capitolo 9 Violet

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Violet

Tiro un po' più giù il vestito che mi ha prestato Patty, non sono abituata sinceramente ad indossare abiti appariscenti, sono sempre stata abbastanza anonima, rispetto alle altre ragazze.
Ma ha ragione la mia amica quando mi dice di osare.
Le paiette che sono cosparse lungo tutto il seno di questo abito brillano grazie alle luci che illuminano a tratti il palco e a tratti il pubblico.
Devo ricredermi, ho fatto davvero bene ad accettare e accompagnare la mia amica a questa sorta di appuntamento.
All'inizio non volevo sentirmi di troppo, ho categoricamente rifiutato, ma quando Patty mi ha detto che non era convinta di voler restare sola con Thomas, ho ceduto.
E poi, con noi c'è anche un'ex compagna del college, Hanna.
Povero ragazzo, si è ritrovato ad avere un appuntamento con tre ragazze, non una.

Ho sempre voluto venire in questo Club, famoso per le sue serate, per le tante band importanti e non, per il karaoke, le feste a tema.
Prima dell'operazione, quando potevo avere un attacco e star male in qualsiasi momento, mi era praticamente vietata una serata fuori, una serata in un locale come questo.
Esaltarmi molto per qualsiasi cosa avrebbe potuto farmi stare male, quindi l'unica cosa concessa era andare al college, ed anche in quel caso con alcune riserve.

Ma ora, sono qui.

Guardo Hanna ballare, mi fa l'occhiolino e con la mano mi fa segno di seguire il suo esempio, Patty sussurra qualcosa all'orecchio di Thomas facendolo ridere.
Non mi sembra male questo ragazzo, ha l'aria di essere un tipo apposto, con la battuta pronta e socievole, ovviamente posso giudicarlo per i soli venti minuti passati qui fuori a chiacchierare e per le sensazioni che ha avuto Patty allo speed date, dove hanno continuato la serata al bar.

La band sul piccolo palco è davvero brava e mi lascio andare, mi lascio trasportare dal ritmo, il mio corpo si muove e ondeggia in modo sempre più frenetico.
Mi sento libera, finalmente.
Ho sempre ballato in camera mia, da sola o con Patty, di nascosto a Consuelo e sempre in modo abbastanza tranquillo, perché il fiatone arrivava subito facendomi capire che il mio corpo non aveva molte energie.
Ora ballo in mezzo ad un centinaio di persone.
Per chiunque è una cosa normale, per me, è un passo verso una nuova vita.

Una Patty sorridente mi raggiunge e inizia a tenere il mio ritmo, le mie mani corrono ai capelli e li sollevo, maledicendomi per aver dimenticato il mio amato elastico.
Iniziamo tutte e tre a cantare il ritornello della canzone, Thomas si unisce a noi con gesti e facce buffe facendoci ridere di gusto.

Sento finalmente che sto vivendo la mia vita, per la prima volta.

"Patty, andiamo al bancone a prendere un cocktail per tutti."
Hanna trascina praticamente la nostra amica via dopo averci chiesto cosa avremmo preso e dopo aver intimato a Thomas di non perdermi di vista.
Un po' in imbarazzo entrambi, restiamo in silenzio, parte un'altra canzone dal ritmo travolgente e muovo istintivamente le anche.
" Non siamo mai state in questo posto, è bizzarro ora essere qui e aver saltato la fila fuori perché tu sei il migliore amico del proprietario."
Mi lascio sfuggire.
" La prossima volta verremo qui alla serata karaoke, ne vedrai delle belle, anzi, vi sfiderò a salire sul palco."
Ridacchia già immaginando la scena e purtroppo lo faccio anche io.
" Ti prego non farlo, Patty ha davvero il coraggio di infischiarsene delle nostre pessime doti canore e trascinarmi a cantare."

Scoppiamo a ridere entrambi, ma proprio in quel momento sento  il bisogno di voltarmi, come se il mio corpo fosse richiamato da qualcuno.
Nel farlo vado a sbattere contro un corpo, mi ritrovo a pochissimi centimetri due iridi talmente chiare da sembrare acque trasparenti dove vedi il fondo.
Il respiro mi si mozza e ho quasi paura che tutto questo lo stia immaginando.
Lui è qui.

"Fiorellino, mi stai per caso stalkerando? Ti ritrovo ovunque."

L'angolo delle sue labbra sottili si alza verso l'alto, la sua vicinanza è così inebriante da farmi girare la testa, soprattutto se inspiro e il suo profumo invade le mie narici.
Non capisco perché io mi senta così in sua presenza.

"Credo piuttosto che sia il contrario e non mi piace per niente."
Riacquisto il mio spazio facendo un passo indietro e gli dò le spalle.
"Puoi ammettere di avere una cotta per il sottoscritto, non c'è bisogno che esci con i miei amici per vedermi e arrivare a me."
Sussurra queste parole direttamente al mio orecchio, scostando leggermente i miei capelli e solleticando la mia pelle con il calore del suo respiro.
Ho bisogno di un minuto o due per aver piena padronanza del mio corpo e del mio cervello per poter elaborare ciò che mi ha detto e reagire.
"Cosa? Thomas lo conosci?"
Mi rivolgo al ragazzone accanto a me che sorridente tira una pacca sulla spalla dell'uomo dagli occhi di ghiaccio.
"Aiden ed io siamo amici dal college, come anche Brian."

Aiden, ecco qual è il suo nome.

"Sei uscito con lei? Credevo avessi un appuntamento con la lettera R."
I due ragazzi iniziano a parlottare fra loro, mentre io resto frastornata nel mio mondo ad osservare il ragazzo che ho di fronte.
Ho perfettamente riportato su tela i suoi zigomi, le sopracciglia folte, il taglio di capelli nerissimi, la mascella leggermente pronunciata.

"Mr ritratto, ancora tu? Gironzoli intorno a Violet?"
I miei occhi si sgranano e la mandibola credo stia rotolando da qualche parte qui fra i piedi di tutta la gente che balla intorno a noi.
"Patty!"
La richiamo a denti stretti, afferrando persino il suo braccio per essere certa di avere la sua attenzione, il risultato è semplicemente una gran bella macchia del cocktail che aveva in mano sul mio vestito.

"Oh no, vai subito a sciacquarti un po' in bagno o il mio vestito si rovinerà."
Patty si lamenta spingendomi verso la toilette.
"Vado da sola, resta con Thomas e soprattutto smettila di mettermi a disagio con la storia del ritratto."

Sperando di essere stata abbastanza chiara, mi incammino verso i bagni facendomi strada fra la calca di gente.
La fila che mi si prospetta davanti mi demoralizza ma non ho alternative.
Penso a come quel ragazzo me lo ritrovi ovunque negli ultimi dieci giorni, e come, proprio adesso, stia venendo nella mia direzione.

Il contatto visivo fra noi sembra una catena da cui non riusciamo a liberarci, i suoi passi si fanno sempre più vicini ed io non so come comportarmi quando è ad un soffio da me.
" Vieni, ti porto nel bagno privato del personale."
Afferra la mia mano e per quanto sappia che sia strano, per quanto mi renda conto che lui sia un perfetto estraneo, trovo questo contatto piacevole.
Attraversiamo una calca di gente, quando finalmente siamo sul retro del locale passiamo accanto la cucina e quelli che immagino siano gli spogliatoi del personale.
La porta del bagno è aperta e le nostre mani si distaccano permettendomi di fiondarmi al lavandino e sorreggermi.
Per un attimo ho un capogiro.
"Stai bene, fiorellino?"

Le mani di Aiden corrono a sostenermi, i suoi occhi sono così vicini ai miei da permettermi di scrutare ogni sfumatura di grigio fra quell'azzurro chiarissimo.
" Sì, grazie, sarà tutto questo caldo, tutta la gente lì dentro, il frastuono della musica alta."
Sorrido appena, come se volessi giustificarmi, la paura che lui possa capire il mio stato di salute mi agita ad un tratto, perché non voglio che anche ai suoi occhi io sia la ragazza che un tempo era malata.

"Sorrido appena, come se volessi giustificarmi, la paura che lui possa capire il mio stato di salute mi agita ad un tratto, perché non voglio che anche ai suoi occhi io sia la ragazza che un tempo era malata

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