RAFFAELE
<< Raffaele ti conviene sbrigarti, anche perché il primo giorno magari è un po' complicato e devi ambientarti>> mi dice mia nonna, pulendo le stoviglie.
La scuola è l'ultimo dei miei problemi, detto in tutta onestà.
Neanche un mese fa ero a Cannes, nella mia città, insieme a mia madre; mentre adesso sono qui in Italia, in un posto che non mi appartiene più da tempo.
Un posto che volevo dimenticare, un posto il cui mio unico ricordo è la violenza.
Mio padre era un uomo violento: picchiava me, picchiava mia madre.
E poi un bel giorno, dopo che ha cercato di ucciderci, mia madre ha capito che lei meritava di più di tutto quello che mio padre poteva offrirle, ossia dei pugni e dei tagli.
A quanto ne so, adesso è a marcire in prigione, ma questo non mi fa stare bene.
Mi fa stare più tranquillo, quello è sicuro, ma meglio? Non credo proprio.
E sicuramente non mi fa stare meglio adesso, dato che mia madre è morta in un incidente d'auto.
A volte il destino è strano; sopravvivi alla violenza, esci da una relazione tossica e pensi che Dio sia dalla tua parte.
E poi basta un attimo. Un attimo in cui tutto si trasforma, in cui perdi la vita.
Perché alla fine è andata più o meno così a mia madre.
È sopravvissuta a mio padre, ma non a una macchina che passa col rosso.
Ma la cosa che mi fa ribollire il sangue è che non si è trovato il colpevole.
Mia madre è stata lasciata sulla strada in agonia, perché il guidatore non ha prestato soccorso.
Sono in Italia perché di fatto non ho più nessuno a Cannes. Ho dei parenti a Parigi, ma non avrebbe avuto senso andare da loro.
Seppur mi costi una gran fatica vivere di nuovo in questo posto, ci sono tornato, perché quella buona donna di mia nonna mi ha accolto a braccia aperte dopo che sua figlia, nonché mia madre, è morta.
<<Non preoccuparti, ora vado a vestirmi>> le comunico, ancora masticando il pain au chocolat che mi ha preparato per colazione, mentre mi dirigo verso quella che è diventata camera mia.
Stare in questa casa è bello però.
È molto grande, maestosa ed elegante e rende il tutto meno complicato.
Indosso un jeans e un maglione bianco leggero, dato che qui inizia a non essere più così caldo, specialmente la mattina.
Preparo lo zaino con due quaderni a caso, giusto per prendere degli appunti, nonostante creda che oggi non farò nulla di particolare, dato che è la prima volta che vedo la scuola, che, tra l'altro, è già iniziata da una settimana.
Avrei anche voluto frequentare questi primi giorni, solo che il mio volo da Cannes era stato cancellato e dovendo aspettare che ce ne fosse un altro sono arrivato solo ieri pomeriggio.
Prendo le chiavi della mia macchina ed esco, cercando di ricordare la strada che porta a scuola e che mi ha spiegato mia nonna ieri sera.
Non è comunque così complessa, dato che ho vissuto qui per i primi anni della mia vita, quindi so orientarmi abbastanza, ma sempre meglio dare una spolverata nella mia mente.
Una volta arrivato, parcheggio fuori dal cancello e al pelo della campanella entro nell'edificio.
Non so minimamente dove andare.
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Baci alla crema
RomanceLa vita di Diana Martinelli è tutt'altro che semplice. La sua famiglia è spezzata a metà da un episodio del passato che riguarda sua sorella Miriam e nemmeno tutti i soldi che hanno possono renderla felice. Un episodio straziante, orribile, che no...