano degli uccelli notturni conferivano al luogo un'aura di pace, un contrasto netto con il tumulto vissuto poche ore prima. Edrin, si avvicinò a un piccolo venditore ambulante che aveva posizionato il suo carro ai margini della radura. Il venditore, un uomo anziano con un volto segnato dalle intemperie e occhi vivaci, osservò Edrin avvicinarsi con passo deciso. Edrin, con un gesto deciso ma cortese, allungò una mano nella quale brillavano dei denari. -Abbiamo bisogno di cibo e qualche coperta per la notte- disse con voce profonda e ferma. Il venditore annuì, senza fare domande, e si affrettò a raccogliere un assortimento di beni: una pagnotta di pane fragrante, formaggio stagionato dal profumo intenso, alcune mele rosse e succose, e una bottiglia di vino scuro, probabilmente fatto in casa. Nel frattempo, Rowan e Thorin si erano messi al lavoro per preparare il rifugio. Rowan, raccoglieva rami robusti e li disponeva con cura per creare una sorta di riparo. Il suo volto, solitamente impassibile, tradiva una preoccupazione nascosta mentre lavorava in silenzio. Le scintille balzavano dalle selci che batteva tra loro, fino a che un tenue fumo cominciò a levarsi, presto seguito dalle prime lingue di fuoco.
Elisabeth, avvolta in una coperta che Edrin le aveva passato, si sedette vicino al fuoco, osservando i suoi salvatori con una combinazione di sollievo e timore. Le sue mani, strette intorno alla coperta, tremavano ancora leggermente, ma il calore del fuoco e la presenza rassicurante dei cavalieri cominciavano a infonderle una certa calma. Quando il rifugio fu pronto, Rowan e Thorin si unirono agli altri attorno al fuoco. Edrin distribuì il cibo, tagliando il pane e il formaggio con un coltello affilato che portava alla cintura. Il vino passava di mano in mano, scaldando gli animi e alleviando la tensione. Edrin, decise di rinunciare a quel pane caldo, riscaldato dal piccolo falò che avevano creato.
Mentre mangiavano in silenzio, il crepitio del fuoco era l'unico suono che rompeva la quiete della notte. Dopo aver mangiato, i cavalieri discussero a bassa voce del loro prossimo passo, sapendo che il loro viaggio non era finito. Elisabeth, intanto, si stava addormentando, il capo che si abbassava piano sul suo petto, finalmente al sicuro dopo una giornata di terrore. La notte avanzava, e le ombre si allungavano intorno al piccolo gruppo. Sotto il cielo stellato, con il fuoco che si spegneva lentamente, i tre cavalieri decisero di mantenere il turno di guardia, uno alla volta, per assicurarsi che il riposo fosse sicuro per tutti. Così, in quel momento di tregua, nonostante la stanchezza e le preoccupazioni, un legame silenzioso ma profondo si instaurava tra di loro, un legame che li avrebbe sostenuti nelle prove future.
Ore dopo, al turno di Edrin, l'unico a fare il doppio turno, Elisabeth, a causa del brutto letto improvvisato per quella notte si svegliò. Allungò le mani verso il fuoco per riscaldarsi. Ogni tanto dava qualche sguardo a Edrin.
-Perché non dormi? Domani dovrai essere concentrata per ritrovare la tua famiglia.- disse Edrin senza neanche girarsi verso di lei.
-Non ho una famiglia, vivo in un orfanotrofio in una piccola città vicino il regno di Drakonia...- disse abbassando il capo. Quelle parole colpirono Edrin che si voltò verso di lei,con il cappuccio che gli copriva metà faccia,ma che gli permetteva comunque di vedere ciò che aveva davanti.
-Hai conosciuto almeno i tuoi genitori?-
Continuò a chiedere, mentre lei scosse la testa lentamente.Edrin si voltò nuovamente, stavolta guardava fisso davanti a lui, sorpreso della sua storia.
Doveva fare qualcosa per quella ragazza. Aveva al massimo quindici anni, non poteva lasciarla da sola. Doveva cercare i suoi veri genitori.Il giorno dopo, partirono per trovare il suo vecchio orfanotrofio.
Non s'imbatterono in soggetti pericolosi, ma solo qualche ubriaco e qualche venditore ambulante.
Arrivarono dopo circa due ore.
Il villaggio era distrutto, le capanne andavano a fuoco. Il suo orfanotrofio era mezzo distrutto, ma si poteva ancora entrare. Era impossibile per lei dormire lì dentro, non sarebbe durata più di un giorno.
Prese le sue cose e tornarono alla ricerca.
Nella scatola contenente i suoi oggetti, c'era anche un fermaglio fatto d'oro, mai usato da Elisabeth. Per scoprire la sua fonte, dovevano chiedere aiuto ad un vecchio. Dunque, una nuova ricerca li aspettava.Dopo ore di cammino, raggiungono una piccola radura nascosta, dove il vecchio saggio li attende al centro di essa. La radura è avvolta da una luce eterea, come se il tempo stesso fosse sospeso. L'aria è fresca e profumata, con un leggero sentore di erbe medicinali e fiori selvatici.
Il saggio è un uomo anziano, con una lunga barba bianca e capelli argentei che gli cadono sulle spalle. Indossa una tunica scura e un mantello logoro, che avvolge la sua figura sottile ma imponente.La sua pelle è segnata da rughe profonde, ogni linea sembra raccontare una storia antica. Gli occhi, di un azzurro penetrante, contrastano con il suo volto segnato dal tempo, brillando con una vivacità inaspettata. Si appoggia a un bastone di legno intagliato, decorato con rune e simboli misteriosi, che sembra emanare una forza nascosta. Al collo porta un amuleto antico, una pietra levigata incastonata in un intreccio di metallo, che emana una debole luce, quasi impercettibile, come se contenesse un potere segreto. Intorno a lui, la radura è avvolta in un silenzio profondo, rotto solo dal sussurro del vento tra gli alberi, creando un'aura di mistero e reverenza. Il vecchio saggio emana una presenza tranquilla ma potente, come qualcuno che ha vissuto mille vite e conosce i segreti del mondo.
-Sapreste dirmi la provenienza di questo fermaglio?-
Disse conntono calmo Edrin, mentre allunga la mano con il fermaglio in mano.Il vecchio saggio, con la sua mano tremante ma ferma, prende delicatamente il fermaglio d'oro dalle mani della ragazza. I suoi occhi azzurri, abitualmente attenti e penetranti, si dilatano leggermente mentre osserva l'antico gioiello. Il fermaglio è un piccolo capolavoro di artigianato, finemente lavorato con motivi che ricordano foglie intrecciate e al centro un simbolo che solo pochi potrebbero riconoscere: l'emblema reale di Elantor, il regno perduto.
Per un momento, il vecchio rimane in silenzio, lasciando che i ricordi lo travolgano. La sua mente torna a un tempo molto lontano, quando il regno di Elantor prosperava e i suoi sovrani erano giusti e amati dal popolo. Ricorda la notte oscura in cui i vecchi re, i veri genitori della ragazza, gli affidarono quel fermaglio, un simbolo del loro lignaggio, chiedendogli di custodirlo per il giorno in cui sarebbe tornato alla legittima erede.
Le sue dita accarezzano con delicatezza il fermaglio, mentre il suo sguardo si alza verso la ragazza, colmo di un'emozione profonda che raramente aveva mostrato.
-Questo fermaglio...- sussurra con una voce intrisa di rispetto e tristezza, -non è un semplice gioiello. Esso apparteneva ai sovrani di Elantor, i tuoi veri genitori. Fu loro desiderio che ti fosse restituito, quando fosse giunto il momento...-
Disse ad Elisabeth senza alzare gli occhi dal fermaglio.Le parole del saggio sono pesanti, cariche di significato, mentre consegna il fermaglio alla ragazza con un gesto solenne. In quel momento, l'antico saggio comprende che la ragazza davanti a lui non è solo una ragazza smarrita in cerca di risposte, ma la legittima erede di un regno perduto, e che il suo destino è legato a quello del regno di Elantor.
-Tu...sei una Winterborne...-
Continuò sorridendo
STAI LEGGENDO
Rebel Knight-Cavaliere Ribelle
AdventureNel prospero regno di Elantor, un giovane di nome Edrin, diventa scudiero presso la corte di Sir Alaric. La settimana seguente la sua promozione, Sir Alaric muore dopo che il regno cade. Una nuova dinastia prende il potere, guidata dal tirannico Duc...