La domenica mattina, Carola si svegliò tardi, con il sole che filtrava dolcemente attraverso le tende della sua stanza. Sbadigliando, afferrò il telefono e notò subito il messaggio di Andrea. Lo lesse con un sorriso, lasciando che le scaldasse il cuore per qualche secondo in più del dovuto.
Sentiva già una leggera tensione all'idea di rivederlo quel pomeriggio, ma cercò di mantenere tutto sul piano dell'amicizia. Dopo tutto, uscire con un calciatore non era qualcosa che faceva tutti i giorni, e non voleva complicare le cose. Però, dentro di sé, c'era un piccolo dubbio, una curiosità che continuava a farsi sentire.
Si alzò dal letto e si concesse una colazione leggera. Mentre mangiava, Elisa (che si era svegliata presto per andare a casa dei genitori) le scrisse un messaggio.
Elisa: "Allora, pronta per il tuo appuntamento con il calciatore? 😏"
Carola: "Non è un appuntamento! È solo un giro per la città!"
Elisa: "Sì, sì, certo. Però non farti scappare l'occasione, ragazza mia. Non capita tutti i giorni!"
Carola sospirò, ridendo, e posò il telefono. Elisa sapeva sempre come stuzzicarla, ma lei non voleva farsi travolgere dalle aspettative. Decise di prepararsi con calma, scegliendo un abbigliamento semplice: jeans, un maglioncino leggero e una giacca. Non voleva sembrare troppo formale, ma neanche troppo disinteressata.
Alle 14:45, ricevette un messaggio da Andrea.
Andrea: "Sono quasi sotto casa tua, arrivo in due minuti."
Il cuore di Carola accelerò un po'. Si guardò allo specchio per un ultimo controllo, cercando di non farsi sopraffare dall'agitazione. Quando scese, Andrea era già lì, appoggiato alla sua auto. Indossava una giacca sportiva , jeans chiari e i capelli leggermente scompigliati dal vento autunnale. Sorrise nel vederla arrivare.
"Pronta per il tour della città?" chiese lui, aprendo la portiera per lei.
Carola annuì con un sorriso timido. "Sì, vediamo se mi farai scoprire qualche posto interessante ."
Andrea ridacchiò. "Ho i miei segreti, vedrai."
Durante il tragitto, la conversazione fluì naturale. Parlarono delle passioni di Carola per la medicina, delle sue giornate in università, e Andrea si mostrava sinceramente interessato. "Come sta andando con l'università?"le chiede , osservandola con curiosità .
"è tosta," rispose lei con un sorriso leggero. "Ma è anche appassionante. Ti senti come se stessi costruendo qualcosa, pezzo dopo pezzo."
Andrea annuì, guardandola di sfuggita mentre guidava. "Sai,siamo più simili di quanto pensassi. Anche noi, sul campo, dobbiamo costruire ogni azione, ogni giocata. È tutto una questione di pazienza e precisione."
Carola sorrise. Non si era mai fermata a pensare alle somiglianze tra i due mondi, ma Andrea aveva ragione. C'era una sorta di parallelo tra la sua vita di studentessa e quella di lui come atleta. Pian piano, il nervosismo iniziale si sciolse, e il pomeriggio prese una piega inaspettatamente rilassata.
Andrea la portò in luoghi meno conosciuti della città, lontani dai percorsi turistici.
La guidò poi attraverso vicoli stretti e piazze nascoste, dove il tempo sembrava essersi fermato. Si fermarono a prendere un caffè in una piccola caffetteria, dove Andrea sembrava essere un volto familiare per il proprietario, che lo salutò calorosamente."Sei un cliente abituale?" chiese Carola, sorseggiando il suo caffè.
Andrea sorrise, alzando le spalle. "Mi piace venire qui ogni tanto, è un posto tranquillo. Mi aiuta a staccare dalla frenesia del campo."
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Per due come noi
FanfictionNon c'era stato un momento preciso in cui si erano innamorati, era successo gradualmente, come un fiume che scorre lentamente verso il mare.