15. Izzie

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«tre valigie? davvero?»«non ho avuto il tempo di scegliere, quindi ho portato tutti i vestiti eleganti che avevo»

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«tre valigie? davvero?»
«non ho avuto il tempo di scegliere, quindi ho portato tutti i vestiti eleganti che avevo»

Lui scrolla la testa, posizionando le ultime borse vicino al nostro sedile. Abbiamo un aereo solo per noi in pratica.
I sedili sono ricoperti di pelle color marroncino e tutto ha un'odore di nuovo che amo

«quindi riassunto, tu fai finta di essere la mia fidanzata, ci siamo conosciuti sul set e stiamo insieme da 5 mesi»
«me lo stai ripetendo cinquanta volte, ho capito»
«non dimenticare niente»
«e tu non dimenticare che se piaccio a tutti mi devi offrire una cena»
«anche tu devi offrirla a me, non ho fatto litigare i tuoi genitori»
«allora si annulla»

«quanti followers hai guadagnato con la foto di me e Rudy nelle stories?»
«circa 70.000, e l'ho postata solo da un'ora»
«entro domani avrai più followers di me probabilmente»
«comunque ho una domanda»
«se proprio ce l'hai»
«ti piaccio?»

Il suo volto sbianca, si immobilizza

«intendo, tu avevi detto che non ti piacevo caratterialmente, mi chiedevo se magari ora conoscendomi mi apprezzassi di più»
«ah, dicevi questo»
«sí, certo» lo guardo stranita, lui fa finta di niente
«non è che non mi piacevi, forse mi ero espresso male, solo che a volte, come te lo posso spiegare, sembri troppo buona per essere vera»
«guarda che non sono un'innocente, ho fatto le mie cazzate anche io»
«sí ma mantieni sempre la calma, sei il contrario di come sono io»
«quindi è per questo che al nostro primo incontro eri così freddo»
«in che senso?»
«eri innervosito dal fatto che non ti avessi provocato visto che sapevi di essere stato maleducato al Villains»
«non è che ero maleducato, stavo con Rosie, non potevo fare autografi a delle femmine, dovevo chiamarla uccellino»

Nonostante fosse un momento di serietà, non sono riuscita a trattenere la risata dopo quella frase

«uccellino?»
«io ero uccellino e lei era uccellina» ride anche lui al pensiero
«come facevi a starci?»
«non riesco a stare da solo io. È strano perché non sono estroverso, non mi piace stare sempre in mezzo alla gente, ma poi da solo trovo sempre qualcosa per cui stare male, a cui sovrappensare»
«ti capisco»
«tu mi capisci? sei sempre con mille amici, a mangiare fuori, a girare per le città»
«sí ma anche io prima o poi mi ritrovo sola in una stanza, a stare male anche per cose successe dieci anni fa, solo perché la mia mente non riesce a vivere un momento bello senza avere paranoie»

Mi guarda e resta zitto per qualche secondo, cambiando lo sguardo verso terra, per poi rivolgerlo nuovamente a me

«è per questo, un po', che mi stavi antipatica, perché fare finta di divertirti quando in mente non ci riesci?»
«perché almeno il momento lo vivo, non al meglio, ma se mi chiudessi in me stessa come fai tu la situazione peggiorerebbe soltanto»

Rimane in silenzio, mentre aspetto una risposta. Passano due minuti, prendo il telefono realizzando che forse la risposta non arriverà.

Scrivo a Grace e Hannah che va tutto bene e che atterreremo tra circa otto ore, in cui non ho idea di cosa potrebbe succedere

chiudo gli occhi, ricordandomi che in questi giorni ho dormito pochissimo. Devo ancora realizzare che sono su un jet privato diretto per Madrid, che sto per fingere di essere la fidanzata di Drew Starkey e dovrò presentarmi a tutti i suoi familiari



«Izzie, è tua madre» sento una mano delicata che mi tocca la testa

«mh?» in questo preciso istante mi rendo conto che la mia testa era appoggiata alla sua spalla, mi addrizzo subito, facendo finta di niente

«ti squilla il telefono, è tua madre»
«ah, certo, rispondo»

"Isa, ci sei?"
"sì mamma, dimmi, stavo dormendo"
"ah sei in viaggio, è vero, senti, devo parlarti di una cosa"
"puoi parlarmene dopo, per favore?"
"sì certo, magari domani sera?"
"finirà tardi il battesimo"
"basta che mi chiami, appena puoi"
"va bene, ci sentiamo domani"


«tutto bene?»
«sí, ma che ore sono?»
«hai dormito tre ore e mezza»
«come? tre ore e mezza? pensavo al massimo dieci minuti. Sono stata appoggiata a te tutto quel tempo? Scusami»
«in realtà solo l'ultima mezz'ora, me lo hai anche chiesto»
«sí vabbè, quando dormo potrei anche fare una guerra e non accorgermene, scusa se sei stato scomodo»
«non ero scomodo, tranquilla»

C'è un po' di tensione tra di noi, non so perché, Forse per l'ultimo discorso?
Forse perché ho letteralmente dormito con la testa sulla sua spalla e ne sono molto cringiata?

«mi annoio, non c'è niente da fare qui?»

Si guarda intorno, mentre io quasi mi pento del mio tentativo di socializzazione

«sai giocare a uno?»
«chi non sa giocare a uno?»
«mettiamo un premio però»
«chi vince la 10 partita fa postare all'altro una foto del liceo su instagram»
«una foto del liceo? Assolutamente no, sembravo un emo»
«allora cerca di vincere»
«non è giusto, tu sarai stata una strafiga al liceo, per te è stato tre anni fa, per me dodici»
«ti assicuro che non è cosi, se vincerai te lo proverò»
«andata, ma preparati a perdere»

Siamo 9 a 9 adesso. Ho iniziato vincendo 4 partite di seguito, ma lui è riuscito a rimontare presto

È l'ultima partita, quella decisiva. Ho 3 carte in mano, lui 2

Tiro un +4 e lui sorride, buttandone un altro.
Ma io sono esperta, e ne tiro un altro ancora

Lui spalanca gli occhi, io ridendo dico "uno"

Prende le 12 carte, ma la partita non è ancora finita

Tira un 7 giallo.

La mia carta?

Sette rosso

Butto subito la carta ridendo, lui un po' meno contento sussurra un "cazzo", ma alla fine sorride anche lui

«ora devi postarla davvero»
«ma io scherzavo»
«no no, pubblicala» insisto, voglio davvero vedere com'era al liceo
«il mio social media manager mi ucciderà, lo sai?»
«sbrigati»

«ora devi postarla davvero»«ma io scherzavo»«no no, pubblicala» insisto, voglio davvero vedere com'era al liceo«il mio social media manager mi ucciderà, lo sai?»«sbrigati»

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«sei tipo diversissimo ma identico» dico, sorridendo
«non voglio più giocare a carte con te»

Teacher's Pet | Drew StarkeyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora