La mano calda del ragazzo davanti a me era serrata sulla mia mandibola. Le sue dita la stringevano, in un modo tale, però, che non trovavo fastidioso o aggressivo; anzi, mi eccitava parecchio.
Fece qualche passo avanti.
Non seppi dire quanti fossero di preciso, ma abbastanza da farmi sbattere contro la parete della sua camera d'albergo, dove finalmente ci ritrovavamo insieme.
Da soli.La sua mano decise di spostare il mio intero viso di lato, sentivo il muro fresco della parete graffiarmi la guancia.
Capii il motivo del suo gesto quando le sue labbra si fiondarono su quello scorcio di collo che aveva appena reso chiaramente visibile levando il mio volto di torno.
Solo a questo punto chiusi gli occhi, rinunciando svogliatamente a quel contatto visivo che oramai si era già interrotto, ma che nessuno dei due aveva prima distolto.
Respiravo a fatica.
Sentivo le gambe indebolirsi e le sue mani, che non erano più impegnate a stringermi, toccarmi ovunque. Ansimai. E ciò non fece altro che peggiorare la situazione.
Decisi che era arrivati il momento, anche per me, di far entrare in gioco le mani, che prima portarono le sue labbra a spostarsi sulle mie, e in seguito si fiondarono sulle estremità della sua t-shirt.
Il vestito che indossavo era corto.
E le sue dita arrivarono anche lì.
Capii immediatamente che in contesti del genere Matteo non era di certo uno di quei ragazzi che si metteva a giocare con l'orlo della tua gonnellina, oppure con l'orlo di quello che sta sotto alla suddetta.
Non si fermava ai convenevoli.
Anzi era uno che i convenevoli non sapeva nemmeno cosa fossero.
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Cataclisma, Nerissima Serpe || [Instagram]
FanfictionPer spiegarti, siamo unici anche nel catrame Che ti prenderei su spalle se per terra lame Se mi cerchi nei tuoi occhi, poi ti puoi accecare Perché vivo dentro il buio come la polare (Uoh) I tuoi occhi luminosi, New York Piangeranno tante volte senz...