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Cos'hai da dire, ora? Sembra domandare questo l'espressione machiavellica sul volto del boss

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Cos'hai da dire, ora?
Sembra domandare questo l'espressione machiavellica sul volto del boss. Nell'intero salone panoramico, il silenzio si è fatto più denso dopo quelle ultime novità. La luce del giorno sta sfumando in quella delle ore crepuscolari, tingendo l'intera Yokohama sino alla voragine di Suribachi di un tripudio di rossi, arancioni e verdi smaglianti.
Da solo. Laggiù? O meglio- con Odasaku. Dazai si sta muovendo là fuori in completa autonomia, in nome e per conto dell'amicizia che lo lega a quello spilungone e all'altro quattr'occhi.
«Perché non ne sapevo nulla-», sussurra tra sé il rosso, perdendo il filo dei pensieri.
Le parole di Ōgai scorrono in sottofondo, Chuuya batte lento le palpebre senza capirci un accidenti. Non si sforza nemmeno più  di prestargli attenzione.
«...Odasaku morirà. Anzi, possiamo dire che sia già morto»
«Uh?».
Reagisce solo a quell'ultima frase, è stata sufficiente per trascinarlo di nuovo coi piedi sul pavimento dell'ampia stanza.
«Non c'è molto che si possa fare. Odasaku è in gamba, ma ha un unico brutto difetto: la sua risolutezza. Sarà quella a trascinarlo nella tomba»
«Ma Dazai-»
«Ci proverà, è chiaro. E non potrà farci nulla neanche lui, credimi», sospira il boss, affinando lo sguardo sul suo volto.
Negli occhi fermi di quell'uomo Chuuya non è mai riuscito a scorgervi il doppiofondo. Solamente Dazai è in grado di leggervi intenzioni e pianificazioni in atto- motivo per cui Mori stesso lo teme e lo proclama al contempo suo degno successore. Due manipolatori machiavellici non possono che capirsi al volo.
Eppure- c'è un motivo per cui Mori ha deciso di mettere anche lui al corrente della faccenda. Di questo Chuuya ne è certo, per quanto non riesca a prefigurarsi quale sia la reazione che si aspetta da lui.
Anche quella parte gli risulta sempre detestabile: come il loro boss, anche Dazai è solito manipolarlo con quel tipo di sottigliezze, mettendolo a conoscenza di un'informazione, che sia integrale o mozzata, col solo scopo di suscitare in lui una specifica controazione che a sua volta muoverà il resto delle pedine disposte sullo scacchiere.
È snervante. Specialmente quando non si conoscono le vere intenzioni di chi si ha di fronte: Mori cosa vuole? La morte di Odasaku? O la sua sopravvivenza? Gliel'ha detto perché da solo Dazai non può salvarlo, mentre col suo aiuto potrebbe riuscirci?
«Merda- mi scoppia il cervello», sibila tra sé sulle scale del palazzo, pressandosi una mano sul volto.
Poi però, una frase gli risuona nelle orecchie, folgorando la sua mente. "Ci proverà". Quindi Mori è certo che Dazai proverà a salvargli la vita e che fallirà nel tentativo. Ma chi può garantire che a morire sarà solamente Odasaku?
Senza porsi ulteriori domande esistenziali, Chuuya si avvia spedito giù per le scale. A distanza di due settimane da quella notte, la ferita alla gamba ancora gli brucia nella carne e nell'orgoglio, se possibile odia quell'ammasso di bende ambulanti che gliel'ha inflitta persino più di prima.
Ma deve trovarlo. Non gli importa che ruolo avrà la sua scelta sullo scacchiere di Mori, c'è qualcosa di torbido in tutta quella faccenda e Chuuya sente che non può fare altrimenti.
Deve trovare Dazai.

Non lo incrocia per uno scarto di secondo. Non appena Chuuya scompare all'angolo della via, Dazai compare sul fondo opposto. Cammina svelto, quasi trafelato, puntando dritto in direzione del palazzo da cui il partner è appena uscito altrettanto di corsa.
Uno cercava l'altro. Mentre l'altro è in cerca di una sola cosa: evitare il peggio.
Odasaku era a pezzi. Gliel'ha letto in volto, rigido e scolpito nel gelo dello sgomento più spietato, quello che in poco tempo cede il posto alla vendetta. Non una lacrima. Non un sussulto. L'assassinio degli orfani di cui si è fatto carico dopo il Conflitto della Testa del Drago ha estirpato in lui l'ultima briciola di speranza. Dazai lo ha visto coi suoi stessi occhi lo squarcio che riversava sangue a fiotti, corrompendogli lo sguardo: Odasaku non si darà pace finché non li avrà vendicati, dal primo all'ultimo, ristoratore compreso.
E che morirà provandoci è qualcosa di assodato. Una mossa sullo scacchiere premeditata, voluta e anzi necessaria alle vedute arriviste del boss della Port Mafia.
Ciò che tuttavia né Chuuya né quest'ultimo potevano prevedere in quel momento era la reazione di Dazai alla morte di Odasaku. Una mossa, quella, che lo avrebbe fatto scomparire nottetempo dalle vite di entrambi, mandando all'aria scacchieri, previsioni, piani e pedine coinvolte.

È Rosso nelle Crepe che hai lasciato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora