THE CRESCENT MOON

🌙SENZA VIA D'USCITA

Accidenti a me e alla mia stupidità!

Ero su quell'aereo! Stavo per decollare, ma no!

Ho visto Ashley, dovevo fermarmi a prenderla.

Volevo portarla con me! Stupida sciocca che non sono altro!

Ora guarda dove mi ritrovo!

Sono stata rinchiusa in una nuova cella. In un'altra situazione non mi sarei lamentata ma il mio cuore mi chiama! Devo uscire di qui, dannazione!

Questi sciocchi non hanno capito nulla! Non hanno la minima idea di quello che Franz è capace di fare a Noha...

Noha... Il mio Noha... così coraggioso, empatico ed altruista è nelle grinfie di un mostro!

Mi alzo nuovamente per scuotere le sbarre di ferro.

-Fatemi uscire di qui! – Sbraito come una bestia.

-Fatemi uscire subito di qui, maledetti bastardi! – Mi scaravento contro le sbarre con tutta la forza e la rabbia che possiedo ma loro non si spostano di una virgola. Non è possibile! Appoggio la fronte sudata contro una sbarra d'acciaio. Il silenzio è l'unico mio spettatore.

Non può finire così! Non posso fermarmi qui! Chiudo gli occhi e sospiro esasperata. Sono in trappola...

Dannazione! Colpisco le sbarre con una testata!

Mi sono fatta fregare anche da Ashley! Perché? Perché tutte le persone a cui riservo un po' di fiducia mi ricambiano in questo modo?! Prima Viky e ora lei...

Viky... Quella stupida donna sciocca e offesa...

Se solo mi avesse parlato meglio del suo piano... Se solo avesse tentato di farmi capire...

Mi lascio andare sul freddo pavimento in pietra e stringo le gambe al petto mentre sento la testa pulsare.

Molto probabilmente non l'avrei capita allora...

Eppure quando delirava mi aveva detto tutto... Mi aveva confidato come Franz si fosse fatto scudo con il suo corpo pur di scappare dai Mariga.

Viky allora era solo impazzita ma poteva anche rischiare morire. Avrebbe potuto rimetterci la vita. Franz antepone se stesso davanti a tutto e tutti!

Lui è sempre stato fatto così osservo delusa. Lui comanda su tutto. Lui dà, lui toglie. Lui l'ha messa in quella situazione ma sempre lui si è accanito per farla guarire subito dopo.

Quindi cosa bisognerebbe pensare delle sue azioni? E' un malvagio oppure un martire?

Mio malgrado ha fatto lo stesso con me.

Mi ha portata con se solo per i suoi interessi, io lo vedevo come la mia salvezza ma lui aveva tutt'altro nella testa.

Ogni sua scelta e gesto è stato soppesato e calibrato a dovere. Allora mi chiedo perché mi vuole al suo fianco a tutti i costi. Perché pretende che io stia con lui ma mi vuole isolare dal resto del mondo?

Solo sua... Mi vuole solo per se... La sua non è un'innata gelosia... Se devo pensare a lui come un uomo calcolatore ed insensibile... Ci deve esser dell'altro sotto. Mi vuole per una ragione.

Un rumore mi risveglia dai miei pensieri. Salto in piedi e guardo verso le sbarre in attesa di ricevere il mio visitatore.

Sono anche disposta a pregarlo di liberarmi, dannazione!

-Gassikow. Sapevo che saresti stata un problema. Ti avevo avvisata di stare alla larga da lui. – Debutta Whisky mentre cammina lentamente verso le mie sbarre.

Ha le mani in tasca ed uno strano sorriso forzato sulle labbra.

-Non hai capito un cazzo Whisky! Come al solito ti sei applicato ed hai dato del tuo peggio! Fammi uscire di qui, maledetto bastardo! – Ringhio furiosa afferrando le sbarre e provando a scuoterle con le mani.

Ok, forse lo pregherò in seguito. Ma non ora! Ora vorrei solo sbattere quella maledetta faccia da schiaffi contro la pietra della mia cella!

-E' stata colpa tua! – Insinua mellifluo.

-Non è come credi! – Ribatto scuotendo la testa.

-Non mi interessa. Se si fosse sposato con Emily, tutto questo non sarebbe successo! Se fosse rimasto su quell'altare tutto questo... - Continua con sguardo folli.

Sbatto gli occhi scioccata.

-Tu...? –

Lui si zittisce e mi guarda di rimando.

-Tu sapevi che il Rising Moon sarebbe arrivato alla Cattedrale? Tu... Tu gli hai detto dove trovarlo? –

-NO! – Si sgola con rabbia avvicinandosi alle sbarre velocemente.

-E' stata colpa tua! Ho indotto gli agenti del Rising Moon alla Cattedrale ma il ritrovamento di Noha era solo una scusa! Dovevano ricadere nella mia trappola! Invece lui era veramente lì fuori! Ed era lì solo grazie a te! Sei talmente impegnata a pensare a te stessa da non interessarti al bene comune! –

Lo guardo a bocca aperta. Non riesco a trattenere il mio stupore.

-Tu eri uno dei suoi migliori amici... Una delle sue migliori guardie. Dov'eri quel giorno Whisky? Cosa stavi facendo? Eri con la tua famiglia al calore del vostro focolare? – Insinuo.

Lui scuote la testa e mi guarda inferocito.

-Non doveva andare così! – Ripete rabbioso.

-Gli agenti del Rising Moon erano troppi, le mie guardie non sono riusciti a contenerli ed hanno raggiunto la Cattedrale... Ma non doveva finire così! Emiro doveva essere al sicuro all'interno della Cattedrale! – Ribadisce con ira.

Abbasso la testa contro il pavimento in pietra.

-E così vuoi usare me come capro espiatorio? Il tuo stupido piano non è andato come credevi e vuoi fare ricadere la colpa su di me?- Applaudo lentamente.

-Le mie congratulazioni, bravo! Veramente! Ora fammi uscire di qui, testa di cazzo! Dammi modo di poterlo andare a recuperare!-

Lui mi mostra un ghigno strafottente.

-Tu non ci servi Tarha! Certo, ti ringrazio per il Jet, non avrei saputo come superare i loro controlli d'accesso altrimenti, ma penseremo noi a riportare Emiro a casa. – Mi volta le spalle mentre si allontana lentamente verso l'uscita.

-E mi assicurerò che tu non sia più qui a distrarlo per il suo ritorno! – Esclama con una risata.

Lancio un calcio verso le sbarre.

-Maledetto! Maledetto idiota! - Sbraito a denti stretti.

Sento le lacrime salirmi agl'occhi. Appoggio le mani alle sbarre afflitta.

Noha... Ho sbagliato tutto... Noha... Resisti amore mio... Troverò il modo... Troverò il modo di venire da te...

Alzo lo sguardo sulle mie sbarre e le guardo attraverso le mie ciglia bagnate.

Prometto sulla mia vita e su quella di Rechel che ti troverò! Pagherò qualsiasi prezzo pur di riaverti con me!