DRAKE
È passato un solo giorno da quando ho licenziato Isabelle Miller dalla mia azienda. Finalmente, sto ritornando a respirare la mia aria. Tutto è sotto il mio controllo, ogni cosa procede alla perfezione e i problemi sembrano essere diminuiti, nonostante siano trascorse soltanto 24 ore.
Ieri, mi ha fatto davvero innervosire.
Isabelle è come un fulmine a ciel sereno, è un fascio di luce improvviso e imprevedibile. Una luminosità capace di ferirti gli occhi e accecarti totalmente. Ed io, come ho sempre detto, non amo le cose inaspettate. Persone come lei, devono stare lontane da me e dalla mia vita.
Odio vacillare e perdere il comando.
Odio ogni cosa che mi rende troppo esposto agli altri.
Preferisco vivere nella mia bolla, in questa zona confortevole che mi rende sicuro e privo di incertezze. Allontano tutto ciò, che potrebbe cambiarmi. La solitudine, al momento, è l'unica cosa che mi dà la forza e il coraggio di andare avanti. Voglio solo mantenere alto il nome della mia famiglia. Devo questo, e molto altro, ai miei genitori.
Desidero renderli fieri di me. Dedico la mia vita a loro, a mia madre e mio padre.
Il resto, non ha alcuna importanza.
Osservo la loro foto posizionata sulla scrivania. La afferro tra le mani e la tengo stretta, osservando i loro visi sorridenti. Mio padre mantiene un braccio dietro il collo di mia madre e le posa un dolce bacio sulla tempia. Lei si stringe a lui, provando una sincera protezione tra le braccia di suo marito.
«Non riuscirò mai a superare la vostra morte» sussurro tra me e me.
Poso il quadretto sul ripiano e cerco di distrarmi, sommergendomi di lavoro. Perdo la cognizione del tempo, non rendendomi conto che manca poco all'incontro con alcuni studenti dell'università di Londra. L'Imperial College of London è una delle migliori università della nostra zona. Lì, ho frequentato sia la triennale che gli anni di specialistica. Negli ultimi tempi, risentendomi con un mio vecchio docente, ho dato la possibilità a lui e ai suoi alunni del corso di ingegneria informatica di visitare l'azienda.
Qualcuno bussa alla porta ed entra. Eveline appare davanti a me, sorridendomi. Resta con la mano poggiata sulla maniglia e scuote il capo, facendomi segno di raggiungerla e andare con lei.
«I nostri ospiti sono arrivati» mi avvisa.
«Perfetto, grazie.»
Prima che possa superare la soglia, Eveline mi ferma. Distende un braccio e mi blocca il passaggio. Non riesco a capire cosa stia tentando di trasmettere la sua espressione. Stimo Eveline e sono affezionato a lei, semplicemente perché ci conosciamo da tanto tempo. Ma tutto qui, niente di più.
«Se hai bisogno di me, dimmelo» dice.
«Non è necessario» la distanzio con una semplice frase «Posso pensarci io.»
Il suo viso sembra rattristirsi, ma cerco di non curarmene e di oltrepassarla.
Eveline deve capire che il passato, ormai, è passato.
Non voglio darle false speranze, il nostro matrimonio è finito già da un po'. Proprio così, io ed Eveline siamo stati sposati alcuni anni. È stata una decisione dettata principalmente dalle nostre famiglie. I genitori di Eveline sono stati per un certo periodo azionisti di minoranza – proprio come lo è lei adesso - della TRN TECH.
La nostra unione doveva portare soltanto aspetti positivi all'azienda, ma quando i miei genitori sono venuti a mancare, io ho deciso di interrompere immediatamente il matrimonio. Non sono mai stato innamorato di lei, in realtà non so neppure cosa sia il vero amore, ma ho accettato solo per volontà da parte di mia madre e mio padre. Quando arrivo nell'atrio, riconosco subito il mio vecchio docente e relatore della tesi. Un sorriso sincero si stampa sul mio viso, quando ci scambiamo qualche pacca sulla spalla. Non è cambiato molto, se non per alcune rughe più accentuante sulla fronte e ai lati della bocca.
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Hard Hate
Romance1º libro della Saga Electric. Isabelle Miller e Drake Turner vivono vite diverse, ma condividono un passato segnato dal dolore della perdita. Isabelle, lontana dalla sua città natale, si vede costretta a tornare nella sua amata Londra a causa di una...