Mi siedo di fronte a lui e mi sembra di tornare indietro nel tempo. Non dimenticherò mai il mio colloquio alla Truston, è stata l'esperienza più esilarante di tutta la vita. Mi ha sorpreso la sua chiamata poche ore fa, chiedendomi di raggiungerlo nel suo ufficio.
«Qualcosa non va?» chiede mio marito riponendo alcuni documenti sul piano della scrivania.
«Ricordi di un certo uomo stronzo che sa come mettere a disagio le persone durante un colloquio» dico stuzzicandolo.
Lui mi guarda serio, picchietta le dita sulla superficie di legno e poi sospira.
«Ho un problema Elisa».
Il mio sguardo sbigottito dice tutto. Non sono abituata a sentire quelle parole che escono dalla sua bocca.
«Che succede?»
Si lascia andare sulla poltrona di pelle e continua a fissarmi.
«Devo lasciare la mia azienda, se non voglio che vada a rotoli».
Una doccia fredda. Lui non può rinunciare a ciò che ha creato.
«Deve esserci un'altra soluzione» dico muovendomi nervosamente sulla sedia. Continua a fissarmi.
«Un modo c'è.»
«Quale?» chiedo curiosa.
«Nominerò un nuovo amministratore delegato» dice deciso senza distogliere lo sguardo. Inizia a innervosirmi il suo picchiettare le dita sulla scrivania, per non parlare dello sguardo serio che mi rivolge.
«Chi hai scelto?»
«L'unica persona di cui mi fido ciecamente. Tu» dice indicandomi.
È appurato, mio marito ha perso del tutto la testa.
«Non puoi essere serio. Non sono in grado di gestire la tua azienda, non sono la persona più adatta per fusioni e acquisizioni» commento divertita. Lui non ride, serra la mascella e poi si alza. Oh cielo, sta parlando seriamente. Avanza verso di me, i suoi passi rimbombano nella mia testa come il battito del mio cuore.
Si piega verso di me mentre appoggia le mani ai lati del mio corpo.
«Ho bisogno del tuo aiuto finché non sarà finito il processo. Avrai Lukas come spalla e Logan sempre nei paraggi, non sei sola».
La sua voce è calma. Non comprendo come riesce ad essere calmo. Non posso gestire la sua azienda non sono in grado di farlo.
«Non chiedermi una cosa simile perché sappiamo entrambi che sarà una catastrofe».
Piega la testa di lato e le sue labbra si sollevano in un sorriso rassicurante.
«Andrà tutto bene, non c'è nulla di cui avere paura»
«É una follia» dico sconcertata.
«La vita è follia piccola!».
«Stai mandando la tua azienda a morte certa» ribatto nella speranza che cambi idea.
«Mi fido di te, sarai un capo perfetto».
«Non ho detto che accetto».
«La mia non era una domanda Mrs Truston».
Strizzo gli occhi e lo guardo con sgomento, è insopportabile quando si comporta in questo modo.
«Da quando in qua può dare degli ordini a me Mr Truston?» chiedo accigliata.
«Se non mi aiuti finiamo in bancarotta».
Stavolta gli terrò testa fino alla fine anche se ho già deciso di accettare la sua proposta. Farei qualsiasi cosa per lui.
«Non mentirmi, sappiamo entrambi che è impossibile che tu finisca in bancarotta, perciò questa tattica con me non funziona. E poi a dirla tutta, non mi cambierebbe nulla. Sai bene che non mi sono mai interessati i tuoi soldi».
«Allora mettiamola in un altro modo» si avvicina ancora, le sue labbra sono a un soffio dalle mie. Cerco di concentrarmi sui suoi occhi, sto cercando di resistere alla tentazione di guardare la sua bocca subdola.
«Ho bisogno del tuo aiuto, perché sei l'unica che mi più salvare.»
Annientata. Addio ragione.
«Fa molto eroina, ma va bene. Diventerò il tuo amministratore delegato, ma sappi che ho bisogno della presenza continua di Lukas. Non voglio commettere errori, rischiando di far andare tutto a rotoli.» dico sicura di me.
Le sue labbra si muovono in modo sensuale verso l'orecchio. Sta flirtando, che stronzo.
«Avrai tutto il supporto che ti serve, ma ricordati una cosa fondamentale. Non ti fidare di nessuno se non di Lukas e Logan. Chiaro?»
Annuisco. Mi sfiora l'orecchio con le labbra, soffia e io rabbrividisco.
«Ho accettato non serve che flirti con me,» dico irritata per il suo essere tanto spudorato anche in un momento serio.
«Come se ti dispiacesse» borbotta mentre le sue mani mi stringono in vita.
«Farò finta di non aver sentito».
Lui riporta il viso davanti al mio, mi guarda le labbra e io credo che impazzirò prima del previsto.
«Erik dobbiamo parlare del processo, non possiamo comportarci come due adolescenti in calore.»
Lui mi guarda di traverso e si ritrae.
«Farò finta di non aver sentito il tuo commento da acida insopportabile.»
Roteo gli occhi esasperata e decido di porre fine a questa cosa...strana.
«Vado, ho molte cose da fare e credo che anche tu avrai da fare visto che tra due ore hai l'appuntamento con i tuoi legali. Ci tengo a precisare, legali tra i quali hai preferito escludere tua moglie.»
Lui mi guarda basito, si appoggia alla scrivania e incrocia le braccia.
«Mi stai rifiutando?» chiede fin troppo serio.
«Esatto! Come tu hai rifiutato me.» dico vittoriosa mentre vado verso la porta. Mi volto, gli sorrido da vera stronza. «Caro ci vediamo stasera a casa.» Gli mando un bacio volante ed esco dal suo ufficio camminando in modo sensuale. Sicuramente starà imprecando, scuoto la testa divertita mentre mi allontano sempre di più. Il cellulare trilla, è un messaggio.
Questa me la paghi. Ti amo.
Sorrido e rimetto il telefono nella borsa senza rispondere al suo messaggio. Lasciamolo rosolare, poi stasera si vedrà.
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BELLO MA DANNATO Passione
RomanceBello ma dannato - Attrazione sembrava una storia d'amore a lieto fine. Ma non è sempre oro tutto ciò che luccica. In effetti, essere la compagna di Erik Truston non è semplice, soprattutto per il suo passato burrascoso e avvolto nel mistero. Il gio...