Pattinare, scivolare e cadere sul ghiaccio

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26 dicembre

Caro Diario,

Oggi, come mi è stato promesso, sono andata a pattinare con la zia!

Mi aspettavo che ci fosse anche Julia, ma zia mi ha detto che lei sarebbe rimasta a casa a fare i compiti delle vacanze.

Che bello, una giornata soltanto io e zia!

Sai, Diario, pattinare sul ghiaccio è molto difficile, non lo avevo mai fatto prima d'ora.

Dopo aver scelto le scarpe-coltello più adatte ai miei piedini e per quelli di zia, siamo cautamente entrate in pista.

All'inizio non facevo altro che cadere, perciò mi aggrappavo continuamente ai supporti intorno alla pista ed alla zia.

Cercavo di toccare il meno possibile la zia, per paura di farle male, soprattutto alle braccia, ma mi ha detto che non le avrei provocato dolore per questa volta.

Sono contenta, almeno zia sta bene.

Pattinare è molto divertente, ma cadere sulla superficie ghiacciata lo è di meno.

Credo di essermi procurata diverse more sul sedere e sulle gambe.

Però devo dirlo, zia non è di certo più brava di me a pattinare.

Continuava a cadere, per poi scoppiare a ridere. È stata di certo la mia parte preferita.

Quei quarantacinque minuti di pattinaggio per cui zia ha pagato sono durati meno del previsto.

Beh, almeno dopo esserci tolte le scarpe-coltello ed esserci infilate i nostri stivali, siamo andate in un bar a prendere una cioccolata calda con dei muffins. Una merenda davvero deliziosa.

Dopo questa piccola pausa, zia mi ha pure portato in libreria per prendere un libro che tratta teorie sulla psiche umana, mentre lei ha comprato per sé un libro su come superare periodi difficili.

Per caso la prendevano in giro per le sue scarse capacità sulla pista ghiacciata? Come dare loro torto...

Oppure era a causa del contenuto della scatolina bianca...?

Una volta uscite dalla libreria con gli acquisti, zia ha incontrato una sua vecchia amica e le due si sono messe a parlare.

Mentre accarezzavo il cane della vecchia amica di zia, non ho potuto fare a meno di notare un nome che ha continuato a venire fuori spesso durante la conversazione.

Kevin.

Non ho mai sentito questo nome in vita mia e non conosco nessun Kevin, perciò non ho idea di chi possa essere, però zia sorrideva in modo strano ogni volta che il suo nome saltasse fuori in una frase.

La sua vecchia amica deve sapere qualcosa che io non so.

Tutti sembrano sapere cose che io non so.

Forse anche io potrei sapere qualcosa a cui il mio cervello si rifiuta di credere.

Esistono casi nella psicologia che comprendono questa cosa, l'ho letto in biblioteca.

Alla fine della chiacchierata, zia mi ha portata in un posto chiamato "Villaggio di Babbo Natale".

Non vedo nulla di logico nella storia di questo uomo vestito di rosso, ma se gli adulti mi dicono che esiste, allora ci devo credere.

Zia mi ha fatto sedere sulle ginocchia di un tipo vestito come il classico signore dalla barba bianca e abito rosso e questo mi ha chiesto che cosa speravo accadesse durante l'anno nuovo.

Io gli ho detto che speravo che tutta la mia famiglia e le persone intorno a me continuassero ad essere gentili e dolci come lo sono state in questi giorni.

Zia mi ha fatto anche una una foto con il signore vestito di rosso che puzzava di qualcosa di indefinito!

Ora vado, caro Diario. Domani ti abbellirò con gli sticker che ti ho comprato!

Ciao ciao!

:)

A/N: Fun fact: se avessi continuato a pubblicare un capitolo al giorno come avevo iniziato a fare già dall'inizio della storia (iniziata l'1 dicembre), il capitolo sul Natale sarebbe uscito circa fra la Vigilia di Natale ed il giorno di Natale.

Invece è uscito ad agosto. Ops.

Diario di una bambina di sei anniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora