11.

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Hazel

Quando ieri sera ho detto a Gabriel che ero abbastanza ubriaca da rilassarmi, ma non abbastanza da non ricordarmi il mio nome, non mentivo. Per questo quando la luce del sole comincia ad invadere il salotto dell'appartamento della mia migliore amica e del suo ragazzo, mi limito ad aprire gli occhi e a sospirare. Nessun mal di testa all'orizzonte, nemmeno un filo di nausea.

Abbiamo lasciato la festa alle due, ho intravisto Gabriel durante tutta la serata, sempre circondato da amici o da ragazze, compresa quella che ha lasciato in camera di Dan ieri sera, perchè pensava avessi deciso di darmi all'alcol dopo la mia conversazione con il suo migliore amico. Sapevo che ne era a conoscenza, sembra che al campus non si parlasse d'altro ieri, soprattutto vista la dipartita di Cole.

È andato a Vancouver dai suoi genitori.
Dovrei essere contenta di non rischiare di incontrarlo per il campus, per un paio di giorni.
Mi manca.
Mi manca ancora.

Improvvisamente nervosa, mi libero delle coperte che mi avvolgono e mi alzo dal divano. Ho ancora addosso i vestiti di ieri sera, i miei capelli sono un disastro, annodati ovunque. Kate ha insistito perché venissi qui, non voleva che rimanessi nel mio appartamento da sola e quando Elija, senza troppe cerimonie, mi ha caricato su una spalla e mi ha costretta a salire sulla sua auto (più per far contenta la sua ragazza che perchè voleva davvero che dormissi qui, ne sono certa), non ho avuto molta scelta.

Vorrei non essermi lasciata convincere così facilmente, il solo pensiero di Cole in un'altra città a causa di quello che gli ho detto, mi lascia una sensazione di vuoto al centro del petto, al posto dello stomaco, ovunque, e per quanto odi stare da sola, non voglio che Kate si preoccupi nel vedermi così.

A passi leggeri supero la camera da letto e raggiungo il bagno, rendendomi conto del fatto che Kate ed Elija sono già svegli. Anche se bisbigliano, probabilmente per non svegliarmi, sento ogni parola che esce dalle loro bocche, e mi blocco nel bel mezzo del corridoio.

«Quando, Kate?» sussurra Elija nervoso.

«Non ora.»

«Sono passati due mesi.»

«Non è il momento giusto.» gli risponde lei decisa. «Non adesso, Elle è ancora a pezzi, non voglio darle una notizia del genere.»

«È una bella notizia.» ribatte Elija, nel tentativo di convincerla. «Le tirerebbe su il morale.»

«In quale mondo, dopo essere stata tradita dal suo fidanzato, sapere che noi due ci sposiamo le tirerebbe su il morale?»

«Vi sposate?!» chiedo, prima di riuscire a fermarmi. Emergo da dietro la porta della camera, l'imbarazzo che dovrei provare in questo momento all'idea di origliare e piombare così nel loro spazio personale, uno sconosciuto. Kate mi fissa con gli occhi sgranati, Elija, che le stringe la mano sinistra su cui troneggia un anello che non ho mai visto prima d'ora, sembra parecchio sollevato. «Cosa... quando...» comincio a corto di parole, i miei occhi si spostano dai loro volti allo smeraldo sul dito della mia migliore amica. Persino da qui riesco a vedere che è perfetto, perfetto per lei. I miei occhi cominciano a bruciare prima che possa fermarli; fraintendendo il motivo delle mie lacrime, Kate si alza dal letto. Elija la segue subito.

«Mi dispiace, Elle.» sussurra Kate venendomi incontro. La fisso confusa. «Mi dispiace, Elija me l'ha chiesto due mesi fa quando eravamo in vacanza in Costa Rica.»

«Due mesi?» chiedo senza voce.

Elija annuisce. «È colpa mia, davvero. Non era il momento giusto.».

Scuoto la testa confusa, mentre la mia mente lavora alla disperata ricerca di una spiegazione. Due mesi fa i miei migliori amici hanno deciso di sposarsi, e non mi hanno detto niente per paura di come avrei reagito. Non mi hanno detto niente perchè credevano che fossi così a terra dopo la rottura con Cole, che non sarei stata felice per loro.
Dio, come sono caduta in basso.

Prima di rendermene conto mi ritrovo ad abbracciare Kate, stringendola forte mentre sono in equilibrio precario in punta di piedi. Lei ricambia un po' titubante, io stringo le palpebre e sento un paio di lacrime cadermi sulle guance. «È la notizia più bella di sempre.» sussurro con la voce spezzata.
Kate mi allontana, probabilmente per cercare di guardarmi in faccia e capire come sto davvero. Non glielo permetto, dato che abbraccio Elija esattamente allo stesso modo. «Che diavolo significa che non era il momento giusto!» lo rimprovero col viso premuto contro la sua spalla. «State insieme da otto anni, hai aspettato anche troppo!».

Elija ride mentre io lo lascio andare e torno con i piedi per terra, presa a guardare entrambi. La mano di lui raggiunge quella di Kate, lei gli sorride, poi tutti e due si riconcentrano su di me. Non posso credere che non mi abbiano detto niente perché preoccupati di come l'avrei presa.
Non posso credere di essere diventata tanto egoista negli ultimi tre mesi, di essermi nascosta dietro quello che è successo con Cole in maniera così efficace, da essermi persa la felicità di Kate ed Elija.
Non posso credere di essere piombata qui per così tanti giorni, senza preavviso, costringendo Kate a levarsi l'anello ed Elija a fingere che non ci fosse niente di diverso.

«Vado a casa.» annuncio, prima ancora di aver preso davvero una decisione.

Kate mi fissa sorpresa. «No, rimani qui! Facciamo colazione insieme, me l'hai promesso ieri sera.»

«Non sapevo di essere nel bel mezzo di questo, ieri sera.» ribatto, indicando il suo anello.

Elija scuote la testa. «Non sei nel bel mezzo di niente, Elle. Colazione, di là. Se devo portarti in spalla per convincerti...»

«Davvero, non...» lo interrompo, poi mi interrompo. «Ho bisogno di lavarmi di dosso ieri sera, e voglio lasciarvi da soli.»

«Elle...»

«Tornerò a disturbarvi prima che ve ne rendiate conto.» li rassicuro sorridendo, quando non rispondono so di averli convinti. Un'altra ondata di felicità mi colpisce in pieno: Kate ed Elija si sposano.
Torno ad abbracciare entrambi, costringendoli ad abbassarsi al mio livello e prendendoli decisamente alla sprovvista. Quando li lascio andare poso la mano sinistra sulla guancia di Kate e quella destra sulla guancia di Elija. «Tenete un altro segreto del genere con me, e vi uccido.» dico, ancora sorridente.

Entrambi sgranano gli occhi, io mi allontano e recupero la mia borsa e le mie scarpe in sala, uscendo dall'appartamento prima che uno dei due cambi idea. Sono costretta a prendere un Uber per tornare a casa mia, quando apro la porta scopro che Mia non c'è, deve essersi fermata da Dan. Non fossi ancora così felice per la notizia di Kate ed Elija, forse accuserei il colpo di essere da sola.
Mi faccio una doccia lavando via l'odore della festa di ieri sera, indosso dei vestiti puliti e, solo quando sono asciutta e perfettamente in ordine, mi concedo del tempo per pensare davvero a quello che Kate ed Elija hanno fatto, a tutte le volte che Mia non vuole uscire con Dan per non lasciarmi da sola, a tutte le lacrime che hanno asciugato, ore ed ore di conversazioni senza fine riguardo a me, riguardo a Cole.

Non voglio essere quella persona.

Recupero il cellulare dalla borsa, dopodiché chiamo un numero che non compongo da mesi.
Risponde al primo squillo.

Dopo aver preso un bel respiro, ed una manciata di coraggio, parlo: «Ho bisogno di vederti.»

Like the DawnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora