IO SONO LEGGENDA

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Recensione scritta da

Il_Procione_Verde

Il romanzo in questione è un horror postapocalittico con elementi di fantascienza. L'opera, però, non va in nessun modo comparata al film del 2007 con Will Smith, poiché quest'ultimo non riprende assolutamente niente alla trama originale, salvo il titolo di copertina ovviamente.

Il libro è stato scritto nel 1954 da Richard Matheson ed ottiene subito un buon successo negli Stati Uniti, per poi successivamente raggiungere l'Italia tre anni dopo.

Dalla seconda metà del '900, Matheson, subito dopo la scrittura di Io sono leggenda, scrive Tre millimentri al giorno, che riscuote un successo talmente grande che la Universal acquista i diritti per farne un film che farà riscuotere notevoli profitti, spingendo inevitabilmente l'autore a scrivere un seguito, che purtroppo non andò in porto. Anche la Hammer Films decide di prendere i diritti per un film, e sceglie proprio Io sono leggenda; tuttavia, il progettò salta. Solo nel 2007 la Warner Bros riesce a portare al cinema l'opera dello scrittore, ed ottiene un notevole successo e varie vittorie alle candidature. Nonostante ciò, la pellicola presenta molteplici differenze, che chiunque ha letto il libro sconsiglia la visione del film con Will Smith.

Il mondo della letteratura horror, in questo periodo storico, riesce ad avere una nuova linfa vitale grazie alla mano del papà di Io sono leggenda. Richard successivamente, si dedica alla scrittura di trame per cinema e di serie tv, in particolar modo di alcuni episodi di Ai confini della realtà. Tale successo non si fermò qui, infatti l'autore collabora anche nel mondo del cinema con "registi di poco conto", come Alfred Hitchcock e Steven Spielberg. Un altro regista, George Romero, scrive e dirige il film L'alba dei morti viventi, proprio grazie al romanzo dell'autore.

La trama in breve, si svolge nel 1976 e parla di Robert Neville, un cittadino di Los Angeles che si ritrova in una routine dopo molti mesi dallo scoppio di un'epidemia che ha trasformato tutte le persone in vampiri, eccetto lui. Il protagonista passa a fare scorte in auto di giorno e ad uccidere le creature dormienti con paletti, mentre di notte si barrica in casa, mentre i vampiri bramano il suo sangue alla sua porta.

A tratti può sembrare una storia semplice e ripetitiva. Lo è infatti. Il romanzo Dracula di Bram Stoker (che ho già recensito), ha influenzato lo scrittore e si vede la sua passione nell'inserire dettagli a sospensione dell'incredulità. Ma il punto di forza di Io sono leggenda, sono le atmosfere cariche di tensione: il lettore segue con attenzione le vicende di Neville, data la rapidità in cui il giorno e la notte si alternano, perciò siamo tesi e imploriamo l'uomo di sbrigarsi con le faccende mattiniere e pomeridiane, per spronarlo partecipi a far sì che si barrichi immediatamente in casa, prima del tramonto. Il vivo del libro avviene appunto quando cala il buio e noi siamo con Neville a udire gli agghiaccianti versi dei succhiasangue che passano oltre le pareti di casa, e successivamente a guardare dallo spioncino le orde di vampiri che ci aspettano come ci aspetta un cane di ritorno dal lavoro. A rendere il tutto più inquietante questo appuntamento macabro, è il vicino del nostro protagonista: Ben Cortman, che gli chiede con tono minaccioso di uscire.

Questo libro, mi ha inquietato e fatto tenere con gli occhi puntati sulle pagine facendomi urlare: "IDIOTA MUOVITI!", perché Matheson sa come farti tenere concentrato. Non solo la paura la fa da padrona: infatti una scena che si svolge intorno a metà della storia, si chiude con il vostro procione che piange lacrime a fiumi per almeno una quarantina di minuti. Non vi dirò niente per non rovinarvi la sorpresa, infatti lascerò che siate voi a scoprire di cosa sto parlando: se siete particolarmente sensibili piangerete come il sottoscritto. La rappresentazione di un lento declino della mente di Robert Neville è scritta in maniera sublime, a testimonianza di cosa possa succedere ad un individuo completamente solo per molto tempo. L'alcol e la depressione sono temi centrali che affrontiamo in compagnia di Neville, come fossimo le sue emozioni che cercano in ogni momento di essergli vicino, nonostante sia inutile provare ad essere di conforto all'ultimo uomo sulla terra. Per ultimo, ma non meno importante, ho apprezzato molto il lato più teorico della cosa: molte persone hanno criticato questa cosa, ma io ho ritenuto indispensabile che i pensieri dell'uomo, abbiano voluto dilungarsi molto, nel tentativo di dare un senso scientifico ad un tema sovrannaturale che la figura del vampiro è stata tramandata nei secoli fino agli anni 70: periodo in cui è ambientato il romanzo.

In conclusione, Io sono leggenda di Richard Matheson si becca un 8 – per il semplice fatto che ho ritenuto meno interessante la parte finale del racconto, ma non va a rovinare quest'opera che consiglio a tutti quanti!

Detto ciò, andate a recuperare questa storia, perché i vampiri stanno graffiando alla vostra porta!

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