𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝟕

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ENRICO

17 dicembre 2009

«Mettilo subito giù!» Urlai irritato a Brando, colpendogli la schiena con i pugni. Sui suoi dorsali d'acciaio, le mie erano più che altro carezze.

«Non gli ho fatto niente, lo giuro!» Piagnucolò Giulio. «Era d'accordo.»

Brando stava tenendo il ragazzo sollevato dalle ascelle e premuto contro il muro. Un metro e settanta di rabbia, contro uno e cinquanta di paura.

Ora dovevo solo assicurarmi che mio cugino non desse una testata sui denti al povero mal capitato, o si sarebbe preso la prima sospensione dell'anno. Ed eravamo solo a dicembre.

Gli occhi di Brando erano fissi su Giulio, e le sue narici sembravano quelle di un toro da quanto sbuffavano.

«Per favore, non fargli male. Lascialo andare.» Cercai di trasmettergli tutta la mia ansia per quella situazione che avevo creato consapevolmente. Mi ero assicurato che vedesse me e Giulio allontanarci insieme durante l'intervallo. Lo avevo condotto negli spogliatoi vuoti della palestra e avevamo iniziato a baciarci. Solo baci e un po' di lingua. Non avevo intenzione di andare oltre con lui. Sapevo di piacergli e l'avevo usato per attirare l'attenzione di Brando.

Chissà perché dovevo sempre giocare sporco per essere visto.

«Brando?» Sussurrai ancora.

Finalmente mi ascoltò e mollò la presa su di lui.

«Vedi di non dirlo a nessuno. La prossima volta che metterai le mani su qualcosa che è mio non sarai così fortunato. Chiaro?»

Giulio annuì e scappò via senza più guardarsi indietro, lasciando me e Brando a fissarci con aria di sfida. Lui mi sovrastava di almeno quindici centimetri e pesava altrettanti chili di più, ma non mi intimoriva. Con me, non avrebbe mai osato alzare un dito.

«Come ti è saltato in mente di baciare quello sfigato?» Domandò con la voce che gli tremava per la rabbia.

«Beh, non mi sembra che tu ti trattenga dal fare altrettanto.» Tirai su una mano e iniziai a contare mostrando un dito alla volta. «Giulia, Martina, Laura...»

«Sono ragazze, se non lo avessi notato. L'unico ragazzo che bacio sei tu. Dovrebbe valere lo stesso per te.»

«A differenza tua, a me le ragazze non piacciono. Quindi perché dovrei starmene a guardare mentre tu lo fai con altre? E lo so che con Laura hai pure fatto sesso.»

Brando si congelò. La sua espressione colpevole mi confermò la voce che mi era arrivata alle orecchie. Il mio cuore perse un battito. Avevo sperato fino all'ultimo che si trattasse solo un pettegolezzo.

«Come lo sai?»

«Se ne è vantata con tutte, cazzo! Pensavi che non lo avrei scoperto? Perché lo hai fatto? Hai detto che avresti aspettato a farlo con me quando sarei stato pronto.»

Mi veniva da piangere. Non stavamo ufficialmente insieme. Dopo il bacio del Natale scorso, avevamo deciso di tenere nascosto quello che c'era stato tra noi. Non perché fosse un segreto che a entrambi piacessero i ragazzi, ma perché eravamo sicuri che i nostri genitori non avrebbero preso bene la cosa. Del resto, eravamo cugini, anche se non di sangue.

Nel corso dell'anno avevamo continuato a baciarci e farci le seghe a vicenda. Io gli avevo fatto anche diversi pompini, ma lui non aveva ancora ricambiato il favore. Voleva fare sesso con me, ma io avevo una gran paura. L'unica volta che aveva provato a penetrarmi con un dito aveva fatto malissimo, e da quel giorno non avevo ancora avuto il coraggio di riprovarci.

Sunshine (You're my... vol. 2 - BoyXBoy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora