6. World War Z(ara)

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Erano ormai passati sei giorni dagli eventi notturni all'università. Nonostante il terribile trambusto creatosi, nessuno aveva vociferato troppo. Stava tuttavia iniziando a diffondersi tra le chiacchiere da corridoio, quello che veniva silenziosamente definito il "Mito Rosacobalto", era solo questione di tempo, come aveva predetto Qweeny.

Dopo la notizia dell'assunzione alla Genericini, Giacinto era diventato effervescente. Sì, effervescente era la parola giusta per descrivere cosa provava. Sentiva un bellissimo brio nel petto, che gli avvolgeva il cuore e i polmoni. Quella viva e spaventosa sensazione che si percepisce sulle montagne russe nella fase di caduta libera. Per una delle prime volte in vita sua, sentiva di valere veramente qualcosa. Non sapeva a pieno se questo lo facesse sentire bene o male, ma lui per primo era fiero del suo obiettivo, quindi non vi si interrogò particolarmente a fondo.

Come suo solito, era talmente preso dai preparativi e dai dettagli superficiali che si era scordato la cosa più importante di tutte...

<<Ti ringrazio Zara>> Giacinto avanzava un po'ingobbito in avanti <<Giuro che non ci ho veramente pensato...>>

<<Io non so sinceramente in che mondo vivi!>> l'amica dalle unghie viola e la treccia nera camminava a falcate lunghe <<Come hai fatto a non pensare agli outfit per la Genericini?! Ricorda sempre, i vestiti sono il primo biglietto da visita!>> scrollava lenta la testa <<Però, ci mancherebbe. Fossi andato da solo avresti fatto peggio, non posso mollarti così>>

<<La cosa divertente è che non posso darti torto...>>

<<Sei davvero messo così male Agatea?!>> Olivia, che fino ad un istante prima stava rispondendo ad un messaggio al telefono, mise il dito nella piaga ridacchiando. Giacinto e Zara le avevano chiesto di unirsi a loro, così da mostrarle un po'la città nel mentre.

<<Oh tu fly down che fino all'altro ieri campavi di merendine e lavatrici abusive>>

<<Posso garantirti che da studentessa fuorisede, la situazione non è cambiata molto>>

<<Vedi? Già mi stai simpatica!>> Zara strinse Olivia a sè con un braccio, scrollandola per bene nel processo.

I tre avanzarono calmi giù per Via Camosci&Capitali, la via dello Shopping della Grande Città. Centinaia di insegne luminose catturavano i loro sguardi, attirandoli alle loro vetrine lucide.

<<Non lasciatevi ingannare da queste porcherie!>> Zara era l'unica che sembrava non subire l'incantesimo della Via, avanzava ferma, determinata, tirandosi dietro gli amici che si distraevano ogni due per tre <<Costano poco, sono facilmente reperibili, ma valgono veramente come delle lenzuola in un emporio di lenzuola>>

<<Urca che esempio>>

<<Hai capito però. Ricorda sempre che paghi quello che compri, Giacinto. Possiamo fare di meglio>>

Si lasciarono alle spalle ancora decine e decine di negozi, Zara sembrava determinata a non fermarsi. Giacinto e Olivia la seguivano confusi.

<<Come ti sembra la Grande Città per ora?>> Giacinto infilò le mani nelle tasche del cappotto blu. La fidata camicia in flanella rossa spuntava dalla cerniera aperta.

<<Molto caotica...>> Olivia sorrise forzata, fissando il telefono sovrappensiero.

<<Tutto a posto?>>

<<Sì... È che è strano. Ti giuro che è davvero più strano di quello che potessi immaginare...>>

<<La distanza da casa dici?>>

Vita Ordinaria di Giacinto AgateaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora