9. But you're lying, lying

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DIANA

Siamo fuori dal locale e Penelope è ubriaca.

Stasera ha bevuto più del dovuto a causa di un litigio avuto con il fidanzato.

Ultimamente la loro relazione sta andando peggio del solito.

Lui è violento con lei e Pen non riesce ad allontanarsi da lui. In cuor suo lo sa che deve mettere se stessa al primo posto, ma al contempo non riesce a lasciarlo.

Eppure non si rende conto che lei non è da sola in questa sua battaglia.

Mi basta guardare Leonardo per capire che c'è qualcuno che la ama nel modo giusto.

Lui, sempre pronto a soccorrerla, sempre pronto a parlarle, a farla sfogare, a farla ridere.

Anche se Pen pensa che tra di loro ci sia un odio profondo, la verità è che Leonardo è innamorato perso di lei e l'unico modo che ha per starle vicino è punzecchiarla.

Ma se lei si buttasse giù da un ponte, lui sarebbe il primo a seguirla.

È questo ciò che si fa quando ami una persona, o almeno credo.

<< Diana ma come tornate a casa?>> Leonardo mi domanda abbastanza preoccupato.

<< Saremmo dovute tornare con i nostri motorini, ma è evidente che Penelope non sia in grado di guidare>> rivolgo lo sguardo alla mia amica, sostenuta da Raffaele.

Nonostante la situazione, questa scena mi fa provare delle cose positive nei confronti di questo ragazzo.

Lui che regge Penelope in modo così rispettoso, tenendole una mano sul fianco e l'altra sul braccio.

Non è una cosa così scontata; ho sempre paura di bere troppo per la gente che potrebbe approfittarsene e lui non lo sta facendo con la mia amica.

È vero che è stato già con almeno cinque ragazze da quando è arrivato, però, sentendo un po' di voci, tutte hanno detto che è il ragazzo più gentile e rispettoso che conoscano.

Porta la mia amica verso di me.

<< Pen, perché l'hai fatto?>> le prendo il
viso tra le mani.

<< Perché volevo farlo, tu non vuoi?>> scoppia a ridermi in faccia.

È più ubriaca di quanto credessi.

<< Bisogna avvisare sua madre>> dice Leonardo.

<< La avviso io, tu reggila>> lascio la mia amica nelle braccia di Leo e mi dirigo verso un vicolo un po' buio e più silenzioso.

Ho il contatto della Signora Rosa salvato, in caso di necessità.

Le diremo una mezza bugia però, dato che dirle "ei salve, la chiamo per dirle che sua figlia è ubriaca marcia a causa del suo fidanzato psicopatico, ma non si preoccupi starà bene" mi sembra brutto.

La chiamata è molto veloce e la Signora Rosa non fa troppe domande.

Le ho semplicemente detto che Penelope resta a dormire da me e lei non si è posta tanti problemi; dopotutto Penelope è una ragazza responsabile e ha passato la notte da me più volte, quindi sua madre si fida.

Non appena chiudo la chiamata, mi accorgo di aver camminato un po' troppo per questa via buia e deserta.

Sono lontana dagli altri e dal bar.

Giro la testa a destra e a sinistra, ma due uomini poco raccomandabili mi vedono.

Decido di tornare indietro e anche abbastanza in fretta.

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