4.

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Hazel

Per l'ennesima volta, oggi, l'ago che tengo tra le dita manca il suo obiettivo, finendo contro il mio indice e facendomi sussultare. Corrugo la fronte, il cellulare fermo tra il mio orecchio e la mia spalla, mentre Mia non accenna ad abbassare il volume della televisione nonostante in sala sia arrivata prima io, e nonostante sia ovvio che tra il mio progetto e la telefonata con Cole, la puntata del reality show che sta guardando mi stia dando fastidio.

«Sei sicura?» chiede Cole dall'altra parte della linea. Concentrata sul tessuto scuro della gonna che ho in mano, a malapena lo sento. «Elle?»

«Cosa?»

«Non mi stai ascoltando.» risponde evidentemente irritato.

Il volume della televisione sembra alzarsi ancora. «Un attimo, Cole.» allontano il telefono e mi volto verso Mia. «Se non l'hai notato.» comincio furiosa. «Sono nel bel mezzo di una telefonata.»

«Di cosa diavolo dovete parlare ancora? Eravate insieme cinque minuti fa!» si lamenta la mia coinquilina.

«Mia...»

«No davvero, di cosa parlate sempre?» mi sfida senza accennare ad abbassare il volume. Lancio uno sguardo al telecomando abbandonato sul divano, non appena se ne accorge lei lo afferra e lo nasconde sotto uno dei cuscini.

Scuoto la testa, decisa a non perdere un altro secondo in una discussione inutile. Voglio bene a Mia, era la mia compagna di stanza al primo anno alla Rosings, la mia coinquilina, insieme a Kate, dal secondo anno in poi, ma da quando la sopracitata ha deciso di andare a vivere con Elija ed io le ho comunicato che mi sarei trasferita insieme a Cole a partire dall'anno prossimo, la situazione è precipitata.
Cole e Mia si odiano, da sempre, una sorta di gelosia insensata riguardo al tempo che passo con ognuno di loro.

Mi alzo dal mio posto sul parquet, afferro il cellulare, la gonna e la mia scatola da cucito, prima di dirigermi verso la mia camera e chiudere la porta a chiave.

«Elle?» mi chiama Cole, la sua voce un suono lontano. Riporto il cellulare all'orecchio e mi sdraio sul letto, i miei occhi fissi sul soffitto.

«Sono qui.»

«Stavate litigando?»

«No.» mento senza nemmeno pensarci, non ho bisogno che la situazione tra Mia e Cole si faccia ancora più tesa.

«Okay.» sospira poco convinto. «Quindi?»

«Quindi...» mi mordo il labbro inferiore, nessuna idea di cosa stia parlando.

«A che ora posso venire a prenderti al locale?»

«Cole, dai...»

«Sono due settimane che non passiamo più di dieci minuti insieme.» mi interrompe deciso.

«Lo so, ma è il compleanno di Kate e ha chiesto di passare una serata solo con me e Mia, verrà a dormire qui dopo. Lo sai da quanto non siamo solo noi tre?»

«Due settimane.» ripete, quasi non abbia sentito una parola di quello che ho detto.

«Non voglio andarmene via prima.» sussurro dispiaciuta. So che Cole non sta esagerando, tra lo studio folle per i suoi esami e i progetti a cui sto lavorando stiamo passando pochissimo tempo insieme. «La scuola è quasi finita.» tento di rassicurarlo. «Quest'estate...»

Like the DawnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora