I loro cervelli sembravano assediati da uno sciame di api. Un ronzio assordante rimbombava nelle loro orecchie. Tutti e cinque aprirono gli occhi, uno dopo l’altra, con fare esitante, cercando di ritrovare un contatto con la realtà. A poco a poco le immagini assunsero contorni più nitidi e i suoni si fecero via via più distinti. Ciascuno iniziò ad esplorare la strada della consapevolezza. Per prima cosa si resero conto di essere legati. Ogni sforzo compiuto per muoversi si rivelò rapidamente vano. Poi, attraverso la fioca luce che illuminava l’ambiente, scorsero gli altri uomini e donne che condividevano la loro stessa sorte. E infine videro lei. Davanti a loro, con un sorriso accennato sul volto, sedeva, libera e apparentemente incurante delle loro condizioni, una donna bellissima. Lunghi capelli neri le scendevano fino alle spalle incorniciando un ovale perfetto. Sulle labbra un velo di rossetto. Indossava un tailleur a sua volta scuro che si adattava perfettamente al suo corpo sinuoso. La donna si alzò lentamente in piedi. Contemporaneamente una luce si accese, andando ad aggredire i loro occhi indeboliti. Le cinque persone si guardarono intorno, alla ricerca di nuove informazioni sino a quel momento celate dall’oscurità. Realizzarono di trovarsi in una sorta di magazzino, completamente vuoto, eccezion fatta che per loro stessi. Alcune finestrelle, poste a circa tre metri di altezza, li indussero a pensare di essere sotto il livello del suolo. Infine notarono due porte, specularmente identiche, poste l’una alla loro sinistra e l’altra alla loro destra. Null’altro. Terminata l’analisi, la loro attenzione tornò a fissarsi sulla donna. La sua età era indefinibile. A tratti pareva giovanissima, a tratti sembrava avere un viso profondamente segnato dall'età. La sua pelle bianchissima contrastava in maniera armoniosa con i suoi occhi scuri e profondi. Quando lei parlò, esprimendosi con un inglese perfetto, la nebbia che ancora opprimeva i loro cervelli si dissipò all’istante. <<Signori buon giorno.>> La voce suonò calda e glaciale. <<Immagino che diverse domande stiano affollando i vostri pensieri.>> Nessuno osò aprire bocca. Inebetiti, continuarono a fissarla sin quando uno dei suoi prigionieri, un uomo di colore, sulla cinquantina, si fece coraggio e le rispose. <<Io personalmente vorrei sapere dove siamo e perché siamo legati. E soprattutto chi è lei.>> La donna sorrise in modo vagamente malizioso, fissando negli occhi quell’uomo i cui bei lineamenti erano impreziositi da un pizzetto bianco come la neve, che adornava la sua pelle di colore scuro. Lui si sentì penetrare da quello sguardo che parve scavargli nel fondo dell’anima. <<Domande più che lecite, Mr. Smith.>> Lui sgranò gli occhi nell'udire il suo nome. <<Lei mi conosce?>> <<Oh si. Io conosco tutti voi. Lei si chiama Samuel Smith, cinquant’anni, afroamericano, di professione scrittore, esattamente come tutte le altre quattro persone che siedono qui con lei.>> Un frammento di ricordo passò per le loro menti. Una giovane donna, con tratti vagamente orientali, parlò con voce squillante e agitata. <<Il concorso... eravamo tutti a Londra, alla premiazione della manifestazione Writers in the Universe.>>
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IL DESTINO
Mystery / ThrillerUna donna bellissima. Cinque persone rapite e legate al suo cospetto. Nessuno di loro conosce la sua identità, né cosa voglia da loro. Ma tutti dovranno rispondere a una domanda, dalla quale dipenderà il loro futuro. Una storia assurda, surreale, ch...