cap. 24

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<Allora, Martina, ieri in puntata molto bene, sono stata molto soddisfatta del tuo traguardo, ma a questo punto penso sia arrivato il momento di fare degli step in più> inizia la maestra dopo essere entrata in sala.
Oggi è giovedì, il giorno seguente alla puntata dove di solito riposiamo, ma la maestra ha voluto incontrarmi ugualmente.
<Certo, va bene> rispondo contenta, anche se allo stesso tempo un leggero stato di ansia inizia a prendere il possesso del mio corpo.
E se non fossi all'altezza delle sue aspettative? E se non bastasse ciò che sono?
<Riesci molto bene nel modern e nel classico, sui tacchi balli molto bene, ma in vista del serale questo non basta> esordisce dopo aver fatto qualche passo verso di me, avvicinandosi al plexiglass <ti ho vista poco nell'hip hop, non sei niente male, ma devi approfondire gli studi, proprio per questo motivo da domani inizierai delle lezioni assieme a Giulia Stabile che ti accompagnerà in questa disciplina, stessa cosa con Francesa Tocca, inizierai a sperimentare più approfonditamente il latino> prosegue la mia maestra, facendomi rendere conto della mole di lavoro che dovrò affrontare d'ora in poi, ma soprattutto del fatto che da me si aspetta tanto.
Che ansia.
<Questa settimana in puntata ti chiederò una coreografia che hai già preparato nelle settimane precedenti, così avrai modo di iniziare i tuoi nuovi studi e, almeno per questa settimana, concentrare l'ottanta per cento del tuo tempo su questi due nuovi stili, il restante affronterai un ripasso insieme ad Elena> continua, e io annuisco, appuntando il tutto nella mia mente.
<Queste coreografie che preparerò le porterò anche in puntata?> chiedo quasi spaventata, sperando non prenda la domanda come un 'spero di no, così non devo spaccarmi il culo anche in materie non mie', anche se in realtà una piccola parte di me lo pensa.
<Certo, ovviamente sì, ma saprò io quando sarà il momento giusto, il ché vuol dire che potrebbe essere nella prossima puntata o tra un mese> mi ammonisce, probabilmente cogliendo la mia paura.
Annuisco nuovamente, salutandola poi mentre esce e tornandomene in casetta.
<Dalla tua faccia sembra quasi che ti sei fatta tutta Roma a piedi> ridacchia Carola vedendomi varcare la soglia del giardino della casetta.
<Penso che se lo facessi impiegherei sicuramente meno ore rispetto alle quali dovrò stare in sala d'ora in poi> ridacchio sedendomi al suo fianco.
<Dov'è la mia ballerina preferita?> sento urlare in lontananza con una voce che mi fa piegare in due dalle risate.
<Mi spieghi cosa vuoi?> chiedo ridacchiando ad Alex mentre mi sfilo il giubbotto, lasciandolo poi sull'appendi abiti.
<Il mio nuovo pezzo è ufficialmente pronto e devo andare ad ascoltarlo in sala 8, ti va di venire con me?> mi chiede accarezzandomi i capelli.
Il mio sorriso si allarga rendendomi conto dell'esclusività di questo gesto.
<Lo ascolterò in anteprima> esclamo euforica buttando le braccia attorno al suo collo, abbracciandolo fortissimo.
<Te lo avevo promesso> mi sussurra ricordandomi di quando, dopo l'uscita di Tra Silenzi, mi avesse detto che il prossimo inedito lo avrei ascoltato per prima.
Mi infilo nuovamente il giubbotto e usciamo velocemente dalla casetta.
<Dove andate così di fretta?> ci richiama Mary, seduta su una panchina assieme a Luigi, facendoci fermare sui nostri stessi passi.
<La porto ad ascoltare Accade> esclama Alex, felice come un bimbo di due anni la mattina di Natale.
<Aaawww che carini> sussurra flebile la cantante di Rudy <siete proprio un amore> esordisce Luigi facendoci gli occhi dolci.
Senza neanche darmi il tempo di rispondergli, Alex mi afferra la mano e mi trascina fuori dal cancello.
<Vai pianooo> lo richiamo ridendo per il modo adorabile che ha di correre.
Si blocca istintivamente, voltandosi verso di me.
<Sai che ti amo proprio tanto?> se ne esce sorridendomi, afferrando il mio viso fra le sue mani.
<Alex, stai bene?> gli chiedo poggiando una mano sulla sua fronte con aria fintamente scioccata, fingendo di sentire se ha la febbre.
<Sto benissimo, solo che sono felice di averti di nuovo al mio fianco> sussurra prima di baciarmi dolcemente.
L'aria fredda di gennaio improvvisamente sparisce, così come tutto ciò che ci sta attorno.
Ci siamo solo noi, le nostre labbra che si rincorrono bisognose e i nostri cuori che battono in sincronia fra loro.
<Ti amo anche io, Alexino, da morire> sussurro sulle sue labbra, una volta staccata da esse.

<Quindi questa canzone è un controsenso> ridacchio con ancora le lacrime agli occhi.
<Già> risponde grattandosi la nuca.
<Non doveva nascere perché non dovevamo litigare, ma è talmente bella che a questo punto ringrazio di aver fatto la cazzata di parlarti solo ieri sera> sbuffo asciugandomi le lacrime che ancora scivolano sulle mie guance.
<Hai un dono, Alex> sussurro mentre smanetta al computer disattivando le casse.
<Non lo dici solo perché questa canzone è per te?> mi chiede insicuro.
<Non sono una cantante, non ho vinto dischi d'oro, ma non bisogna essere nessuno in particolare per rendersi conto che la tua musica è arte e che ci metti tutto te stesso-> inizio, ma vengo interrotta dalla sua voce <in questa canzone ci sei anche tu però> mi riprende con un sorriso sulle labbra, contornate da due adorabili fossette che amo immensamente tanto.
L'ho già detto che le sue fossette sono bellissime? Sì?
<In ogni caso, Ale, tu arrivi ai cuori della gente, hai tantissime persone che ti vogliono un bene da matti e che ti sostengono tantissimo> proseguo il mio discorso motivazionale, pensando seriamente ogni singola parola <tu fai bene a tanti cuori, specialmente al mio> mi lascio sfuggire quasi in un sussurro, che però non gli passa inosservato.
<Tu sei proprio piccolina> si alza venendo verso di me, prendendomi in braccio e sedendomi sul tavolo dello studio <la mia piccolina> sussurra infilandosi fra le mie gambe, avventandosi sulle mie labbra.
Le nostre lingue si intrecciano fra di loro, cercandosi e inseguendosi come leoni nella foresta.
Perché sì, io e Alex siamo anche questo;
passione irrefrenabile pronta a scoppiare da un momento all'altro.
<Mh> si lascia sfuggire quando, presa dal bacio, tiro alcune ciocche dei suoi capelli.
<Impazzirò se continuiamo così> sussurra iniziando a lasciare dei baci umidi sul mio collo.
<L-le telecamere> biasico ricordandomi di dove siamo.
<Porca puttana> sussurra <quand'è che usciremo da qua e potrò scoparti quando e dove mi pare?> mi domanda disperato.
<Stai zitto> quasi urlo, posandogli una mano sulla bocca, arrossendo leggermente per le sue parole.
<Che c'è? Ti imbarazza sapere ciò che vorrei farti?> mi chiede a bassa voce, afferrando poi il mio labbro inferiore fra i suoi denti, tirandolo un po' per poi succhiarlo.
Le parole mi si mozzano in gola.
<Rispondimi> mi ordina, mentre un sorrisino malizioso si fa spazio sulle sue labbra.
Annuisco leggermente, imbarazzata.
<Beh, sappi che ti-> inizia, ma viene subito interrotto dalla voce di Albe che urla da fuori lo studio.
<Ragazzi è pronto il pranzo> continua a strillare mentre, a malincuore, andiamo ad aprire la porta.
<Va bene, non c'è bisogno di fare tutta questa confusione, però> sbuffa Alex, ovviamente irritato per essere stato interrotto nelle sue intenzioni.
<Io e te> inizia il moro <stasera> prosegue, e il mio sguardo si fa confuso <in camera mia> afferma <non accetto scuse> ridacchia con fare fintamente minaccioso, prendendomi poi per mano e iniziando a camminare verso la casetta.





Spazio autrice

Ebbene sì, terzo capitolo in quattro giorni, probabilmente non era mai successo.
Ultimamente scrivere è diventato il mio unico sfogo, e questo tempo uggioso favorisce il mio processo creativo, quindi niente, ne sono felice.
Spero che questi capitoli vi stiano piacendo, fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate, noi ci vediamo presto.

M.

𝗙𝗮𝗹𝗹𝗶𝗻𝗴 | 𝗔𝗹𝗲𝘅 𝗪𝘆𝘀𝗲Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora