Le sensazioni del cuore ❤️

17. Luca

Siamo seduti su una panchina. C'è un venticello leggero, che non fa molto freddo nonostante sia quasi dicembre qui a Milano.  Il tempo sta veramente cambiando, non si capisce mai come ci dobbiamo vestire.
Ci stiamo mangiando un pizzetta come ci eravamo promessi.
“ i tuoi come l'hanno presa del tuo trasferimento?”
“ all'inizio non ne volevano sapere. Sono lontana da casa kilometri. Non è stato facile accettarlo, soprattutto per papà perché sono molto legata a lui. I miei genitori sono separati. Ognuno ha la sua vita. Anche se loro non vanno d'accordo.”
“sei riuscita a convincerlo però!» esclama sorridedomi.
“ l'ha convinto la mamma, pur non stando insieme ha cercato un dialogo con lui per potermi aiutare. Le costato fare questa cosa. Ha detto che era arrivato il momento di farmi spiccare il volo. Giù in Sicilia non avrei mai potuto fare quello che sto cercando di fare. Ci sono un sacco di pasticcerie giù, ma nessuno può offrirti un lavoro da master come qui a Milano. È stata dura anche per me. Abbandonare tutte le mie abitudini. Le domeniche dalla nonna”
“ Si vede quanto sei legata a loro. ”
“ Da quando non c'è più il nonno, mi ero presa l'impegno di stare con nonna almeno la domenica. Era la giornata in cui stavamo sempre tutti insieme. ”
“ e adesso che sei qui?”
“ la chiamo per sapere come sta! Dice che : non mi devo preoccupare per lei, che c'è la mamma a farle compagnia. Sta bene e io devo diventare grande. Seguire i miei sogni e trovare l'uomo della mia vita quando sarò pronta” accartocciò la carta oleata della pizza per buttarla poi nel cestino di affianco a me. Torno a sedermi accanto a lei. “Tu invece? ”
“ io sono cresciuto qui a Milano. Sono laureato in lettere ma alla fine lavoro in una lavanderia. Mi piace passare del tempo con la gente, soprattutto le signore anziane. Sono stato legato ai miei nonni. Quelli paterni li ho conosciuti tutti e due. Mentre quelli materni no. Mamma non va d'accordo con nessuno dei due da quando ha deciso di sposare papà. ”
“ cavolo! Non si parlano?” scuoto la testa
“ da una vita. Non mi ha mai parlato di loro. Non so che faccia abbiano. Mamma dice che per lei sua madre è stata mia nonna Rosa, la mamma di mio papà.”
“ non ci sono più?”
“ no. Nonno è morto che avevo sei anni. Mentre nonna se n'è andata due anni fa. Mi manca terribilmente. ” mi avvicino a lei.
“ che strana la vita! Anche nonno non c'è  più da due anni. ”
“ eh già! ” dico.
“ è Bianca come l'hai conosciuta?”
“ all'università. Lei, però, dopo un anno ha mollato. Non era per lei studiare, stare sui libri. L' avevano presa al supermercato e stavamo bene. Poi non lo so con il tempo le cose sono cambiate e il suo licenziamento ha peggiorato tutta la situazione. ”
“ quanti anni insieme?”
“ tre. Ma con lei nell'ultimo periodo sembrava che ne fossero passati almeno dieci anni. Non lo so come potrei spiegarti questa cosa” scuote la testa, segno che non voleva nemmeno saperla. “ Hai avuto qualcuno nella tua vita?”
“ si. Te lo detto l'altro giorno. Ma non mi va di parlarne. Non merita a mio avviso nemmeno di essere ricordato. Per me è sempre stato importante che chi mi stesse accanto, capisse il mio sogno. A lui non importava quindi va bene così. ”
“ come può non essersi interessato. Sei favolosa in quello che fai!”
“ stai diventando di parte!” scoppio a ridere.
“sono serio invece. Non è assolutamente essere di parte. Sei bravissima. I dolci sono buonissimi. Per non parlare di quel piatto delizioso che mi hai cucinato l'altra sera. ”
“ meglio di questa pizzetta che abbiamo mangiato adesso?” mi chiede speranzosa di ricevere un «si»
“ Sì. Certo che sì. ” sorride adesso.
“ grazie ” le prendo la mano azzardando dei gesti che forse erano troppo grandi per lei.
“ non dire nessun grazie. È ora che tu ti senta valorizzata come meriti. Ti sottovalutati troppo. ”
“ forse avevo bisogno di qualcuno come te nella mia vita”  il cuore inizia a battermi forte. Mi stringe la mano e gli lascio un bacio sulla fronte. Io avevo proprio bisogno di aria fresca...tu lo sei.