𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟐𝟓

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10 agosto 2023

FILIPPO

Era passata più di mezz'ora da quando Enrico mi aveva scritto per dirmi che con Brando era finita. Appena avevo letto quelle parole, avrei voluto correre fuori di casa e urlare la mia gioia a tutta la città. Non c'erano più vincoli e ostacoli a tenerci separati. Saremmo stati finalmente solo lui e io. Nell'attesa di notizie sull'esito della rottura, avevo passato la giornata chiuso in casa a sparare ai nemici alla Play Station, troppo nervoso per poter riuscire a fare qualsiasi altra cosa. In quel modo, mi ero tenuto impegnato e avevo scaricato gran parte della tensione accumulata. Nonostante mi fidassi di Enrico, non volevo illudermi al cento per cento della riuscita della missione. Temevo che ci sarebbe stato qualche intoppo che avrebbe mandato tutto a puttane. Del resto, ero consapevole che si trattasse di una relazione molto difficile da chiudere. Per fortuna, però, come da programma, Enrico mi aveva confermato che finalmente era libero di stare con me.

Non sto sognando, vero? Sta accadendo sul serio! Saremo ufficialmente una coppia?

Mi diedi l'ennesimo pizzicotto per assicurarmi che fossi sveglio e sorrisi come un ebete.

Desideravo maggiori dettagli, ma Enrico non mi aveva ancora chiamato. Dedussi che stesse portando a termine la sua discussione con l'ormai ex compagno. Probabilmente, avrebbero dovuto concordare diverse questioni pratiche, a partire da chi dovesse lasciare la casa in cui avevano vissuto insieme per così tanti anni.

Un senso di inquietudine corse lungo la mia spina dorsale facendomi rabbrividire. Desideravo parlargli, assicurarmi che stesse bene. Quanto avrei dovuto aspettare ancora?

Mentre mi tormentavo con le mie pippe mentali, il telefono, finalmente, squillò. Ero talmente sovrappensiero, che schizzai in piedi dal divano con uno squittio. Poi, risposi concitato: «Pronto! Enri, come stai?»

Dall'altra parte della linea, però, giunse una voce diversa. Una che conoscevo fin troppo bene.

«Ma quale Enri, Bambi! Sono io, Noemi, hai presente?»

Scostai il cellulare dall'orecchio e, a quel punto, vidi il faccione di mia sorella associato al suo numero telefonico. Che voleva ora? Non doveva essere di turno al pronto soccorso?

All'improvviso, quella situazione mi sembrò proprio un déjà-vu. Un orribile e tremendo déjà-vu. Se in quel momento qualcuno mi avesse tastato il polso, mi avrebbe dichiarato morto, perché ero sicuro che il cuore avesse cessato di battermi nel petto.

«Ti prego!» Implorai, non so se mia sorella o tutti i santi del calendario. «Dimmi che non è quello che penso e che Enrico non è di nuovo all'ospedale.»

«Considerando che starai immaginando lo scenario più catastrofico possibile, con tanto di morte e distruzione, ti rassicuro subito: non è come pensi...»

«Oddio grazie!» La interruppi, buttando fuori tutta l'aria rimasta intrappolata nei miei polmoni.

«... ma il tuo principe delle nevi è davvero qua al pronto soccorso. Nulla di grave, tranquillo. Voleva chiamarti, ma è ancora molto scosso per quello che è successo; quindi, mi sono proposta di avvisarti.»

A quell'affermazione, la mia mente andò subito in blackout per la paura. Noemi sembrava tranquilla, ma questa volta non avevo alcun dubbio: Brando aveva fatto del male a Enrico, altrimenti come si spiegava la situazione? Non importava che non fosse nulla di grave, lo era abbastanza per spingermi a voler chiamare i carabinieri e sporgere una denuncia nei confronti di quello stronzo. Prima, però, dovevo vedere Enrico con i miei occhi e stargli vicino.

Chiusi la chiamata con mia sorella e, senza neanche cambiarmi i vestiti, presi il casco, le chiavi dello scooter e uscii di casa. Mi ci vollero dieci minuti scarsi per raggiungere il pronto soccorso del Galliera.

Sunshine (You're my... vol. 2 - BoyXBoy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora