Il giorno dopo, Carola si svegliò con una sensazione di leggerezza che non provava da tempo. Ripensava a ogni momento trascorso con Andrea la sera prima, e ogni volta un sorriso involontario le sfiorava le labbra. L'atmosfera tra loro era stata speciale, diversa da qualsiasi cosa avesse mai provato.Mentre sorseggiava il caffè, il suo telefono vibrò sul tavolo. Era Andrea: "Buongiorno! Stanco morto, ma sono pronto per andare all'allenamento . Tu come stai?".
Carola prese il telefono e rispose subito: "Buongiorno! Anch'io ho ancora il sonno addosso, ma sto bene. 🙃.".
Andrea rispose quasi immediatamente: " bene, dai. Oggi mi sa che sarà una giornata piatta, ma pensavo a te stamattina."
Carola sentì una calda sensazione pervaderla. Tutto tra loro sembrava così semplice e naturale.
Si scambiarono altri messaggi e poi si preparò velocemente per uscire e affrontare la giornata universitaria, con la testa già proiettata al fine settimana.La giornata, come previsto, fu abbastanza piatta , tra lezioni universitarie e un pranzo veloce con Elisa (che ancora una volta si stava dimostrando la sua spalla tra tutto lo stress universitario).
La stessa routine si ripetè per i due giorni seguenti, fino a quando quel venerdì sera alla ragazza arrivò un messaggio.
Appena vide sulla notifica il nome di Andrea alla ragazza spuntò un sorriso, che tramutò però in un'espressione shockata appena lesse il contenuto:
"Ciao dottoressa... non vorrei disturbare la sua sessione di studio, però volevo chiederle se per caso domani volesse venire come mia ospite allo stadio. "
"Motta mi ha detto che molto probabilmente sarò capitano, e mi farebbe piacere se tu ci fossi🫠"Carola si sentiva letteralmente sotto shock: non se lo aspettava, perlomeno non dopo così poco tempo.
Per questo le venne spontaneo chiamare immediatamente Elisa per chiederle un consiglio .
Per fortuna la castana la rispose dopo qualche squillo.«Ehi, tutto bene?» chiese Elisa con la solita leggerezza, ma con una punta di curiosità. Carola non era solita chiamarla di fretta così, soprattutto il venerdì sera.
«Sì, sì, più o meno...» rispose Carola in un soffio. Si passò una mano tra i capelli, cercando di non far trasparire troppo l'agitazione. «Ho bisogno di un consiglio, subito.»
«Oddio, cosa è successo? Racconta!» Elisa sembrava già pronta a entrare in modalità problem solving, come faceva sempre nei momenti di emergenza.
Carola prese un respiro profondo. «Andrea mi ha scritto...»
«Ma dai! E cosa ti ha detto?» La voce di Elisa divenne subito più vivace.
«Mi ha invitata allo stadio domani... dice che forse sarà capitano e... insomma, vuole che ci vada come sua ospite.»
Ci fu un attimo di silenzio dall'altra parte della linea. Carola immaginava già Elisa con un'espressione tra lo stupito e il divertito.
«Aspetta, aspetta. Lo stadio? Capitano? Ma... wow, che salto di qualità! E tu cosa gli hai risposto?» chiese Elisa, ridendo leggermente.
«Nulla... non gli ho ancora risposto!» confessò Carola, alzando la voce. «Non so cosa fare, non me l'aspettavo proprio. Non pensavo che le cose sarebbero andate così velocemente, e poi lo stadio... ci saranno un sacco di persone. Che significa questa cosa per lui? E cosa dovrebbe significare per me?»
Elisa rise di nuovo, ma con dolcezza. «Amo, non farti troppe paranoie. Sembra solo che voglia condividere un momento importante con te. Il fatto che ti abbia invitata è bello, no? Vuole averti vicino in una giornata importante per lui.»
«Sì, ok, ma non so se sono pronta per questo. Voglio dire, non siamo nemmeno usciti così tante volte... e già mi porta allo stadio come sua... come sua cosa? Amica? Frequentazione? Non saprei nemmeno come interpretarlo. Non ti sembra... troppo?»
«Carola, capisco che tu possa sentirti un po' presa alla sprovvista, ma a volte bisogna buttarsi. Magari non è così 'formale' come pensi. Forse vuole solo che tu ci sia per supportarlo, senza pensare troppo al significato che ci sta dietro.»
Carola fece un lungo sospiro, riflettendo sulle parole dell'amica. «Forse hai ragione... è solo che ho paura di fare una figuraccia o di sembrare fuori luogo .»
«Ma figurati! Guarda, ti conosco bene: andrai lì, ti godrai la partita, e vedrai che sarà una bella esperienza. Andrea non ti ha invitata tanto per. Vuole che tu ci sia perché gli fai piacere, e questo è un segnale positivo.»
«Mh, sì... può darsi. Ma come dovrei comportarmi? Voglio dire, se vado, non so nemmeno come funzionano queste cose... ci saranno sicuramente le compagne degli altri giocatori , poi non so..devo vestirmi in un certo modo?» chiese Carola, agitata.
Elisa rise di nuovo, questa volta più forte. «Oh, Cà. È solo una partita, non un galà! Metti qualcosa di comodo, ma carino, e basta. Il resto verrà da sé. E non ti preoccupare, sei perfettamente in grado di gestire la situazione. Fai come ti senti, e se ti fa piacere andare, vai!»
Carola sorrise, sentendo finalmente un po' di sollievo. Elisa aveva ragione, come sempre. «Ok, va bene. Forse lo farò. Gli scrivo allora?»
«Assolutamente sì! Scrivi subito, e poi domani mi racconti tutto nei dettagli. Voglio sapere com'è andata!» rispose Elisa con entusiasmo.
«Va bene, va bene... Grazie mille, Eli.Sei la migliore.»
«Sempre al servizio!» concluse Elisa con una risata affettuosa.
Carola chiuse la chiamata, sentendosi un po' più leggera. Guardò di nuovo il messaggio di Andrea sullo schermo, poi si mise a scrivere, con un sorriso timido sul volto.
"Ciao scemo, non mi disturbi... al momento sono più che altro in sessione netflix sul divano😄"
"Comunque se ti fa piacere certo, ci sarò 😽"Andrea non si fece fortunatamente aspettare.
"Speravo lo dicessi, domani mattina ti invio tutto. Buona serata😛🤍""Buona serata a te, capitano🤍"
@carola.mancini's insta story
@andrea_cambiaso ha messo 'mi piace' alla tua storia
STAI LEGGENDO
Per due come noi
FanfictionNon c'era stato un momento preciso in cui si erano innamorati, era successo gradualmente, come un fiume che scorre lentamente verso il mare.