CAPITOLO 6

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ISABELLE

Primo giorno di lavoro alla TRN TECH.

Okay, non posso ancora credere di essere riuscita a ottenere il posto da segretaria in azienda. La notte passata, ho dedicato tutto il mio tempo a effettuare delle ricerche su questo posto. Mi sono documentata ancora di più, venendo a conoscenza di ulteriori notizie che mi potranno essere utili in futuro.

Come i concorsi a cui partecipa annualmente, il tipo di attività che svolge principalmente, i servizi che offre e molto altro.

Mi rendo conto di avercela davvero fatta, quando mi ritrovo seduta in un'immensa stanza – insieme ad altre persone – ad attendere colui, o colei, che ci effettuerà questo breve corso di formazione.

Prendo dalla borsa un quaderno e una penna blu, e li poggio davanti a me. Mi osservo intorno e ricambio gli sguardi degli altri presenti con un lieve sorriso stampato sul viso.

«Dici che sarà lui a farci il corso?» dice qualcuno alle mie spalle.

Non mi giro, ma resto ad ascoltare.

«Secondo me sì, anche se...»

«Zitto, credo stia arrivando» viene interrotto.

Tutti coloro che sono alzati, prendono subito posto e si siedono. Restano immobili, con la schiena dritta e il viso rivolto di fronte a sé. Nessuno parla, non sento neppure un mormorio.

Decido di abbassare gli occhi nuovamente verso il mio quaderno e scarabocchio dei segni incomprensibili e liberatori. Anche quando avverto dei passi pesanti superare la porta di ingresso, non alzo gli occhi dal mio quaderno.

«Buongiorno a tutti» una voce profonda, e anche familiare, riecheggia nelle mie orecchie «E benvenuti alla TRN TECH.»

Forse, non avrei dovuto alzare il mio viso nella sua direzione.

Questa storia sta incominciando malissimo.

Non può essere vero.

«Buongiorno anche a lei» dicono alcuni in simbiosi.

«Sono Drake Turner, capo di questa azienda» si poggia sulla scrivania e incrocia le braccia al petto, esaminandoci a uno a uno «Questo sarà un corso breve, ma necessario per poter lavorare nella mia azienda.»

Prima che possa soffermarsi su di me, butto la penna a terra e mi abbasso.

Cazzo, Drake Turner è lui, proprio lo stesso uomo a cui ho rigato la macchina. Questo è incubo, voglio risvegliarmi e tornare alla realtà.

Resto abbassata più del previsto, così tanto che qualcuno si schiarisce la gola e attira la mia attenzione. Alzo di poco gli occhi e vedo Drake Turner scrutarmi senza trasmettere alcuna emozione. Sospiro arresa, afferro la penna e mi rimetto dritta.

Quando i nostri occhi si incontrano, i suoi si sgranano. Mi fissa, assottigliando lo sguardo trucemente, ma rimane zitto. Purtroppo, mi ha riconosciuta.

«Ora vi chiamerò uno alla volta» interrompe il nostro contatto per poco, il tempo di prendere alcuni fogli posizionati dietro di lui.

Mentre pronuncia il nome degli altri, percepisco il suo tono di voce diventare sempre più irritato. «... Isabelle Miller.»

Vorrei soltanto scappare via.

Sollevo il braccio e non dico neppure eccomi o presente.

«Isabelle Miller» ridice a bassa voce, muovendosi con agitazione e rimettendosi dritto.

Conclude il suo appello, posa i fogli sulla scrivania e resta al centro della stanza. Il suo sguardo intimidatorio, glaciale e distaccato ci fissa, soprattutto a me.

Hard HateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora