capitolo 1

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"Sarah! Sarah! Vuoi svegliarti o pensi ancora di stare in vacanza!"
"Mamma calmati, oggi è il 10 settembre" dico con la voce ancora roca del sonno
"No, hai qualche rotella fuori posto perché oggi è il 15 settembre è tu signorina, devi andare a scuola" urla mia madre
Cosa!? Sono totalmente fuori, ieri sono andata a quella stupida festa di charlotte, la cugina di Isabelle, la mia migliore amica. Ho perfino dimenticato di fare lo zaino poiché sono tornata tardi. Sarà meglio che mi muovo. Prendo di corsa lo zaino infilo a caso due quaderni, apro il cassetto e velocemente infilo la prima maglia che trovo, idem per il pantalone, mi guardo allo specchio e non mi piaccio così decido di mettermi vestiti più carini. Perderò più tempo ma non rinuncio mai ad un bell outfit. Un maglione viola ricopre il mio corpo a seguire un baggy color blu jeans con delle converse viola abbinate al maglione.
"Sarah! Ci sei!" Sento la voce accesa di mia madre che urla da piano di sotto.
"Arrivo!"
Giusto il tempo di mettere un filo di correttore, mascara e gloss e scendo a fare colazione.
"Sarà meglio che ti sbrighi perché sono le 7:50" dice mia madre con un coltello in mano preparandomi un toast con la Nutella
"Così tardi!" Urlo
"Così tardi perché pensavi che era il 10 settembre e ti ho dovuta svegliare io dal tuo sonno profondo"
Mi ingozzo col panino alla Nutella mi metto lo zaino e corro a scuola.
È così grande e messa molto meglio della mia ex scuola, senza perdermi nei pensieri entro e la prof mi accoglie con un sorriso stampato in volto.
"Buongiorno signorina Miller, sei la nuova arrivata giusto?"
"Si sono io" dico con un filo di voce
Mi fa entrare in classe
"Questa è l'aula di filosofia, li c'è un posto libero puoi sederti e riporre le tue cose" visto che ero arrivata in ritardo quello era l'unico posto disponibile.
"Ragazzi vi presento Sarah Miller, la vostra nuova compagna di classe, Sarah permetti di presentarmi io sono la professoressa Scott"
Le rispondo con un lieve sorriso
"Smith visto che sei il suo compagno di banco dopo le lezioni puoi farle fare un giro della scuola"
Si limita a non rispondere, si dondola sulla sedia sembra un tipo tosto.
La prima lezione passa molto velocemente, il mio compagno di banco non mi degna di uno sguardo, ma ora dovremmo per forza parlarci visto che deve accompagnarmi a visitare la scuola.
Alla festa della cugina di isabelle ho conosciuto persone di questa scuola ma nessuna sembra essere nella mia classe, lei conosce quasi tutti di questa città, l'ho conosciuta in vacanza ci siamo scambiate i social e da lì siamo diventate inseparabili, la distanza faceva male però per fortuna per problemi di lavoro di mia madre ci siamo trasferite qui e adesso andiamo nella stessa scuola!
"Ci sei! Dobbiamo fare il giro della scuola se ti ricordi" dice il mio compagno di banco con voce annoiata
"Oh scusami tanto! Io sono Sarah" mi limito a dire.
"Io Jason"
È un ragazzo dagli occhi neri come i suoi lunghi capelli ricci, con un tatuaggio lungo tutto il braccio con addosso una canottiera nera nonostante i 19 gradi.
"Queste sono le aule di filosofia mentre di fronte trovi quelle di matematica"
Annuisco.
"Infondo a destra ci sono i bagni" dice
"Vieni, da questa parte ci sono le aule di letteratura, storia e arte"
"Questa scuola è gigantesca" dico entusiasta
"A me non sembra un granché" risponde
"Lo so, qui si vive da ricchi"
"Perché da dove vieni?" Domanda incuriosito
"Andavo ad un vecchio campus a Beaverton"
"Pff, vita da poveri" bisbiglia Jason
"Hey! Adesso sono qui in questa scuola e non sembro affatto una poveraccia! La mia casa non è così grande m-ma vivo bene!" Rispondo agitata
"Okok, calmati tigre rabbiosa"
"Non sono una-"
Non finisco in tempo la frase mi trascina via con il suo grande braccio
"Che fai!!" Urlo
"Facciamo il giro della scuola e tu starai zitta stavolta"
Ci fermiamo e mi volto verso di lui "Le tue parole già mi infastidiscono"
"Parla quella con la luna storta" mi dice
"Sei tu che hai iniziato!"
"Io ho fatto una domanda e subito dopo mi hai urlato contro" risponde alzando il tono della voce
"Tu mi hai dato della povera! Vabbè senti lasciamo perdere"
Mi tira un piccolo schiaffo sulla testa
"Andiamo avanti" risponde
Bah, 5 minuti insieme e già odio il mio compagno di banco, spero che gli altri siano più simpatici.
"Qua c'è la palestra, a sinistra l'aula magna"
Sto zitta.
"Se giri ancora a sinistra puoi trovare l'aula di musica, ora ti porto a vedere il bar"
Questa noia viene spezzata dal suono della campanella e finalmente non dovrò vederlo perché ho la lezione di letteratura.
"Che fai mi segui?" Domando
"Sto andando a lezione"
"Beh anche io sto andando a lezione" rispondo
"Dovrò fare un' altra lezione con te!" Urliamo insieme
Stiamo un attimo in silenzio e ci guardiamo imbarazzati per aver detto la stessa cosa.

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