🌞POSSO CORRERE VIA

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-Provaci ancora Rechel, sforzati di più, ci sei quasi! – Grida Dario per infondermi coraggio. Stingo i denti mentre continuo a camminare sul tapis roulant. Delle gocce di sudore mi scendono lungo la fronte e mi bagnano il top nero.

Sto camminando da due ore senza dover usare le stampelle.

La macchina emette un suono e si blocca, nello stesso momento Dario emette un grido di gioia pura.

-Evviva! Ce l'hai fatta! Grande Rechel! Hai visto?! Ti sono bastate solo due settimane! Hai fatto dei progressi enormi! -
Scendo dal tapis roulant con le gambe che mi tremano leggermente. Sorrido con poca convinzione.

-Tutto qui? Ora sono guarita? Posso andare? - Domando con l'affanno. Dario mi dà una pacca sulla spalla con forza e lo guardo storto perché ha rischiato di farmi perdere l'equilibrio.

-Per me avresti finito ma il Signor James ha detto di inserirti in un programma di attività sportiva. – Dice a bassa voce volgendo lo sguardo altrove. Sicuramente perché ipotizza la mia reazione.

-Che? Cosa diavolo stai dicendo? – Sbraito serrando i pugni.

-Io me ne devo andare da questo posto! Se sto bene i miei giorni qui sono finiti! - Aggiungo irata.

Dario si limita a fare spallucce.

-Dovresti parlarne con lui. Io ti ho inserita nel programma di box e difesa personale. Per me non ci sono problemi a lavorare con te. – Si volta per raccogliere il suo borsone da palestra.

-Allora è stato un piacere Rechel! Alla prossima lezione! Sempre se ci sarà. – Mi saluta con un cenno della mano.

-Alla prossima un corno! – Gli urlo in risposta mentre si chiude la porta alle spalle.

Do un pugno contro la rastrelliera. Non può comandarmi come gli pare! Aspettavo con ansia questo momento! Mi sono allenata con fatica in ogni attimo della giornata per poter essere dimessa da questo posto il prima possibile!

Non ho più ricevuto nessun messaggio da Ryan, mi evita da settimane e ormai ho smesso di riempirlo di chiamate e messaggi, tanto restano senza risposta. Ha davvero chiuso con me, deve odiarmi davvero molto. E' stana la vita, un giorno il mondo sembra ruotare intorno ad una persona e il giorno successivo quella persona non c'è più. Non passa nemmeno un secondo senza che io mi chieda cosa stia facendo, con chi starà ridendo, scherzando, passando le sue giornate, o semplicemente a cosa starà pensando. Mi manca da impazzire.

Ho pensato di spendere tutte le mie energie in un altro modo e mi sono buttata a capofitto sulla mia riabilitazione. Mi sono prefissata questo obbiettivo, tornare padrona del mio corpo. Volevo terminare la riabilitazione il prima possibile, così da poterlo raggiungere io stessa e poterlo inchiodare al muro per farmi ascoltare. Mi deve almeno la possibilità di potermi spiegare! Sento il pressante bisogno di dovergli parlare.

Raccolgo il mio asciugamano e mi detergo la fronte dal sudore.

In un certo senso capisco il punto di vista di Tarha. E' così liberatorio potersi appoggiare ad una persona che ti conosce e ti accetta così come sei. Pregi e difetti inclusi. Ryan voleva passare tutta la vita con me, poi gli è bastato un piccolo fraintendimento per cambiare idea e tagliarmi fuori del tutto.

Apro la porta della palestra per dirigermi verso la mia camera.

Certo, il piccolo fraintendimento comprendeva una visuale di me mezza nuda attorcigliata al corpo nudo e muscoloso di Noha.

Scuoto la testa per cancellare quell'immagine. Si, beh, io di lui potrei raccontare di peggio! Si è trastullato con la mia migliore amica in modi peggiori e lui a differenza mia era nel pieno delle sue capacità mentali.

THE CRESCENT MOONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora