CAPITOLO 32

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Non credo che l’idea di Erik possa funzionare ma apprezzo il fatto che sta cercando in tutti i modi di risolvere la nostra situazione. Non è da lui proporre un consulente matrimoniale e credo che dietro ci sia lo zampino di Claire.

Arrivati nello studio di Eleanor Dalls veniamo accolti da una giovane donna. Ovviamente mio marito non è passato inosservato, l'ha guardato ben bene. Ma le è bastata un mio sguardo assassino per distogliere la sua attenzione da ciò che è mio.  

 «Signori Truston se volete accomodarvi» ci indica una porta alla sua destra. Lascio che sia Erik a farmi strada. Una volta dentro la stanza mi guardo intorno ammirando l'interno. Stanza ampia con mobili antichi, libri, tanti libri. É molto accogliente.

 «Benvenuti» esclama una voce fuori campo. Mi giro di scatto per trovarmi davanti una donna dai capelli ramati in un tubino rosso. Cos'è, Jessica Rabbit? Oh andiamo, questa è una congiura. Come diamine posso parlare con lei dei miei problemi di coppia? Cerco di mantenere una tranquillità apparente mentre le porgo la mano.

La donna mi guarda e con un leggero sorriso risponde al mio gesto. «Prego, accomodatevi» dice indicando due poltrone. Seguo i suoi movimenti mentre si avvicina a mio marito. Non vedo niente, lei sembra impassibile.  

 «Cosa vi porta qui?» chiede sistemandosi gli occhiali da vista. Prende un foglio e si siede di fronte a noi.

 «È l'ennesima brillante idea di mio marito» rispondo acida. Non sono riuscita a trattenermi, non ho ancora imparato a controllare gli attacchi di rabbia nei suoi confronti. Lui mi guarda serio ma non ribatte. La donna assiste in silenzio, ci osserva e la cosa non mi piace per niente.

 «Noto una certa ostilità tra voi» commenta la donna.

Non può capire quanto. Pensavo di essermi sfogata in palestra ma ora siamo punto e a capo.

 «Se ho capito bene questi incontri servono a fare chiarezza. Credo che sarebbe giusto iniziare dall’inizio e spiegare cosa mi ha portato ad essere tanto ostile oggi» dico guardando la donna che annuisce continuamente.

 «Credo sia la cosa migliore da fare» commenda.    

 «Signor Truston vuole iniziare lei?».

Lui si schiarisce la voce, e appoggia le mani ai lati della poltrona.  

 «Ecco, io posso iniziare nel dirle quanto amo questa donna. Di quello che sarei disposto a fare per lei».

 «Vorrei sapere com'è iniziato tutto. Vorrei sapere il suo punto di vista dall'inizio e poi quello di sua moglie. Solo così posso rendermi conto di ciò che sta succedendo» dice in tono pacato.

Mi piace questa cosa. Anch'io sono curiosa di sapere tutto quello che è nella sua testa.

ERIK

Guardo la consulente sorpreso. Non pensavo di dover raccontare tutta la nostra storia, credevo andasse al nocciolo della questione senza troppi giri di parole. Credevo che venire qui avrebbe aiutato il nostro rapporto a rafforzarsi, non a scavare nel passato. Do un'occhiata fugace a mia moglie la quale sembra ben felice di ascoltare ciò che ho da dire. Cazzo. Non posso essermi messo in un casino così grosso.

 «Quando vuole può cominciare» sollecita la Dalls. Certo, non vedo l'ora.

Vediamo, da dove posso iniziare? Potrei dire sono la parte che si vogliono sentir dire. Forse è meglio evitare certi pensieri che ho avuto su Elisa all'inizio. Si scatenerebbe l'inferno, e non so perché ma ho l'impressione che lei non aspetta altro. Una mossa sbagliata e mi stacca la testa. È diabolica.

 «La prima volta che ho visto mia moglie, me ne sono innamorato» dichiaro. E qui parte una risata isterica da parte sua.

 «No scusate ma questo è troppo divertente. Volevi dire che la prima volta che mi hai visto, desideravi solo entrare nelle mie mutande, per alimentare il tuo ego e confermare che tu potevi avere tutto».

BELLO MA DANNATO PassioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora