Un silenzio carico di tensione salì immediatamente nella stanza. Qualche sguardo andò al corpo della De Lorenzi. A parlare per primo fu Kirchmaier: <<Senta, abbiamo fatto ciò che ci è stato richiesto, per quanto folle sia tutta questa situazione. Perché adesso non ci lascia andare?>>
Morgana si alzò e parlo lentamente. <<Cari signori, se adesso vi lasciassi semplicemente tornare alle vostre vite, tutto ciò che abbiamo fatto sino ad ora perderebbe di senso.>>
<<E quindi ora che succede?>> A intervenire fu Smith, il cui viso tradiva un cieco terrore, superiore a quello dei suoi compagni, frammisto a una cupa rassegnazione.
<<Noto dal suo sguardo, Mr. Smith, che il mio bacio le ha schiarito le idee.>>
<<In parte.>> Il laconico commentò suscitò la curiosità degli altri due prigionieri, i quali rimasero in attesa di ulteriori spiegazioni.
<<Lei, Mr. Smith, dovrebbe aver finalmente capito chi sono, tuttavia è ora che anche i suoi compagni aprano gli occhi. Avanti signori. Fate uno sforzo e tornate di nuovo con la mente ai vostri ultimi ricordi prima di svegliarvi alla mia presenza. Forza.>>
<<L’abbiamo già detto, eravamo al concorso, seduti nella prima fila. La stanza era piena di gente e faceva un caldo terribile. Poi c’è stato un boato e a seguire tutto quel fumo che ha invaso la sala.>> La Poncet parve soffrire nel ricordare.
<<Esatto. Avanti, siete sulla buona strada.>> Morgana li incoraggiò a continuare.
<<Qualcuno ha iniziato a urlare “al fuoco, al fuoco”. C’è stato un incendio!>> La francese proseguì nei propri ricordi.
<< Esatto Madame. È bastata una scintilla, un banale cortocircuito, per scatenare l’inferno intorno a voi. Per l’esattezza, il tutto è partito nella sala a fianco alla vostra, ossia il guardaroba del centro congressi. Purtroppo il salva vite era difettoso e non ha fatto del tutto il suo dovere.>>
Sempre più nitidi, i ricordi iniziarono a farsi spazio nelle loro menti. Morgana decise di proseguire al posto loro. <<Come spesso accade in queste situazioni, si è scatenato il panico generale. Tutti hanno cercato di arrivare all’uscita, accalcandosi e calpestandosi l’un l’altro pur di raggiungere le porte poste in fondo alla sala. Peccato che voi finalisti foste seduti in prima fila. La più lontana. E il fumo ha continuato a diffondersi. Sino a raggiungere i vostri polmoni.>>
<<Quindi siamo svenuti?>> la domanda arrivò dalla Poncet.
<<Oh sì. All’inizio sì. Ma, vede madame, perdere i sensi, in questi casi, è solo un danno transitorio. Al quale solitamente segue uno status decisamente più definitivo se non si viene soccorsi in tempo.>>
<<Ancora non ci siete arrivati?>> Smith non riuscì più a trattenersi ed urlò con le lacrime agli occhi. <<Siamo morti!>>
Una consapevolezza, fredda e tagliente come la lama di un coltello, si aprì la strada nelle menti degli altri prigionieri. Morgana sorrise osservando le loro reazioni.
<<Come siamo morti?>> Le parole della Poncet suonarono ammantate di paura.
<<Insomma, chi è lei?>> Kirchmaier intervenne, come riscuotendosi da un lungo torpore.
Morgana sorrise. <<È giunto il momento di rispondere a questa domanda. Nei secoli mi sono stati dati tanti appellativi, Herr Kirchmaier. Uno dei miei preferiti è “La Mietitrice”. Rende bene l’idea.>>
<<Sarebbe a dire… “La Morte”?>> chiese la Poncet con tono scettico.
<<Esatto Madame. Ma avverto molti dubbi in voi, tranne ovviamente che da parte del nostro affascinante Mr. Smith.>> Morgana strizzò l’occhio all’afroamericano, mentre si alzava in piedi.
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IL DESTINO
Mystery / ThrillerUna donna bellissima. Cinque persone rapite e legate al suo cospetto. Nessuno di loro conosce la sua identità, né cosa voglia da loro. Ma tutti dovranno rispondere a una domanda, dalla quale dipenderà il loro futuro. Una storia assurda, surreale, ch...