🌙ORA BASTA

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Svolto per il secondo corridoio trascinando un carrello dalle ruote storte e cigolante. Ho comprato qualcosa per la cena.

Abbasso lo sguardo sul mio carrello semivuoto. O almeno ci ho provato... Non sono mai stata una grande cuoca, diciamo pure che sono al livello di panino in cassetta e patatine imbustate.

Si vede dai miei acquisti d'altronde!

Oggi è il giorno di Natale e avrei voluto mettere qualcosa di diverso sotto i denti. Ma d'altronde non mi sono mai dovuta preoccupare della preparazione pasti. Non è mai stata una delle mie mansioni. Ricordo ancora quando ero bambina ed entrando in cucina mi inebriavo negli odori magici della cucina di mia madre. La osservavo affettare con maestria ogni tipologia di verdura e buttarla nella pentola.

E quando faceva saltare il contenuto della padella e poi lo riprendeva al volo? Sorrido al solo pensiero.

Quelli sono gli unici ricordi che ho di una vita normale e di mia madre in cucina.

Mi fermo per guardare una serie di sughi sugli scaffali. Non ne capisco assolutamente nulla ma per come sono io mi serve qualcosa di pronto, qualcosa da riscaldare e basta.

L'unica cosa positiva della mia esperienza di quasi morte è stato il poterla rivedere.

Quel giorno ho rivisto mia madre. L'avevo completamente dimenticata purtroppo ma ora il suo splendido viso è impresso nella mia mente e non se ne andrà mai più.

Prendo un sugo precotto e lo ripongo nel carrello.

La radio del supermercato inserisce una musica natalizia.

Sbuffo svoltando corsia.

Mi sono chiesta molte volte perché la piccola Leana abbia dimenticato la sua mamma. Perché io non la ricordavo più? Questa certezza mi fa sentire davvero in colpa. Come si fa a dimenticare il viso della propria mamma?

Certo, ho subito molti eventi traumatici ma non ho mai dimenticato il viso squadrato e la mascella forte di mio padre.

Lei invece era lì e dopo qualche anno, senza che me ne rendessi conto era scomparsa.

Mi mordo un labbro mentre osservo il carrello di una signora pieno di leccornie e con un grosso tacchino in cima a tutto.

I nostri sguardi si incrociano per qualche secondo.

-Si viene per prendere una cosa e ci si ritrova con il carrello pieno! - Afferma prelevando della pancetta dal bancone, poi la sua attenzione si posa sul mio carrello semivuoto.

-Bè, forse sono solo io quella che si fa travolgere dagli acquisti. - Commenta con un sorriso. La guardo in maniera distaccata e senza risponderle proseguo per la mia strada.

Chiacchere di corridoio. Le ho sempre odiate. Che problema può avere una persona per fare una spesa del genere il giorno di Natale? Ospiti inattesi o cena improvvisata? Una cosa è certa, una delle festività più sentite al mondo è quella del Natale, dove si predica la gioia, l'amore e la bontà del donare al prossimo.

Guarda caso sono le feste più disastrose per le famiglie.

Mi fermo al bancone della carne. La signora aveva preso un enorme tacchino, sicuramente non fa al mio caso però potrei prendere qualche bistecca da fare in padella, non ci vuole una scienza per quelle. C'è così tanta carne ma io non me ne intendo minimamente! Saprei in quale punto colpire un animale per farlo soffrire meno, dipende dalla specie, certo.

Però un leggero colpo alla carotide girando il coltello di novanta gradi ed ecco fatto. Avresti dimezzato tutta la sua sofferenza nel giro di qualche secondo.

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