8. Cruda verità

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Beati loro poi
Se scambiano le offese con il bene
Succede anche a noi
Di far la guerra e ambire poi alla pace
E nel silenzio mio
Annullo ogni tuo singolo dolore

DAMIANO POV

Tyler...

Non faccio altro che ripetere il nome di mio figlio, nella mia mente.

Ho un figlio

Un figlio mai conosciuto, di cui ne vengo a conoscenza solo ora, dopo tre fottuti anni.

Questa troia mi ha tolto la possibilità di decidere se essere un padre o meno, se avessi saputo dell'esistenza di un mio figlio le cose sarebbero sicuramente andate diversamente.

Se solo Beatrice mi desse una possibilità, avremmo potuto crescere entrambi i nostri figli insieme, solo io e lei.
Ma lei ha preferito stare con il mio peggior nemico, il solo e unico che abbia mai odiato.

Beatrice pagherà per questo, da oggi in poi non sarò più così clemente con lei, soffrirà.

Come ha fatto soffrire il mio cuore in questi mesi interminabili!

«Pietro» chiamo il mio braccio destro, «chiudi queste due troie nello scantinato e fatti dire dove tiene mio figlio»

«Che significa?» urlando in coro la mora e la bionda, sorrido malizioso.

Me la pagherete tutti!

Tutti coloro che mi avete fatto un torto, avrete ciò che vi meritate.

Anche tu piccolo angelo, tu che mi hai sempre respinto, nonostante il mio amore per te è forte, non posso non badare al mio orgoglio ferito.

E tu mi hai ferito già parecchie volte.

Le vedo allontanare, i miei occhi si posano solo su una donna.

La mora dagli occhi ghiaccio.

La mia dea, il mio amore, la mia donna. Che li voglia o no diventerà mia, la addolcirò.

Lei mi amerà, lo farà!

BEATRICE POV

«Aah, per favore lasciami stare» urla la donna legata accanto a me.

Continui a tenere gli occhi chiusi e le lacrime al suo posto.

La stanno torturando affinché dica dove tiene suo figlio, ma non credo che riuscirò a trattenermi per lungo.

La paura che mi facciano qualcosa se reagisco è troppa ma, non poter fare nulla, e assistere a una violenza è troppo per me.

Anche se questa Angela non mi piace, voglio comunque cercarla di aiutare, anche se, non so come.

Dopo mezz'ora di torture, senza che lei ha parlato, ci lasciano da sole «stai bene?» chiedo angosciata nel vederla col viso nero e gonfio.

«Che ti importa?» dice scorbutica, questa donna fa uscire il peggio di me

«Senti gallina del cazzo, voglio solo essere gentile con te, dovremmo aiutarci a vicenda visto che siamo entrambe nella stessa situazione. Quindi anziché continuare a fare la villana con me, che nemmeno mi conosci, smuovi quel cervello da criceto che ti ritrovi e cerchiamo una soluzione per sfuggire a tutto questo» dico con un tono più acido che mai, facendola rimbambire.

Forse non credeva che avessi le unghia, ma quando mi arrabbio sono una vera e propria tigre, altro che micetta.

«Hai capito la ragazza? Hai tirato fuori le palle? Ti credevo più un gattino indifeso»

Lady Mafia (Secondo Libro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora