Capitolo 17

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Erano passati 3 giorni da quando Diego mi aveva baciata, o meglio da quando io avevo ricambiato il suo bacio. E non riuscivo a non pensare a nient'altro.  Il problema era che mi era piaciuto.  Per quanto mi sforzavo, Diego era sempre nei miei pensieri. Avevo passato le giornate a non fare nulla, non rispondevo né ai messaggi di Diego né a quelli di Christian. Mi sentivo la persona più meschina del mondo e l'unico che sapeva quello che era successo era Nico, che diversamente dal solito non mi aveva fatto pesare la cosa. 

Lunedì mattina, cercai di evitarli entrambi. Temevo che la mia espressione potesse tradirmi e Christian avrebbe scoperto tutto. All'una però, la professoressa di matematica mi fermò per informarmi che avevo passato la prova di recupero di gennaio con un 7,5. Feci un respiro di sollievo, ma poi mi accorsi che mi aveva rubato fin troppo tempo, perchè diluviava e l'autobus passava alle 13.05. 

Corsi come un'indemoniata alla fermata, ma l'autobus era già passato. Ed ero senza ombrello. Merda. 

"Qualche problema?"

Mi girai di scatto. Diego era sul lato opposto del marciapiede.

"No, va tutto alla grande" risposi, senza guardarlo in faccia. 

"Ti bagnerai tutta, il prossimo autobus passa fra mezz'ora. Dai, ti do un passaggio"

Impiegai 30 secondi per discutere sul da farsi. Era inutile discutere con lui, e anche se mi dava fastidio ammetterlo, avevo bisogno di quel passaggio. 

"Ma tanto per essere chiari, avrei accettato un passaggio anche da Frankeisten" mi arrampicai nel sedile del passeggero, e sbattei la portiera, prima che lui potesse opporsi. 

"Davvero, non credo proprio" Diego scoppiò a ridere, e sul suo viso comparvero le sue irresistibili fossette. 

"Non proprio Frankeisten, ma..." non riuscii a non sorridere, ma poi mi ricordai che ero arrabbiata con lui e abbassai gli occhi. Diego fu il primo ad affrontare la questione.

"So che stai con Christian, ma io non riesco a non pensare a quel bacio e a come tornare come prima"

"Non poi parlarmi o interessarti a me solo quando sto con Christian. Ce lo dobbiamo dimenticare"

"Perchè dovrei dimenticare una cosa così bella?"

"Perchè è stato un errore"

"Quindi, ce l'hai ancora?

Non dissi niente, non era necessario. Entrambi conoscevamo la risposta. "Ridurremo le nostre conversazioni allo stretto necessario" conclusi, e scesi dall'auto. 

Lui non ripartii subito. Aspettò che abbia raggiunsi la porta di casa. 

Per dimostrare, più a me stessa, che quel bacio non aveva significato niente, avrei fatto il grande passo con Christian, lo avrei invitato a cena a casa mia. Nico era stabile ed era il momento giusto per presentare Chris ai miei, anche se dovevo fare un bel discorsetto a Nico.  

Poi, sono successe due cose in rapida successione. La mamma ha preso l'influenza ed Emma è caduta dalle scale.

Non potevo semplicemente smettere di andare ad allenamento punto e basta. Avevo bisogno di una scusa credibile per attutire il colpo e me ne sono uscito con una fantastica. È arrivato il giorno dell'ultima lezione, così ho chiesto alla mamma di accompagnarmici un po' prima e di darmi per favore i soldi che ancora gli dovevo; ci saremmo rivisti all'uscita. Non avevo detto niente ai miei di cosa avevo in mente di fare, per questo non volevo che la mamma e la Fede si incontrassero quel giorno. 

Sono entrata, abbiamo scambiato due chiacchiere di circostanza e abbiamo fatto anche qualche vasca. "Cate, congratulazioni. Volevo proprio parlare con te"

ALL OF MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora