La necessità aguzza l'ingegno

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<<Ma qual è lo scopo di questa follia?>> Gli occhi porcini del signor Green parvero dilatarsi mentre pose la domanda. <<Lo scopo è decidere cosa fare di voi. Offrirò la libertà solo a chi riuscirà a compiacermi.>> <<E chi non ci riuscirà?>> A parlare con voce incerta fu la donna dai tratti orientali. <<Chi fallirà lo scoprirà a proprie spese, Madame Poncet.>> Il silenzio che seguì suonò denso di significati. Ciascuno di loro la guardò negli occhi e capì che non avrebbe aggiunto altro. Fu l’Austriaco a trovare il coraggio di riprendere la parola:<<Dunque, ci faccia capire, lei ci sta dicendo che ci ha rapiti, portati in questa specie di magazzino, legati dalla testa ai piedi e minacciati, solo per farci delle domande? >> <<Sintesi un pochino riduttiva ma efficace, Herr Kirchmaier.>> <<Ma cosa si aspetta da noi? In una situazione del genere è già tanto se riusciamo a parlare, figuriamoci dare delle risposte sensate a qualsiasi cosa lei vorrà chiederci.>> Gli altri prigionieri annuirono vistosamente con il capo, consapevoli di condividere tutti lo stesso pensiero. La risposta non tardò. <<Avete mai sentito dire che “la necessità aguzza l’ingegno”? Ho molta fiducia in voi. Siete persone in gamba e ottimi scrittori. Sono sicura che sarete in grado di affrontare la situazione. Basta semplicemente che vi concentriate.>> <<Ma perché tutto ciò? Cosa le abbiamo fatto per arrivare al punto di trascinarci qui contro la nostra volontà?>> L’Austriaco la incalzò, per niente soddisfatto della risposta ottenuta. <<Le mie motivazioni al momento non vi riguardano. Non voglio influenzarvi ulteriormente e ritengo di avervi già detto tutto ciò che vi serve sapere. A questo punto, direi che possiamo incominciare e vi consiglio sinceramente di impegnarvi. Per il vostro bene. Farò le mie valutazioni alla fine, dopo avere ascoltato le risposte di tutti.>> Il silenzio calò nuovamente su di loro.

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