<<Ancora non riesco a credere che siamo fuori>> Ksandra si lasciò cadere sul marciapiede. Tutti e undici i ragazzi vi erano seduti sopra, messi in fila uno accanto all'altro. Si erano spostati di un paio di vie dalla Genericni e si erano messi lì a riposare. Nonostante l'ora, nessuno aveva le forze nè tantomeno la voglia di ritornare a casa. Avevano bisogno di un breve momento di deaffaticamento, durante il quale poter parlare e realizzare che era tutto finito.
<<Ho avuto sinceramente paura di morire ad un certo punto>> Superdiva si diede lo slancio, facendo dondolare le gambe con le mani sotto al sedere <<Anzi>> guardò Ksandra <<Avevo paura che tu morissi. Hai proprio raggiunto la tonalità prugna secca>>
<<Avrei voluto vedere te schiacciata da lastre di cemento>> sbuffò Ksandra con la faccia incastonata tra le mani con le dita aperte.
<<A proposito>> Norton parlò calmo, era seduto alla destra di Giacinto, che divideva i tirocinanti dalla squadra di recupero <<Sei sicura di stare bene? Non senti dolori interni? Potresti avere un polmone perforato>>
<<E come lo capisco>> domandò Ksandra sporgendosi in avanti per guardarlo. Non sembrava granché preoccupata.
<<Prova a tenere il fiato>> suggerì Qweeny sbadigliando <<Datti un tempo limite. Tipo se lo tieni per cinque minuti sei a posto>>
<<Qweeny cinque minuti è tanto anche per un essere umano sano e comune>> la rimproverò Fratello dandole una pacca in testa.
<<Un minuto?>>
<<Meglio>>
<<Non ho voglia di stare in apnea per un minuto>> sospirò Ksandra <<Non siamo nemmeno in piscina>>
Daisy la guardò confusa. <<Ma cosa c'entra?>>
<<Boh in apnea si sta in piscina no?>>
<<Non per forza>> riflettè intensamente Giacinto, tentando di pensare ad altri contesti in cui si doveva trattenere il fiato <<Tipo quando Norton scoreggia di notte eccome che devi trattenere il respiro, altrimenti muori>>
<<Ma pensa te questo>> borbottò Norton dandogli uno strattone <<Sei tu quello che fa la sinfonie di Beethoven, non provare a darmi la colpa>>
<<Terrorista>>
<<Scoreggione>>
Come si poteva facilmente intuire, il discorso non era certamente dei più seri. I ragazzi, soprattutto i tirocinanti, avevano bisogno di sfogarsi, di lasciarsi andare. Per troppo tempo erano stato costretti al rigore ed alla serietà, i loro cervelli erano terribilmente sovraccarichi, percepivano un peso indescrivibile.
Pochi secondi dopo, Godard li raggiunse a braccia piene. Si era allontanato qualche minuto, senza precisare la destinazione e nessuno dei ragazzi aveva avuto la forza di fermarlo o di chiedere. Ora stringeva tra le mani una quantità inimmaginabile di bottigliette d'acqua. Ad occhio e croce Giacinto riuscì a capire che ce n'era una per uno.
<<Eccomi!>> esclamò il Professore avvicinandosi traballante <<Vi ho portato un po'di acqua. È fondamentale reidratarsi dopo uno scontro del genere>> senza permettere alcun tipo di reclamo, posizionò una bottiglia nelle mani di ogni singola persona <<Adesso bevete e cercate di rilassarvi, penserò io a tutto il resto>>
<<Come agirà l'università adesso?>> Daisy sorrise, come a ringraziarlo per la bottiglia, poi la portò alle labbra, scrutandolo curiosa.
<<Deduco dipenda tutto dalla Genericini>> sospirò, concedendosi finalmente anche lui un breve momento di riposo. Si sedette accanto ad Aloi, colui che chiudeva il lato della squadra di recupero.
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Vita Ordinaria di Giacinto Agatea
HumorUno scorcio sulla normale vita di Giacinto Agatea; un ragazzo normale, circondato da persone normali, che vivono situazioni altrettanto normali. Credits copertina: Giacinto e Norton: @genda_art (ig) Background: @honey果酱