Capitolo Dieci

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                            Cecile
Il turco guida con molta attenzione, i lineamenti rilassati,gli occhi fissi sulla strada,le labbra rosate leggermente socchiuse.

Dal tessuto della bianca camicia si poteva intravedere perfettamente il suo bicipite,non ha una corporatura esageratamente grossa,ma i muscoli di sicuro non gli mancano.

Il mio cervello è in uno stato di perfetta confusione,vedo tutto girarmi per la testa,mi sento energica ma allo stesso tempo, se avessi un cuscino probabilmente cadrei nelle braccia di Morfeo.
Ed è ciò che succede,appoggio la testa al finestrino di fianco,gli occhi che lentamente si iniziano a chiudere, la mente inizia a dare spazio alla tranquillità e alla calma,lasciando andar via tutti i pensieri che la appesantivano.

                          Kenan
"Ok,siamo arrivati...Cecile?" Domando, per poi girarmi verso la ragazza,la quale era caduta in un sonno profondo.

Delle ciocche di capelli scuri e lucenti le disegnavano il viso,il naso all'insù,le guance arrossate che tanto mi piacciono di lei,le labbra carnose leggermente aperte.

Anche quando dorme è sempre bellissima...

Cosi scendo dalla macchina per poi dirigermi verso il lato opposto per aprire la portiera dove era seduta la ragazza e,facendo molta attenzione e con estrema delicatezza, la prendo in braccio portandola all'interno della mia casa.

La giovane tira dei sospiri scuotendosi,segno che si sia accorda di non essere più in macchina,e poi porta le sue braccia leggere verso il mio petto,come a volersi reggere meglio o per sentirsi protetta.

Quel contatto così semplice mi fece rabbrividire, la piccola mano che mi sfiorava delicatamente.

Una volta dentro la posai con molta attenzione sul divano,per poi andare a sistemarle il letto della camera degli ospiti e prenderle qualcosa con cui cambiarsi.

Presi dei miei pantaloncini da calcio e una maglietta bianca normalissima,le staranno sicuramente un po' grandi e ciò mi provocò una piccola risata,pensare a quanto possa essere buffa e carina con indosso i miei vestiti.

"Eh,Cecile...ti ho preso qualcosa con cui cambiarti." Le dissi mentre,abbassandomi alla sua altezza,la scuotevo delicatamente per cercare di svegliarla.

"Mh...si...DOVE MI TROVO!" Urla lei alzandosi precipitosamente dal divano dove fino a poco tempo prima sedeva dormiente.

"Tranquilla,sei a casa mia, ti ricordi? La tua borsa è rimasta alle ragazze e dato che non avevi le chiavi di casa ti ho ospitata qui." La rassicurai.

"Ah...ok...scusa per averti urlato...e grazie per i vestiti e tutto." Esclama calmandosi.

Cecile che chiede scusa? Si ok è decisamente ubriaca

E così la ragazza prese dalle mie mani i vestiti e un po' spaesata si mise a girare per la casa.

Dopo qualche giro e molte cadute per via dell'alcol,esausta ritornò da me con sguardo interrogativo.

"Ma non c'è un bagno in questa casa?" Domanda corrugando le sopracciglia.

"Si esiste,sai se no come farei i miei bisogni." Rispondo divertito al vedere la mora girovagante senza una meta precisa per tutta casa.

"Ok,allora saresti così gentile e cordiale da farmi strada e dirmi dov'è." Controbatte prendendomi per un braccio.

"Certo seguimi."

The Eyes Of Destiny-Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora