Jane e Hannah camminavano sotto la pioggia, strette l'una all'altra. Erano appena uscite dalla pinacoteca del signor Liench, a cui avevano consegnato ben due quadri che erano stati commissionati a Jane nelle settimane precedenti. La ragazza non conosceva le persone che avevano commissionato le opere.
«Robert Miller è un avvocato, mentre Donald Wilson è un dirigente pubblico.» Spiegò Hannah all'amica, mentre camminavano sotto l'ombrello.«Non riuscirò mai a capire come fai a conoscere tutti.»
«Bisogna osservare. Quando partecipiamo agli eventi pubblici devi capire chi sta attorno a te, devi captare i frammenti di discussioni anche mentre cammini per strada. Tutto è importante se ascolti.»«E che me ne faccio di sapere queste informazioni?»
«Potrebbero sempre tornarti utile... Vieni entriamo qui.» Hannah spinse Jane verso l'interno di un cafè dall'aspetto accogliente, e Jane non appena vide il jukebox e il bancone riconobbe che era lo stesso posto dove William l'aveva portata la prima volta che si erano visti.Jane frequentava il loft di William da due settimane. Aveva già completato quattro quadri che erano stati accolti con enorme soddisfazione da parte dei clienti. La pinacoteca serviva solo come aggancio. William consegnava i soldi a Jane di persona, consapevole che probabilmente il signor Liench avrebbe provato a truffarla. Ogni qualvolta la ragazza riceveva il suo guadagno mostrava a William un sorriso radioso. Stava iniziando a capire cosa significasse costruire la propria indipendenza. Tutto sembrava essere migliorato da quando si era trasferita a New York. Era ormai metà febbraio e le sue uscite frequenti per andare dal signor Harrington erano lo scopo delle sue giornate.
D'altra parte, c'era la questione del diario di sua madre. Ogni volta che insieme a suo fratello provava a leggerlo, diventava più difficile e iniziò a credere che forse non avrebbero trovato nessuna risposta. Forse i suoi dubbi erano infondati e forse sua mamma non era stata davvero uccisa.
Ma era quel "forse" che spesso la torturava. Era come un campanello d'allarme che la riportava con i piedi per terra. Quasi come se non le fosse permesso sentirsi galleggiare nel cielo per la felicità e la spensieratezza che provava durante quelle fredde giornate invernali.
Le ragazze si andarono a sedere a un tavolo.
«Una cioccolata calda per me.» Disse Hannah alla cameriera.
«Un caffè corretto.» Azzardò Jane, sorprendendo Hannah che sgranò gli occhi a quella richiesta dell'amica.
«Un caffè corretto?»
«Questo è il posto dove mi ha portato William la prima volta che ci siamo conosciuti e ricordo che ha preso un caffè corretto, vorrei provarlo.»
« William?» Chiese Hannah.« Il... il signor Harrington. » Jane arrossì e abbassò lo sguardo.
«Devi raccontarmi qualcos'altro?» sogghignò Hannah.
«No, ma credo che io e il signor Harrington stiamo diventando amici. Mi fa piacere stare con lui, non mi sarei mai potuta aspettare che fosse una persona così affabile.» Confessò Jane continuando a tenere lo sguardo basso.
Intanto Hannah tirò fuori una sigaretta dalla borsa e l'accese. Inspirò, poi buttò fuori il fumo, che invase l'ambiente tra lei e la sua amica.Jane non si fidava degli uomini, anzi in realtà li temeva. Era sempre stata cresciuta sotto una rigida educazione, dalla quale era riuscita a sfuggire grazie a sua madre. La sua diffidenza verso il genere maschile fu una delle ragioni per le quali non aveva mai frequentato nessuno. Non sapeva cosa potesse significare innamorarsi e in realtà la spaventava poter provare un qualcosa di così forte e immobilizzante. Temeva che quel giorno sarebbe arrivato prima o poi, avrebbe ceduto ad un uomo che sarebbe riuscita a manipolarla e a farle credere che il suo voler essere indipendente fosse sbagliato e alla fine della sua vita si sarebbe guardata indietro, pentendosi di tutto. Avrebbe avuto un anello al dito, il cuore colmo di amore, ma il cervello l'avrebbe torturata fino alla fine dei suoi giorni sulle possibilità mancate. La vita era solo un soffio di vento, in fondo, e ora che la guerra era finita sarebbe stato uno spreco direzionare quel soffio verso un uomo e non usufruirne per crescere da sola.
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La pittrice di segreti
Fiksi SejarahNew York, 1951. Jane Hawley si trasferisce insieme a suo padre Reginald e suo fratello Sean, dopo la morte della madre. Jane vuole sfruttare le occasioni che le offre la Grande Mela per realizzare il suo sogno, ma la realizzazione di un progetto che...