𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟓

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FILIPPO

3 giugno 2023

Il sole picchiava e io mi stavo squagliando, insieme al mio gelato. Avrei dovuto mettermi la crema protettiva... sicuro, l'indomani mi sarei svegliato con il segno della maglietta e dei calzini.

Mi trovavo seduto sugli scogli di Boccadasse, il pittoresco borgo marinaro in fondo a Corso Italia. Ero insieme ai miei due migliori amici, dopo che avevamo studiato ininterrottamente dalla mattina a casa di Valerio. O meglio, io e Samuele avevamo studiato, mentre Vale aveva trovato ogni scusa per cazzeggiare: pulire casa, cucinare, cercare su internet un letto più grande per stare più comodo con Samu... non si capiva come riuscisse ad andare avanti con gli esami con il poco impegno che ci metteva. Forse, perché il restauro era la sua passione, oltre che il suo percorso universitario. Entro la fine dell'anno si sarebbe laureato per il titolo magistrale.

«Stasera cosa facciamo, allora?» Chiese Valerio.

«Non lo so, devo essere a casa per cena, altrimenti i miei rompono.» Samu non alzò neanche gli occhi dal Kindle sul quale stava leggendo. Era seduto tra le gambe di Vale, abbandonato contro il suo petto mentre lui gli faceva i grattini dietro la nuca. Che teneri.

«Immagino che non sono invitato.» Il tono di Valerio era distaccato, ma sapevo che sotto sotto era dispiaciuto. Dopo nove mesi di relazione ufficiale, Ismaele, il padre di Samu, non lo aveva ancora accolto nella loro famiglia. Era un uomo molto rigido e religioso, stava facendo dei miglioramenti nell'accettare l'omosessualità del figlio ma vederlo in casa con il suo compagno doveva essere ancora troppo per lui. In compenso, Valerio aveva un ottimo rapporto con la futura suocera e i numerosi cognati.

«Stasera ancora no, ma sono convinto che la Festa di Mezza Estate sarà il punto di svolta.» Samuele si voltò per dare un bacio casto e rassicurante al suo ragazzo. Lui ricambiò felice, incurante del mio stato di single depresso che doveva subire tutta quella sdolcinatezza. Alzai gli occhi al cielo, prima di puntarli sul mare e dar loro una parvenza di privacy.

La festa a cui Samu si riferiva era il pranzo di Ferragosto che i genitori di Valerio organizzavano nel giardino di casa loro. Era un appuntamento annuale con la mia famiglia, insieme alla Cena di Natale che si svolgeva, invece, a casa nostra. Quell'anno l'invito sarebbe stato esteso anche ai Miglia, sperando che Ismaele avrebbe accettato.

Lui, mia madre e il padre di Valerio erano soci fondatori della Treddì Stamp, una start up specializzata nella prototipazione rapida di pezzi meccanici. Gianpaolo era andato in pensione l'anno prima, e con mia madre erano amici da più di vent'anni. Per questa ragione, Valerio, Noemi e io eravamo cresciuti insieme. Ismaele, invece, era sempre rimasto fuori dalle dinamiche che non riguardassero la sfera professionale. Di conseguenza, lo erano stati anche i suoi figli.

Tornai a sbirciare verso di loro, ma si stavano ancora sbaciucchiando peggio di due quindicenni.

«Avete finito? Non esco più con voi, siete pesanti!» Sbottai, risentito della loro mancanza di tatto.

«Dai, non fare il permaloso.» Rispose Samu a tono. «Come se tu fossi mai stato discreto, quando era il tuo turno.»

Ecco, la frecciatina.

Il mio amico mi aveva rimproverato tutte le volte che avevo ostentato il mio appagamento sessuale. Soprattutto, nel periodo in cui uscivo con Valerio e Samuele cercava di resistere alle sue inclinazioni, pregando che un miracolo lo facesse diventare etero. Spoiler: il suo Dio si era fatto una grassa risata e, per punirlo delle sue sciocchezze, gli aveva mandato contro quel vichingo sexy che gli aveva fatto perdere la testa. Io mi ero fatto da parte serenamente, non appena avevo realizzato che dietro il loro odio reciproco c'era solo una gran voglia di saltarsi addosso.

Sunshine (You're my... vol. 2 - BoyXBoy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora