10. I can't help myself looking for you

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RAFFAELE

Dopo aver lasciato a casa di Leo lui e Penelope, mi rivolgo a Sole, che mi indica la strada verso casa sua.

Diana dorme nel sedile dietro e il suo viso è coperto da qualche ricciolino biondo.

Mentre ballava con la sua amica era magnifica; ne ho viste di ragazze belle, ma lei è stupenda, davvero.

Mi dispiace solo che mi abbia giudicato frettolosamente, ma dopo ciò che è successo questa sera, direi che abbiamo avuto un nuovo inizio.

Quando mi sono accorto che lei non era con il resto del gruppo, ho iniziato a cercarla.

Non lo so, questa ragazza ha qualcosa che mi attira.

Sarà la sua bellezza, sarà il modo in cui mi tiene testa, non lo so.

Però ha qualcosa.

Quando ho visto due uomini che la trattenevano, sono intervenuto senza pensarci due volte e ho dovuto metterci molto impegno a mantenere il controllo.

Essendo cresciuto per i primi cinque anni di vita in un ambiente violento, con mio padre che picchiava mia madre, cerco sempre di evitare la violenza.

Ci sono volte, però, in cui è inevitabile e sono convinto di aver fatto la scelta giusta a tirare due bei pugni a quei due stronzi che la tenevano immobile.

L'avrei fatto con qualsiasi ragazza, ma vedendo che c'era lei in quella situazione, qualcosa è scattato in me.

<< Devi girare qui a destra>> mi indica Sole sottovoce e mi distoglie dai miei pensieri.

Mentre ruoto il volante, inizio a chiederle qualcosa per conoscerla meglio.

<< Tu e Diana siete cugine, giusto?>> lei afferma, continuando a darmi indicazioni.

<< Strano che Diana si sia addormentata in macchina>> dice lei.

<< Perché dovrebbe essere strano?>> domando curioso.

<< Lei odia dormire in macchina; quando eravamo piccole e andavamo in montagna a sciare, non voleva mai dormire nel tragitto>> mi comunica.

<< Inoltre, quando prima è venuta da me per chiedermi se volessi un passaggio, era strana>> dice col viso corrucciato.

Decido di dirle un possibile motivo.

<< Non so se fosse strana per questo, ma prima due uomini hanno cercato di aggredirla
in una via un po' buia>> Sole annuisce, prendendo consapevolezza di ciò che è successo.

<< Oh mio Dio, come sta? Perché non me lo ha detto? Eri con lei?>> mi chiede preoccupata.

<< Sono arrivato al momento giusto diciamo; anche se quei due uomini non sono riusciti nel loro intento, lei mi sembra molto scossa>> affermo, guardando dallo specchietto i suoi riccioli biondi coprirle il volto.

Nel mentre Sole mi dice che siamo arrivati a casa sua.

<< Domani parlerò con lei e capirò meglio —dice sconsolata— adesso per portare a casa lei, devi andare dove c'è l'edicola e girare a destra. Grazie del passaggio>> mi augura la buonanotte e dopo essermi assicurato che sia entrata in casa, riparto.

Diana dorme ancora.

Non so se stia bene adesso; prima mi sembrava molto sconvolta e come darle torto.

Due uomini che cercano di aggredirti non sono di certo una passeggiata.

Abitano vicino le due cugine; infatti siamo già sotto casa sua.

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