17; non mi rispondi

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«Non mi rispondi, perché?» il suo tono genuino mi fece salire immediatamente i nervi. «Son venuto da te, non mi hai aperto».

«Ti prego» lo implorai con la testa bassa, «fammi andare a casa».

Le tempie mi pulsavano doloranti, e gli occhi erano in procinto di socchiudersi per la stanchezza. Avrei voluto solo stendermi nel mio letto in quel momento.

Non ero nelle condizioni per poter affrontare una situazione del genere.

«Tea, sono io a pregarti. Parlami» mi prese il viso tra le mani, costringendomi a guardare le sue iridi castane.

«Fratello» la voce di Mario si intromise.
«Lascia che la porti a casa» il suo tono non era aggressivo, ma estremamente autoritario.

Dopo qualche attimo di esitazione, e un'ultima scrutata al mio viso, sentii i palmi morbidi del ragazzo scivolarmi via dalle guance, e la sua figura farsi da parte per lasciarci passare.

Sapevo che Matteo non aveva deciso di agire in quel modo perché si sentisse minacciato.

E sicuramente non avrebbe fatto testa-testa con un suo amico.

Ma lo sguardo gelido che gli lanciò quando Mario cinse i miei fianchi per guidarmi verso l'uscita, mi suggerì che un pugno glielo avrebbe tirato volentieri.

Cataclisma, Nerissima Serpe || [Instagram]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora