27; stammi addosso come un tattoo

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Le voci del pubblico mi invasero i timpani non appena Matteo e Lorenzo apparvero sul palco.

«Com'è, Milano?» chiese il secondo alzando in cielo la mano sinistra, reggente un drink annacquato.

Il boato che ne seguì mi fece ridacchiare.

Era il loro primo live a cui assistevo, ma l'atmosfera che riempiva i Magazzini Generali me l'ero immaginata bene.

L'odore di fumo e sudore mi riempiva i polmoni, ed essendo praticamente sotto al palco, le mani dei fan ammassati l'uno sull'altro per poco mi raggiungevano.

Ma in realtà amavo quel caos.

Sentivo tutti l'amore e l'appartenenza che provava la gente oltre le transenne nei confronti dei due.

«Fritu manda sta cazzo di base» disse Neri con enfasi.

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«Raga state spaccando troppo» sorrise Lorenzo.

La bionda che avevo al mio fianco stava impazzendo, sapeva ogni canzone, dalla A alla Z.

«Cami ma quando scopate chiedi ad Alexa di riprodurre Papa V, non ho capito?» scherzai tirandole una gomitata, ma con un pizzico di genuina curiosità.

«Scema, sei tu che non conosci il tuo ragazzo» mi tirò un colpetto in rimando.

Risi di pancia, prima, però, che le note iniziali di una canzone che ben conoscevo, catturassero la mia attenzione.

«Questa è un po' diversa...» parlò piano Matte al microfono.

Luna.

Amavo quella canzone.

Me l'aveva dedicata e me ne ero innamorata.

Guardai il ragazzo sul palco, che già mi stava fissando.

Assottigliai lo sguardo, mostrandogli un ghigno furbo.

Le sue labbra si mossero nella mia direzione, mimando un piccolo e veloce "Ti amo" che causò l'immediata esplosione del mio cuore.

Cataclisma, Nerissima Serpe || [Instagram]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora