Capitolo 17

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L'indomani, Hannah aveva accompagnato Jane nel loft come si erano ripromesse e aveva osservato William e Jane mentre lei dipingeva. La stuzzicava scherzosamente e nel frattempo le rivolgeva degli sguardi molto ambigui, che l'ingenuità di Jane non le permise di cogliere.
«Pende dalle tue labbra, Jane.» Commentò Hannah in taxi, al ritorno da quella giornata.
«Ancora con questa storia, cosa vai dicendo?»
«Credimi, io conosco molto bene gli uomini. Non ti sei accorta di come ti fissava mentre dipingevi? Sei riuscita a far cadere ai tuoi piedi William Harrington, brava!» Hannah ridacchiò e guardò fiera la sua amica, che nel frattempo era diventata rossa come un peperone.
«Sì, intanto mi da sempre della zitella acida...» Bofonchiò Jane.
«Ah sì, me ne sono accorta... Sa quanto possa essere offensivo. Lui ama portarti al limite, vuole vederti esplodere.»
«Perché?»
«Perché vorrebbe vedere come sei realmente.»
«Mi spieghi come fai a capire tutte queste cose?»
«Ti ho detto diverse volte che bisogna osservare. Ha un particolare luccichio negli occhi ogni volta che ti vede.»

***

Quella sera Jane decise di parlare con Sean di quanto aveva letto riguardo a quel George Palmer e Sean rimase a dir poco sconcertato di quella scoperta su sua madre.
«Ma io credevo che la mamma amasse nostro padre...» Mormorò Sean quasi bisbigliando.
«Abbiamo creduto a tante cose...»
Così dicendo decisero di farsi coraggio e proseguire la lettura.


8 luglio 1948
George è anche lui di Provincetown. Ci eravamo conosciuti da piccoli e ci siamo innamorati praticamente al primo sguardo. In cuor mio sapevo che sarebbe potuto succedere venendo qui. Infatti, forse ho acconsentito a questa vacanza con la mia famiglia con uno spirito diverso, proprio perché avevo la speranza di incontrarlo nuovamente e questa emozione dopo tanto tempo mi ha migliorato l'umore.
È strano che non l'abbia incontrato le estati scorse, ma a quanto so lui è spesso fuori per lavoro. Ogni estate nutro sempre la speranza che possa essere quella giusta per incontrarlo di nuovo.
Stamattina ero al supermercato, da sola. Ero in una corsia a scegliere degli alimenti quando un uomo mi ha affiancato. Sentivo il suo sguardo addosso, così mi sono voltata ed era proprio George. Ci siamo abbracciati senza dire nulla, avevo le lacrime agli occhi. Tutto l'amore per lui era riaffiorato in un attimo. Ci siamo promessi di rivederci stanotte, lungo le coste della baia.

9 luglio 1948
Stanotte è stata la notte più magica della mia vita. Sono uscita di nascosto verso mezzanotte come una ragazzina che viola il coprifuoco, avevo dei vestiti comodi che di solito non uso, ma non volevo dare troppo nell'occhio e volevo muovermi nell'ombra. Quando ho rivisto George una passione travolgente ci ha abbracciato l'anima. Il mio posto felice. Il mio per sempre.

Jane chiuse il diario e sbuffò infastidita. Ogni parola che leggeva le faceva solo del male, erano come macigni che le cadevano sul petto. Era sofferente per il dolore di sua madre, ma anche profondamente amareggiata di come avesse nascosto tutto.
Sean e Jane si guardarono allibiti.
«Mamma ha tradito papà...» Constatò Sean con gli occhi sgranati.
«Non riesco a crederci...» Rispose Jane completamente delusa verso il comportamento di sua madre. «Sono a dir poco nauseata di questo suo lato. Come ha potuto fare una cosa del genere?»
Jane condannava l'adulterio, anzi non riusciva proprio a tollerarlo. Sua madre stava male con sé stessa e con la vita che conduceva, ma non le sembrava una ragione sufficiente per commettere un tradimento.
Jane era cresciuta con una morale fin troppo chiusa, criticó aspramente il fatto che sua madre stessa, nonchè colei che le aveva insegnato proprio i valori in cui credeva, non li avesse rispettati.

Tornò a pensare a questo George Palmer sentendosi combattuta, era in un girone in cui non poteva far altro che andare avanti con la lettura del diario ma allo stesso tempo diventava sempre più pesante scoprire la verità. Una tortura vera e propria.


***

Il weekend arrivò e i fratelli Hawley e i fratelli Pickett fecero ritorno negli Hamptons dopo ben tre ore di macchina.
«Ma non ha qualche altro posto più vicino dove poter fare le sue mostre?» Si lamentò Hannah, mentre Sean le apriva la portiera e le proteggeva il capo con un ombrello.
Come il mese prima vennero accolti dai domestici, fra i quali c'era Samuel. Christopher indugiò per qualche istante sui suoi occhi scuri ma entrambi non potevano permettersi il lusso di guardarsi a vicenda. Dovevano stare estremamente attenti e nel frattempo bearsi di ogni istante in cui respiravano la stessa aria. Era una continua lotta interna, sapeva che tutto quello era sbagliato, ma d'altra parte si chiedeva com'era possibile che una cosa così sbagliata gli provocasse solo felicità.

La pittrice di segretiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora